Capitolo 30

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Siamo a casa già da un paio di giorni e lui non mi ha mai contattata.
La scuola non è ancora iniziata e Scandicci, la mia città, è la solita di sempre. Il rientro dalle vacanze estive segna un po' la fine dell'estate e si vive in attesa del nuovo, ultimo anno scolastico. Tornare alla normalità intorno a me non mi aiuta a ritrovare quell'equilibrio dentro di me, che mi ha sempre caratterizzata.
Gli amici che si ritrovano nelle sere ancora tiepide, alle altalene del parco accanto a casa, il bombolone al cioccolato e i coccoli caldi al mercato del sabato, le passeggiate nel pedonale, le fughe in tramvia verso Firenze, solo per farsi un giro in centro...era la mia quotidianità, ma oggi non mi basta più...
Lui mi manca da morire, in un misto di nostalgia e rabbia...nostalgia, per il desiderio che provo nei suoi confronti, un desiderio che si alimenta di questa lontananza forzata e rabbia, per il fatto che non mi cerchi e che io non possa cercarlo.
Speravo che mettere una certa distanza tra noi mi avrebbe aiutato a comprendere meglio i miei sentimenti, ad elaborare le emozioni e capire il suo atteggiamento verso la nostra storia...la nostra storia...in realtà cosa c'è stato tra noi veramente? Le parole di Jo continuano a martellarmi nella testa, come il rintocco ripetitivo e cadenziato di una campana, che ti penetra nelle orecchie e che senti forte nel cuore, tanto da coprirne i battiti stessi...one shot...
Possibile che per lui sia stata solo questo? Solo la distrazione di una sera?
Prendo il cellulare in mano e vedo che è online...per qualcun'altro, ma non per me.
Sento una fitta di dolore al cuore.
"Margherita c'è Claudia" mi dice mia madre, interrompendo le mie torture mentali.
"Cla" le dico abbracciandola forte.
"Come sei dimagrita...raccontami tutto...novità piccanti?" mi chiede, come fa ogni volta che non mi vede da un po'.
"Nessuna novità piccante...ero in ospedale, non in vacanza in un'isola greca..."
Mi dispiace mentirle, ma per ora non voglio condividere con nessuno il mio segreto. Preferisco tenere tutto nel mio cuore...il mio povero cuore a pezzi...
"Ti è successo qualcosa...sei diversa...sembri...più...non saprei neanche io cosa...comunque, non mi dici tutto..." insiste Cla.
"Ho sofferto molto, per questa storia di Filo...sarà questo...non c'è altro, davvero" rispondo volutamente evasiva.
Bip...mi arriva un messaggio ed io faccio uno scatto verso il cellulare, nella speranza che sia lui e per evitare che Claudia possa vedere qualcosa...
"Chi è Jo?" chiede Claudia, che invece ha visto il display.
"Un ragazzo che ho conosciuto in ospedale" le dico frettolosamente.
"Un ragazzo e..." insiste.
"E niente. Un paziente. Abbiamo fatto due chiacchiere. È solo un amico" dico, cercando di dare un taglio alla conversazione.
"Sarà...sei strana. E perché non leggi il messaggio?" chiede.
"Perché ora sono con te e voglio sapere che novità ci sono di Greg" dico, sviando l'attenzione su altro.
"È veramente incazzato" mi dice.
"Con chi? Con me?" chiedo, temendo la risposta ed eventuali sue ritorsioni.
E lei: "Macché...è partito completamente per te...Non fa che parlare di te e dire che ti riconquisterà...anzi mi stupisce che non si sia ancora fatto vivo...forse non sa che sei a casa...ce l'ha con il dottore di tuo fratello...dice che l'ha aggredito e gliela farà pagare".
Ripenso a quello che è successo nel parcheggio dell'Ospedale con Greg e solo il ricordo mi fa tremare di paura.
Mi riaffiorano alla mente le sensazioni provate: la violenza di Greg, la mia impotenza, il sollievo per il suo intervento... se non avesse pensato lui a fermare Greg, non so cosa avrebbe potuto fare.
