Capitolo 4.

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Il giorno seguente, mi riempì di messaggi e chiamate. Ma io non avevo intenzione di rispondergli. Anche se l'impulso di prendere il telefono c'era. Ma non posso farmi del male con un ragazzo che non crede all'amore. Che futuro posso avere con lui? Nessuno. 

Due giorni dopo in negozio entra un fioraio con un mazzo di rose bianche e rosa bellissime. E anche un biglietto con scritto: "Sei bellissima,ti osservo da un po, e non posso fare a meno di pensarti.Ogni giorno ti vedo e ti osservo.Tempo fa sono entrato in negozio a comprare un regalo e sono rimasto incantato dalla tua bellezza. I tuoi occhi mi incantano. Ragazza occhi cielo. Marco"                                         O mio Dio e adesso chi è questo Marco? Ci mancava solo questa.                                                                              <<Secondo me è Alessandro>> grida Carla.  <<No, sono sicura che non è lui. Non è tipo di ragazzo che fa queste cose.>> Almeno credo. Lo conosco molto poco, quindi non posso avere la certezza che non sia stato lui.  Decido di mettere le rose su facebook. Così scatto una foto, e le metto, con scritto: "Grazie chiunque tu sia stato"  Circa quindici minuti dopo arriva un sms. Alessandro:               E cosi hai anche li ammiratori segreti mia dolce Giulia. Cosa ti ho fatto per meritare la tua indifferenza? Sono due giorni che mi eviti.                                                                                                                            L'ennesimo messaggio. Quando capirà che non voglio più sentirlo. Almeno adesso sono sicura che non mi ha mandato lui le rose. 

Alle nove di sera, andai a lezione di ballo. Ballando noto che qualcuno mi sta spiando dalla finestra. Cerco di capire chi sia, mai nessuno si è permesso di spiare... Cazzo E' lui. E' alessandro cosa ci fa qui. E' proprio insistente. Indifferenza, lo ignoro. <<Tutto bene Giulia? Ti vedo distratta>>  <<Si Daniel, continuiamo a ballare>> Per un ora lui è li, e non mi toglie gli occhi di dosso. A fine lezione entra in sala. <<Disturbo? Posso entrare?>> Si, disturbi ripeto tra me e me. <<Prego entri>> Dice Daniel gentilmente. <<Cosa desidera?>> Chiede. Io non mi giro a guardarli.Faccio finta di non sentire. <<Vorrei parlare con Giulia>> Maledizione! <<Giulia hai visite. Io vado ci vediamo la prossima settimana>> Mi manda un bacio ed esce dalla sala. Bene adesso  sono sola con lui, e francamente non ho voglia di parlarci.  <<Giulia perché mi eviti?>> Si rivolge a me con tono dolce. <<Alessandro ciao,io non evito nessuno>> Cerco di fare l'indifferente. <<Ah no? Non hai risposto a nessuno dei miei messaggi e chiamate>> Si avvicina a me, io indietreggio. La sua presenza mi rende nervosa. <<Sono due giorni che non controllo il telefono>> Prima risposta che mi viene in mente, la più banale. Mica è scemo...<<Faccio finta di crederci>>  mi rivolge un sorriso, un sorriso che potrebbe illuminare l'universo.  <<Come mai sei venuto? Solo perché non rispondo alle tue chiamate>>  Sono molto acida, il mio intento è quello di farlo allontanare. <<No, sono venuto per vederti ballare e ballare con te>> mi accarezza il viso, ed io mi allontano urteriolmente.  <<Ballare con me? Non capisco>> Si siede in una panca, emette un profondo respiro <<Mi hai detto che mi avresti insegnato a ballare,ti sei scordata?>> <<No, ma adesso non posso. Sono stanca devo andare a casa>> Potrei dirgli di si, alla fine sono solo dei balli, ma sono sicura che cadrei nella tentazione. <<Vabene Giulia, allora vado via. Ci sentiamo>> Dal suo tono di voce si capisce benissimo che è deluso e arrabbiato. Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia per salutarmi. Prima di uscire dalla sala si gira... <<Ah dimenticavo..Rispondi alle mie chiamate o verrò a cercarti di nuovo>> Cos'è questa una minaccia? Ma chi si crede di essere. Che prepotente. 

