Capitolo 4

447 18 2
                                    

Terminata la visita cardiologica, ci avviamo verso il reparto, con la cartella clinica in mano; la copertina è un acquario in 3D, con tanto di pesci pop up rossi e blu.
"Già...è l'Ospedale dei Bambini" rifletto tra me e me, "tutto è pensato per loro, dalle stanze colorate, ai giochi negli ambulatori dove fanno le visite e perfino alla cartella che raccoglie gli esami clinici. Certo che è proprio simpatica...starebbe benissimo come copertina del mio raccoglitore di spartiti...".
"Non penserai di rubare la copertina della mia cartella clinica, Marghe..." interviene Filippo nei miei pensieri.
"Come dici, scusa? Ma dai, ti pare ? Certo è carina, ma no, non lo farei mai...e poi ti immagini Miss Simpatia, se le riportiamo la cartella senza copertina?" replico.
"Miss Simpatia ?! Ah, l'infermiera che ti ha cazziato prima. Sei la solita incorreggibile" mi deride.
"Se non ti strangolo oggi..." lo minaccio, passandogli davanti per fronteggiarlo e ridacchio mettendogli le mani sul collo.
Per un attimo ci guardiamo e siamo solo noi, poi il suo sguardo, oltrepassate le mie spalle, si illumina all'improvviso, mentre un rumore di passi si fa sempre più vicino.
"Marzia, non ci credo che sei venuta" esclama Filippo raggiante "sei sola?".
"Come potevo non venire a trovare il mio ragazzo preferito..." sento rispondere dietro di me, con un tono falso, accompagnato da una risata sguaiata inconfondibile.
Mi volto di scatto e la vedo. È lei. La ragazza che era con Greg, prima dell'estate, al Giardino delle Rose.
Quella risata fa dolorosamente riaffiorare tutti i dettagli di quel pomeriggio.
Mi guardo intorno, certa che ci sia anche lui, dal momento che lo avevo visto nel corridoio fuori dal reparto, prima di accompagnare Filippo alla visita cardiologica.
"Che bastardo" penso "non ci credo che è venuto qui con lei. Che intenzioni ha?" e sento lo stomaco stringersi in una morsa.
Non mi capacito del perché Filippo la conosca, però è sinceramente felice di vederla, una sincerità inversamente proporzionale a quella di lei.
"Vi conoscete? Marzia... mia sorella Margherita" dice, mentre con un braccio cinge la vita di lei, baciandola sulla guancia con trasporto e con l'altro mi tiene per le spalle.
Ci troviamo così vicine, che la morsa allo stomaco si fa ancora più serrata.
"No, Baby. Sono venuta sola. Oggi Ale lavorava" squittisce lei.
"Peccato" si rattrista Filippo "dì al tuo fidanzato che se non si fa vivo gli tolgo l'amicizia...e non solo nei social".
Sono raggelata. Non riesco ad aprire bocca, anche perché, dall'agitazione che mi ha provocato questa visita, ho un senso di acidità insopportabile fino in gola.
"Non ci capisco più niente...questa stronza sta pure con il migliore amico di Filippo?" penso "e il mio Filo non sa nulla. Farà soffrire anche lui. Devo dirle..." ma non faccio in tempo a dire niente, perché tra la tensione accumulata, l'odore di ospedale e lo schifo che provo per questa persona, mi viene irrimediabilmente da vomitare, proprio in mezzo al corridoio.
"Marghe stai male?" si preoccupa Filippo, lasciando Marzia e sostenendomi con entrambe le braccia.
"Mica sarai incinta, tesoro?" trilla la stronza, con un tono di voce volutamente alto, da far girare anche i presenti che non si erano accorti di niente.
Mi sento da schifo. Ho appena vomitato nel corridoio, davanti a questa viscida che, dopo aver contribuito insieme a Greg ad umiliarmi, si prende pure gioco di me e di mio fratello.
Ma non pensavo di potermi sentire peggio di così, finché, sollevando il viso da terra, non noto davanti a me il Dott. Zini, che evidentemente ha assistito alla scena.
"Non posso crederci" mi scappa detto "mi becca sempre nei miei momenti peggiori". Anche se ho bisbigliato, Filippo mi ha sentita e sorride complice.
"Almeno stavolta mio fratello mi ha risparmiato le sue battute" penso.
"Lasciate pure. Mando qualcuno a pulire. Sta bene, signorina?" chiede serio il Dott. Zini. Annuisco imbarazzata e lui continua: "Filippo, ti cercavano in reparto. Se puoi rientrare...".
"Certo, dottore. Grazie. Rientro subito", risponde prontamente Filippo e rivolgendosi a quella: "Scusa, ma devo andare. Ciao, Bella ! Grazie ancora per essere venuta e salutami Ale". "Certo, Amore" gli dice abbracciandolo stretto, strusciandoglisi addosso e baciandolo sulla guancia, quasi all'angolo delle labbra".
"Che puttana" penso e vorrei dirle in faccia quello che penso, se non fosse che ho già dato abbastanza spettacolo per oggi.
"Scusa se non ti bacio, tesoro. Credo che capirai. Ciao" mi dice, accompagnando i saluti alla solita risata sguaiata e se ne va, dandoci le spalle e sculettando via.
Rimaniamo per un attimo in silenzio nel corridoio e facciamo per tornare in reparto, quando vediamo arrivare Miss Simpatia, visibilmente seccata di dover rimediare al mio vomito, in attesa dell'arrivo di un addetto alle pulizie.
"Oddio, no" piagnucolo "che ho fatto oggi di male?".
"Ancora la signorina Zanetti" sbuffa.
"Scusi" rispondo a testa bassa e non riesco a dire altro. Per oggi mi sembra di essermi scusata abbastanza.
"Vieni, Marghe, rientriamo in camera" mi esorta Filippo gentilmente e mi abbraccia, facendomi sentire già un po' meglio.