Bip...un nuovo messaggio..."È di Greg..." dico a Cla e resto immobile, con il cellulare in mano.
"Leggi. Che dice?" mi preme.
Leggo: "Ti amo. Perdonami per quello che ti ho fatto, sia con Marzia che in Ospedale. Ho sbagliato e ti dimostrerò che a te ci tengo davvero. Dammi un'altra possibilità. Tuo, sempre. Greg".
C'è anche un allegato: la canzone "Perdonami" di Tiziano Ferro.
"Cosa vuoi fare ?" mi chiede Claudia.
"Stai scherzando? Sai cosa mi ha fatto questo stronzo? Di lui e quella lo sai già, non mi va neanche di riparlarne e in ospedale mi ha bloccato le mani e mi ha baciato contro la mia volontà" rispondo tutto d'un fiato.
"Beh, però ora mi sembra romantico...per quello che ti ha scritto...e la canzone, poi..." risponde e mi rendo conto di quanto sono cambiata in questo periodo. Forse, prima, anch'io avrei trovato romantiche queste cose, ma ora vedo tutto diversamente.
"No Cla, non è romantico...è un prepotente, che vuole prendersi ogni cosa ed io non sono una sua proprietà, come vorrebbe lui...gli brucia il fatto che sono io che l'ho respinto" replico seria.
"Ok. Hai ragione tu...però ora leggiamo il messaggio del tuo amico dell'ospedale, ok? Jo, vero?" mi implora, facendomi lo sguardo da cucciolo abbandonato.
"Va bene" le concedo, sperando che non ci sia scritto niente di compromettente.
Leggo: "Ciao Matta. Non mi piace come ci siamo salutati. Io devo stare ancora qui per un po'...mi verresti a trovare, per fare due chiacchiere ? Verrei io, ma non posso uscire" e chiude con la faccina che butta un bacino a cuore.
"Perché, come vi siete salutati?" chiede Cla curiosissima.
"Molto velocemente, perché avevamo la lettera di dimissioni e dovevamo uscire" rispondo mentendo ancora...mi dispiace, ma la verità su quello che è successo con Jo, mi porterebbe a dover spiegare quello che è successo con lui.
E Claudia: "Ci vai, vero?".
Io: "Penso di si. Eravamo diventati amici. È un ragazzo simpatico".
Lei: "E fisicamente...."
Io: "Carino. Al cioccolato".
Lei: "Mmmmm, cioccolato? Allora castano con gli occhi scuri...interessante..."
Ridiamo insieme ed è una risata che mi fa bene, che mi entra nell'anima e spero ci rimanga per tutta la giornata.
Ho avuto un periodo così difficile, che ho proprio bisogno di un po' di spensieratezza.
"Sai che ti dico? Ci vado oggi a trovarlo" e Claudia "fai proprio bene...chissà...magari da cosa nasce cosa...".
"Ma quale cosa? Cretinetti" le dico, facendo finta di colpirla, per gioco.
"Sono seria adesso" dice, interrompendo i nostri scherzi tra amiche "sento che hai qualcosa che non va...me lo dici quando vuoi tu, ok? Vai e distraiti...e spazza via questo velo di tristezza che hai sugli occhi".
Non resisto più e una lacrima mi scende solitaria lungo il viso, tanto inattesa, quanto necessaria.
"Qui c'è un uomo di mezzo...e non è il tuo amico Jo, vero?" chiede cauta.
Annuisco, abbassando lo sguardo e lei mi abbraccia.
"Lo ami...è così?" dice e queste poche parole sono sufficienti per farmi scoppiare in un pianto liberatorio.
Mi abbraccia e piango con lei.
È la mia migliore amica, un'amica che è un po' l'altra parte di me.
Ci guardiamo, tutt'e due con le lacrime agli occhi e per un attimo ci viene da ridere.
Poi torno seria: "Non mi vuole..."
"In che senso non ti vuole?" mi chiede, porgendomi un fazzoletto.
"Non mi cerca più...o forse l'ho sempre cercato solo io" rispondo, asciugandomi le guance con il dorso della mano.
"Chiamalo tu e chiarisci" mi suggerisce.
"Vorrei tanto...ma non posso" e mi sento assalire da una nostalgia di lui immensa come il cielo, sterminata come il mare, infinita come il desiderio che provo ancora nei suoi confronti.
Una nostalgia dolorosa e lacerante, che mi graffia l'anima.
Una nostalgia che vorrebbe farsi speranza, ma che non ne ha più le forze. E mi riaffiora alla mente un pensiero..."Non lasciatevi ingannare dalla nostalgia di quel che poteva essere. Non poteva essere nient'altro, altrimenti lo sarebbe stato".
Ma quando si deve iniziare a smettere di sperare? Quando bisogna cominciare a credere che si tratta solo di un sogno bellissimo, che non diverrà mai realtà?
Il mio cuore è diviso, tra la speranza del suo amore e la razionalità dettata dalla mia mente, che vorrebbe dirmi di scappare via da lui e di chiudere per sempre quella porta che ho lasciato aperta, in trepidante attesa di un suo arrivo, che piano piano vedo sempre più impossibile da realizzarsi.
"Perché non puoi..." dice Claudia interrompendosi all'improvviso, quasi colta da un'illuminazione "...è impegnato, vero?".
Annuisco,vergognandomene un po'.
Continua: "Questa, per te, è proprio una novità...so come la pensi...devi starci male davvero. Come posso aiutarti?".
"Non puoi fare niente" le dico "e neanche io...purtroppo...".
Mi abbraccia forte. "Vai a trovare il tuo amico...ti farà bene distrarti un po'" mi dice.
Ci salutiamo, ripromettendoci di sentirci più tardi.

Mentre vado in motorino verso il Meyer, per andare da Jo, con gli auricolari e l'irrinunciabile musica che mi ha accompagnato in questo periodo, non posso invece  non pensare a lui. A lui che mi è entrato dentro e che non so più come fare uscire.
A lui che popola le mie notti e le mie giornate. A lui che governa i miei pensieri e desideri. A lui che mi fa svegliare nel cuore della notte, in preda agli affanni e ai sospiri, per l'erotismo dei sogni in cui è venuto a cercarmi, a toccarmi, a farmi sua, con tutta la forza della passione che c'è sempre stata tra noi.
Arrivo e parcheggio, con la testa persa in lui, quando mi sento sfiorare una mano. Il mio cuore si ferma all'improvviso e vengo sopraffatta da una tempesta di emozioni, come se fossero rimaste compresse in un angusto scrigno da troppo tempo e qualcuno le avesse finalmente liberate.
Mi volto e i miei occhi incontrano i suoi. Vorrei buttargli addosso tutta la mia rabbia, ma non ce la faccio.
Sento la mia intimità contrarsi per lui, anche se non vorrei.
Non voglio che la fisicità delle mie reazioni controlli la mia volontà razionale.
Ma lui mi afferra, una mano intorno alla vita ed una dietro la nuca e mi bacia, con una tale assoluta passione, che tutto scompare intorno a noi.
Mi lascio travolgere, ma poi una inaspettata forza interiore mi fa allontanare da lui.
"No" gli dico secca, ansimando per quel bacio.
E, per la prima volta, lo vedo guardarmi smarrito.

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Ecco per tutti noi il Cap.30...
Passione, amicizia, rabbia, amore...riuscirà Margherita a rimettere in ordine e controllare le proprie emozioni? O deciderà di abbandonarsi ad esse, subendone tutte le conseguenze?
Qualcosa lo deve senz'altro fare...lo deve prima di tutto a se stessa.
Questo capitolo voglio dedicarlo a chi, in questo momento, è combattuto tra il cuore e la mente, perché trovi la via per la felicità, qualunque ed ovunque essa sia.
A presto.

MAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora