Capitolo 16.

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Lali's pov.
Continuiamo a camminare, Bruno in mezzo a noi che ci da la mano e noi agli estremi. Ogni tanto guardo Peter, lui mi sorride molto spesso. Ad un certo punto Peter si ferma e si accovaccia all altezza di Bruno.
Campione, ti va un gelato?

Si Peter. Dice Bruno abbracciandolo. Sono cosi carini insieme, quasi mi escono delle lacrime alla scena.
E lei signora? Chiede ridendo.

Certo signore. Ma le ricordo che sono una signorina. Dico ridendo. Arriviamo in un bar e ci sediamo in un tavolino.
Bruno che gusto vuoi?

Stracciatela e pistacchio.

Ok. Peter entra a prendere il gelato.
Mamma, perché non ti ha chiesto che gusto vuoi?

Non lo so. Peter torna con i gelati, il gusto non me lo ha chiesto perchè se lo ricorda ancora.
Mangiamo il gelato ed io mi incanto a guardare Peter e Bruno che ridono e giocano. Bruno si addormenta. Ci alziamo per andare via, io faccio per svegliare Bruno ma Peter mi blocca.
Non svegliarlo, lo porto io.
Io annuisco semplicemente. Prende in braccio il bambino e ci incamminiamo verso casa.

Mi racconti un po di te? Mi chiede.

Che dovrei dirti?

Non lo so, ad esempio come ti trovi con tuo marito eccetera.

Mica sono sposata? Dico ridendo.

Oh scusa. Chi è il padre?

Si, il padre sei tu! Mica posso dirglielo subito, e poi deve spiegarmi un sacco di cose ancora. Dopo che mi avrà spiegato tutto, glie lo dirò.
Possiamo parlare d'altro?

Si, scusami. Vivi ancora con Euge?

Come fai a sapere che vivo con Euge?

Mel' hanno detto.

Tu hai avuto dei contatti qui in questi 7 anni e non ti sei mai fatto sentire da me?!

Lali calmati, ti ho detto che c'è una spiegazione ed è vero.

Allora fammela sentire questa spiegazione!

No! Non cosi! Arriviamo davanti casa. Io entro e Peter mi segue con Bruno in braccio. Euge è di sopra per fortuna.
Senti, facciamo che stasera andiamo a cena fuori e ti spiego tutto.

Va bene.

Ti passo a prendere alle 21. Ciao. Mi da un bacio sulla guancia e va via.
Maria Eugenia Suarez!! Urlo correndo per le scale. Arrivo in camera sua e la trovo a dormire. La butto giù dal letto e cerco di parlare con il fiatone.
Lali calmati che è successo?

P-peter.

Si, e allora?

È qui! Abita di fronte a noi. Inizio a raccontare ad Euge per filo e per segno quello che è successo, lei fa i suoi soliti gridolini di gioia.
Mi ha invitato a cena fuori. Mi passa a prendere alle 21. Tu rimani con Bruno.

Yeahh!! Videogiochi!

A volte mi sembri più piccola di lui! Dico ridendo.
Peter' s pov.
Dopo essere uscito da casa di Lali, vado in casa mia. Vado a fare una doccia e mi vesto. Metto un paio di jeans, una maglietta bianca e le vans nere.
Stasera le dirò tutta la verità, tutta. Ormai, mio padre è morto e non possono farci più nulla. Finalmente posso essere felice con Lali. E naturalmente con Bruno. Quel bambino è davvero carino, con lui è nato subito un bel rapporto. Alle 20 e 55 busso alla porta di Lali. Mi viene ad aprire con un vestitino rosso stupendo. Anche in pigiama è stupenda. Sei bellissima. Sussurro.
Grazie. Saliamo in macchina e parto. Arriviamo in un ristorante.
Entriamo, ordiniamo e in men che non si dica ci portano il cibo.
Guarda che voglio ancora quella spiegazione.
Io sospiro. O ora o mai più Peter.
Mi hanno ricattato.

Come ti hanno ricattato?

Mio padre, mi ha detto che se non me ne andavo sarebbe stato capace di farti qualsiasi cosa. A quelle parole mi escono delle lacrime.
L' ho fatto per te. Io non penso che siamo fratellastri, avevo paura. Paura che ti accadesse qualcosa.

Perchè non me lo hai scritto sulla lettera? Chiede stringendomi la mano.
Conoscendoti sapevo che avresti di sicuro rotto un vaso in testa a mio padre. Dico ridendo.
Beh come minimo. Continua lei ridendo.
Contenta?

Si. Dice sorridendo.
Mangiamo e poi andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia.
Mi dici dove sei stato in tutto questo tempo?

New York, Parigi, Barcellona, Milano, Roma, Berlino, Londra ed altre città europee.

Bello. Aspetta un attimo, le cartoline! Erano tue!
Ogni volta che cambiavo città gli mandavo una cartolina, sempre senza mittente.
Si.

E in fatto di cuore? Conosciuta qualche bella ragazza?

Si, solo una e sei tu. Arrossisce.

Dai non arrossire cosi. Dico grattandomi la nuca.

E tu, qualche storia?

Zero.

E il padre di Bruno?

Ti prego, è difficile parlare di questo argomento. Ho cresciuto un figlio per 7 anni da sola mentre il padre era disperso per il mondo.

Scusami. L'abbraccio.
Mi sei mancata come quando ti manca l'aria.

Anche tu. Ci avviciniamo sempre di più fino a che le nostre bocche sono una sopra all' altra. Ci baciamo. Le sue labbra sono meravigliose come l' ultima volta che le ho baciate.
Scusami io...

Non preoccuparti. Scusami anche tu. Torniamo a casa?
Annuisco e torniamo a casa.
Ciao Peter, e grazie. Mi da un bacio sulla guancia e va via.
Quel bacio era stato meraviglioso, ma non devo correre con lei.

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