"Sono un bell'aiuto", gli dico, mentre siamo seduti entrambi sul divano letto. Il bambino con cui dovremo condividere la stanza non è ancora arrivato dalla sala operatoria e quindi siamo soli in camera.
"No, dai. Può succedere a tutti di sentirsi male" mi consola Filippo "e poi me lo potevi dire che sei incinta", insinua con tono scherzoso, ripetendo quello che aveva detto Marzia.
"Mi dici da quanto la conosci, quella stronza?" replico tra le lacrime e lui rimane malissimo, realizzando solo in quel momento che ci conoscevamo già.
"Veramente sta con Ale da qualche mese, ma è solo da prima dell'estate che ho iniziato a frequentarla di più. Anzi, a dire il vero, è stata lei ad invitarmi a qualche aperitivo, in attesa che Ale staccasse dal lavoro. Ma senza doppi fini. Sai quanto siamo amici io e lui. Per me Ale è un fratello e quindi sappiamo entrambi che nessuno dei due farebbe una bastardata all'altro" mi spiega, sorpreso della mia reazione.
Tra le lacrime, mi faccio coraggio e decido di raccontargli tutto: "Ecco, allora sappi che invece la bastardata lei la farebbe più che volentieri, anzi l'ha già fatta e credo che la stia facendo ancora. Oggi non era sola all'ospedale.
Mentre andavamo a cardiologia, ho visto Greg nel corridoio davanti al reparto."
"Greg? Che c'entra lui con lei?" mi chiede sorpreso.
"Sai che io e Greg stavamo insieme e sai che ci siamo lasciati, prima dell'estate, ma forse non sai perché...un pomeriggio li ho trovati insieme" e mi interrompo, perché le lacrime mi scendono copiose e non riesco a vedere più niente.
Sono così sconvolta, che non realizzo neanche che qualcuno nel frattempo ha aperto la porta della camera e sta in piedi immobile davanti a noi.
Passa un tempo imprecisato, quando sento una voce imbarazzata dire : "Ripasso dopo". Alzo lo sguardo e vedo che è il Dott. Zini. Allora attacco a singhiozzare senza freni.
Filippo mi stringe, il Dott. Zini va via in silenzio.
Tra i singhiozzi, racconto tutto a Filippo, di Greg e Marzia al Giardino delle Rose e del messaggio di Greg della mattina.
"È proprio una stronza bastarda" conclude Filippo "e se non vuoi che lo racconti ad Ale, lo capisco. Troverò un altro modo per aprirgli gli occhi".
"Diglielo pure, Filo. Digli tutto. Queste persone vanno smascherate" dico calmandomi un po'.
"Ora capisco perché Marzia mi chiedeva di te quest'estate...era Greg che voleva sapere" riflette Filippo a voce alta "e probabilmente anche oggi ha mandato avanti lei, perché tu gli hai detto di lasciarti in pace. Ma non capisco perché insista così con te...Scusa, non per offenderti. Sei un milione di volte meglio di lui e Marzia. Ma perché non guarda altrove?"
"Perché lui non si fa mollare da nessuna. È lui che tronca. Me l'ha confessato una sera durante una festa, dove girava parecchio alcool. E sai che io non bevo, ma lui si" gli spiego.
Ne avevo parlato solo con Cla, ma essermi sfogata con Filippo mi fa sentire meglio.
Mi asciugo le lacrime e lo guardo: "Vorrei trovare uno come te, Filo" gli dico e lo bacio sulla guancia per ringraziarlo.
"Magari sceglilo sano", scherza.
Allora gli tiro un pugno sulla spalla e lui inizia a lamentarsi, fingendo che gli abbia fatto molto male. Nello stesso momento si affaccia Miss Simpatia: "Signorina Zanetti!" mi riprende secca. Stavolta decido di non scusarmi...
"In questo ospedale c'è un tempismo eccellente" penso.
"Lei alla tac" ordina frattanto a Filippo, che scatta sugli attenti, facendomi l'occhiolino.
Finalmente più sereni, ci avviamo insieme al primo piano.

@@@@@@@@@@@@@@@@
Eccoci anche alla fine del 4° capitolo.
Come nella migliore tradizione, non può mancare il to be continued...
A presto

MAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora