Capitolo 1

1.3K 31 19
                                    

"Dai sbrigati Margherita. Dobbiamo essere in ospedale per le 10,00".
Eccoci di corsa, un'altra volta, verso l'Ospedale dei Bambini. Ma stavolta è programmato. Non come le volte che ci siamo dovuti precipitare, perché mio fratello si era fatto male e, anche se non era niente, gli facevano un check up completo lungo ore.
"Che poi non ho mai capito perché a venti anni continuiamo a portarlo all'ospedale dei bambini, mamma", chiedo stropicciandomi gli occhi, con entrambi i pugni chiusi, come se avessi ancora sei anni.
"Perché lo seguono lì da prima che nascesse e, per continuità, lo seguono ancora", risponde lei distrattamente, mentre chiude il borsone.
"Ok, la valigia di Filippo è pronta. Tu hai chiuso la tua?" mi pungola mia madre, mentre solleva il borsone e lo avvicina alla porta di casa.
"Mmmh...ah si, certo, manca solo il beauty"
"Sei sicura di sentirtela, Marghe? È vero che dovrebbero essere solo poche notti, ma potrei chiedere alla zia se..."
La interrompo "la zia è più vecchia di te, mamma... e poi ora sono grande e posso guardare mio fratello in ospedale per qualche giorno, senza riportare danni gravi e permanenti"
"Non essere sciocca...e grazie per ritenermi vecchia...", replica fintamente irritata.
"Perché, non è vero? E poi ne abbiamo già parlato...tu ora non stai bene e, se ti ammali, io non posso ritrovarmi a vent'anni a fare la badante a mia madre e a mio fratello" ribatto con voce quasi teatrale.
"Veramente diciannove e comunque..." attacca mia madre e, senza attendere di sentire l'intera risposta, vado in bagno a riempire il beauty con le ultime cose.
So che è tesa, lo è sempre stata in questi frangenti, ma ogni volta ha cercato di nasconderlo, per far stare Filippo più tranquillo. Fino a qualche anno fa, anch'io vivevo in piena serenità queste visite di Filippo in ospedale. Poi, una notte, la trovai nel ripostiglio che piangeva al buio; dalla porta socchiusa, la vidi singhiozzare sommessamente, tenendo in mano il coniglio di peluche di Filippo.
"Mamma, cosa è successo?"
"Niente Amore, torna a dormire...E non svegliare tuo fratello, che domani ha un esame importante e deve riposare"
Ovviamente i suoi esami importanti erano e sono sempre medici, non scolastici. E lei lo accompagna ogni volta, impeccabile e sorridente, prima tenendolo per mano, quando ancora era piccolo e poi a braccetto "come due fidanzati", come gli dice sempre, facendolo sorridere.
Il bip di una notifica mi distoglie dai preparativi.
Cla: "In bocca al lupo, tesoro. Se hai bisogno di qls, messaggiami"
Claudia è la mia gemella. O meglio non è una vera sorella, ma è come se lo fosse. Siamo nate lo stesso giorno, nello stesso ospedale e da allora siamo inseparabili. Per me lei c'è sempre, anche nel cuore della notte, come stanotte alle h.3,07, quando una scossa fortissima di terremoto ha svegliato tutti.
Tutti tranne Filippo, beato lui.

Avevo il mio Kobo sul petto in stand-by; dovevo essermi addormentata così, mentre leggevo...
un boato seguito da una scossa interminabile mi ha strappato via da quel sonno popolato di ragazzi con piercing e tatuaggi, capelli rosa e baci appassionati.
Mi sono seduta sul letto, con l'orecchio pronto a percepire ogni minimo rumore...ma niente...ho atteso ancora po'...niente, nessuna scossa di assestamento...
Mille pensieri mi si accavallano nella mente "Che faccio? Mi vesto? Scendo in strada? E Filippo? Domani ha il ricovero, non posso certo lasciarlo a casa, né svegliarlo se sta dormendo e non si è accorto niente".
Il terremoto mi rende irrazionale.
In punta di piedi mi affaccio in camera di Filippo; "come immaginavo...dorme beatamente...", penso. Faccio per voltarmi e tornare in camera mia, quando mi scontro inaspettatamente contro mia madre; urliamo entrambe dallo spavento e, mentre sento Filippo muoversi per il rumore, mia madre mi ordina perentoria di tornare in camera mia.
"Vai subito a letto! Come farai a fare le notti a tuo fratello, se già parti stanca?"
"A parte il fatto che non sono stanca - replico, sottolineando il non - ho tutto domani sera per riposare, visto che lo operano dopodomani...e poi volevo vedere se anche Filippo era sveglio per il terremoto...".
"Vai - insiste dolcemente - penso io a Filippo" e mentre mi allontano la scorgo avvicinarsi al suo letto...so già che stanotte dormirà accanto a lui.
Torno in camera, mi siedo sul letto al buio e inizio a navigare sui social, per avere maggiori notizie sulla scossa. Niente.
Internet. Niente.
Scarico anche un'applicazione che promette di aggiornare in tempo reale su tutti i terremoti nel mondo. Niente.
"Caspita, stanotte non dormirò mai più" penso sconfortata e subito arriva a confortarmi la mia Cla.
Bip.Bip. "Ciao Maggie. Non ti chiedo se hai sentito. Già lo so. Tutto ok?"
Silenzio immediatamente il cellulare e mi precipito a rispondere:
"Cla, ciao. Che dici ? Ci saranno altre scosse?"
Cla non tarda a canzonarmi: "Dormi, Scossa...che domani fai l'infermiera di notte...poi mi dici se lì c'è qualcuno discreto, che magari una o due notti a Filippo vengo a farle anch'io...".
Ed io arresa: "Cla, andiamo all'ospedale dei bambini...chi vuoi che trovi di discreto, uno di dieci anni?"
"Magari un dottore o un infermiere...", insiste Cla.
"Si, un vecchio. Dai, Cla..." e do un taglio agli ormoni in subbuglio di Cla, mentre i miei sono momentaneamente quiescenti, visto l'impegno che mi attende.
"Ti porti il Kobo domani, Maggie? Così iniziamo a leggere il libro in simultanea e partiamo con i commenti", mi chiede.
"Scusa Cla...Non ho resistito e l'ho iniziato stasera..." ammetto colpevolmente.
"Margherita traditrice !", risponde lapidaria.
So che ci tiene a questo rito delle letture in simultanea, con i commenti tra noi etc., ma ho dovuto scaricare la tensione per il ricovero di domani leggendo e proprio non me la sono sentita di mentirle, anche se non l'avrebbe mai scoperto.
"Cla, scusami".
Silenzio.
"Cla, ci sei?".
Silenzio.
"Cla, lo di che ci sei...vedo che sei on line...mi scrivi?"
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
"Claudietta...", digito sapendo di infastidirla.
"Claudietta proprio no" risponde.
"Lo sapevo che non avresti resistito. Cla, mi perdoni? Ho letto poche pagine e non proseguo fino a domani. Giuro".
Finalmente vedo che sta scrivendo:
"Ok. Ok. Dormiamo ora, che hai la sveglia tra tre ore e non puoi presentarti con le occhiaie...".
"Non vado mica ad un evento mondano?" replico.
Lei: "Sempre al top, baby. Ricordati la maglietta bianca scollata e il profumo. Notte".
Sorrido..."Va be'. Notte, tesoro. Passo e chiudo" concludo e metto in carica il cellulare.

"9,30 !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" la voce di mia madre mi riporta alla realtà bruscamente. Infilo quasi senza pensare il profumo nel beauty case e chiudo anche il mio zaino.
"Pronti. Vieni Filippo, andiamo."
E usciamo di casa tutti e tre con una fitta al cuore, non sapendo quando torneremo dall'ospedale e se l'intervento riuscirà.
Mia mamma sembra cogliere questo mio stato d'animo, perché entrando in macchina mi bisbiglia, facendo attenzione a non farsi sentire da Filippo: "Non preoccuparti, sono medici molto bravi. Lo opererà l'aiuto del primario, che è specializzato proprio in questo tipo di interventi. Ricordi il dott. Zini? Tu eri piccola quando l'abbiamo conosciuto; si era appena specializzato in neurochirurgia, ricordi?".
"Mamma, avrò avuto quattro anni...Cosa vuoi che ricordi?" rispondo tesa.
E lei insiste, sorridendo: "Ma siiiii. Avevi anche fatto un disegno, di lui con il camice ed i capelli tutti dritti in testa, che piaceva tantissimo a Filippo perché era molto colorato".
"Hai ragione. Il dottore pazzo, come lo chiamavamo Filippo ed io, per quei capelli ritti. In passato ricordo di averlo visto a qualche visita...poi non mi avete più portata...", rispondo guidando concentrata alla volta dell'ospedale.
"È stato meglio così", replica sommessamente, mentre ormai imbocco il vialetto che ci conduce al parcheggio dell'ospedale.
Ci siamo. Si va in scena.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Eccomi al mio battesimo su Wattpad...da un sogno piccolo piccolo, un'emozione immensa

MAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora