«Ehm, scusi...»
La dottoressa interruppe la sua visita, e mi sorrise.
«Sì?»
«Sono stata ricoverata un po' di tempo fa per lo stesso problema e c'era uno specializzando, Mirabella, come mai non l'ho visto in giro?»Da quando ero arrivata mi chiedevo che fine avesse fatto quel ragazzo, non l'avevo visto né sentito da quando ero uscita dall'ospedale quella volta.
«Non mi sorprende che non l'abbia visto, è stato trasferito in un altro ospedale, il mese scorso credo.»
«Oh, capisco.»
«Va bene,» poggiò lo stetoscopio sul mio petto, «adesso respiri...»Leonardo's pov.
Presi ciò che era rimasto del telefono da terra, il mio cellulare era completamente distrutto, riuscii a recuperare la sim, ma il resto era tutto da buttare, non solo lo schermo, era tutto ridotto in polvere.Presi una busta, una di quelle dove si mette il cibo, ci buttai dentro quello che una volta era il mio telefono e la chiusi con un nodo. Lanciai la bustina a terra, all'ingresso e poi presi scopa e paletta e iniziai a darmi da fare. Ero deciso a sistemare l'appartamento in cui vivevo dopo averlo praticamente ridotto ad una fogna.
Raccolsi le lattine di birra e le bottiglie di scotch da terra, spazzai ovunque, con la spugna pulii la parete del bagno macchiata del mio sangue.
Volevo recuperare la mia sanità mentale, dovevo superare il fatto che il ragazzo che ho sempre considerato un fratello mi aveva tradito con la creatura più bella che io avessi mai conosciuto.Presi tutte le cose che si erano bruciate in seguito all'"incendio" e le gettai in un sacco nero.
Non avevo mai fatto tante pulizie nello stesso giorno, mi resi conto di aver riempito quattro sacchi di spazzatura.
La casa, per la prima volta dopo tre settimane, sembrava... una casa e non uno squallido scantinato di periferia.
Presi tutti i sacchi e andai a gettarli ai cassonetti.
Tornai a casa e presi in mano il sacchetto dove c'era il mio telefono. Era completamente sfasciato, non c'era nulla da recuperare.
Lo fissai a lungo cercando di decidermi sul da farsi.
Mi avvicinai alla spazzatura e lo gettai lì, in mezzo alle lattine di tonno vuote e tutto lo schifo che avevo mangiato in quel periodo.Iniziai a spogliarmi, puzzavo come non so cosa, mi tolsi la maglietta, i jeans e tutto il resto e mi infilai dentro la vasca.
La riempii fino a che l'acqua non mi coprì il petto e chiusi gli occhi, finalmente una pausa da tutto.Samantha's pov.
Il tempo rinchiusa in quella stanza d'ospedale passava in fretta, le ore si rincorrevano senza che io me ne accorgessi e in un attimo era già sera.
Avevo perso il conto dei giorni, la mattina mia madre e Simone mi tenevano compagnia, il pomeriggio veniva Lorenzo, delle volte con il suo ragazzo, la sera invece... Ero sola. Pensavo a Leonardo, sempre, in ogni momento.
Lui pensava a me?
...
«Ciao, questo probabilmente è l'ultimo messaggio che ti lascio, è passato un mese da quando Simone mi ha baciata quel giorno all'università, ho avuto un infarto e oggi dopo praticamente quattro settimane di ricovero torno a casa. Forse tu mi odi, forse stai già con un'altra, non lo so... Io penso a te ogni giorno, ma a te non importa. È stato bello finché è durato, sento cose così forti per te, ma se non sei riuscito a passare sopra ad un singolo bacio, allora, fra noi è finita. Per sempre immagino. Mi manca il tuo sorriso, la tua risata, la tua barba corta, i tuoi occhi, mi manchi tu. Ma questo è un addio, credo... Mi dispiace.»
Aspettai che il messaggio venisse inviato e chiusi la chiamata. Misi il telefono in tasca, presi il borsone e raggiunsi mia madre che mi aspettava dietro la porta.
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At first sight. || Leonardo Decarli
FanfictionEh già, un'ennesima stupidissima fan fiction su Leonardo Decarli. "Non ero fortunata, affatto, eppure quel giorno lo incontrai."