Torno a casa. Mi faccio una doccia, e dopo vado in cucina a cenare.                                                                         Sarah ha preparato un insalata di riso buonissima. Sono molto affamata, e ne mangio due piatti. <<Vedo che ti piace>> Ridacchia Sarah <<Si, è buonissima>>  Forse avrei dovuto insegnare a ballare ad Alessandro. In quel caso sarei stata la sua insegnante niente più. Questi pensieri mi tormentano.. Non so mai qual'è la cosa giusta da fare, una guerra tra testa ed il cuore. Sarah interrompe i miei pensieri. <<Amica mia, vai a vestirti e andiamo in un locale a prendere un aperitivo.>> accetto, senza dire mezza parola. Ho proprio bisogno di distrarmi un pò e non pensare a niente, sopratutto nessuno. Mi preparo...Vestitino nero semplicissimo, stivaletti bassi. Faccio una treccia laterale, un po di mascara e rossetto rosso. <<Sono pronta>> urlo a Sarah, che si sta preparando nella sua camera. 

Arriviamo in questo locale molto affollato. E' frequentato da tutti giovani. La musica è altissima, dobbiamo gridare per sentirci. Ci sono già tanti ragazzi mezzi ubriachi. Mi chiedo perché bere fino a sentirsi male? Bo non l'ho mai capito. Bere per dimenticare, questa è l'unica cosa giusta. Io e Sarah due vodka alla fragola e redbul, non molto forte ma buonissimo. Al tavolo ci portano anche delle noccioline, patatine e olive. Sarah propone un brindisi. <<Su i bicchieri e giù i pensieri.>> Cin,cin. Non c'è cosa più bella di uscire con la propria amica e divertirsi, parlare di tutto e di più. <<Giulia, mi piace un ragazzo>> Il suo sguardo si addolcisce. <<Mi piace davvero, non come tutti gli altri.>> Oh no, non mi va di parlare di ragazzi, mi viene in mente lui. <<Come si chiama? Quanti anni ha?>>  <<Si chiama Gabriele, ha tren'anni>> I suoi occhi si illuminano quando pronuncia il suo nome. Succede anche a me con... Alessandro. <<Da quanto tempo frequenti questo ragazzo?>>  <<Tre mesi, non ti ho detto nulla perché volevo  essere sicura>>   <<Invitalo a casa per cena un giorno di questi>>  Il minimo che posso fare per la mia amica. <<Davvero? Grazie Giulia>> Mi abbraccia. <<Certo. E' anche casa tua. E poi mi fa piacere conoscere il tuo ragazzo>> Sono davvero felice per lei. Si merita il meglio, si merita un bravo ragazzo che la ami e la rispetti. L'amore, cos'è l'amore? Per qualcuno non esiste. Io mi faccio sempre fregare. Ci provo con tutta me stessa a non pensarlo, ma non è facile. Mi ha fatto una magia o cosa? In così poco tempo mi ha trasmesso tanto. <<Giulia domani andiamo a fare Shopping>> interrompe  i miei pensieri. <<Vabene>>  <<Pensi ad Alessandro vero? Che stupida che sono, ti parlo del mio nuovo amore, quando tu stai cercando di dimenticare un ragazzo. Scusa>>  Mi legge nel pensiero la mia amica. <<Non devi scusarti. Tu dovevi confidarti con me, e parlarmi del tuo nuovo amore. E poi non penso ad Alessandro>> In questo momento mi sta crescendo il naso come pinocchio. 

All'una usciamo dal locale. Facciamo due passi a piedi. Cinque minuti più tardi mi crolla il mondo addosso. Non posso crederci. Da lontano vedo Alessandro che parla e ride con una ragazza. Un nodo in gola, mi viene da piangere. Una lacrima scende sul mio viso. Asciugo la lacrima e continuo a camminare. Gli passo davanti e quando lui si accorge di me, si irrigidisce e mi fissa. Lo fulmino con lo sguardo e continuo a camminare. Lui ha un braccio intorno alla vita di lei. Vorrei esserci io in quella stretta. Di male in peggio adesso è davvero finita. Se prima avevo una piccola speranza, adesso quella speranza è andata in frantumi. Sarah mi abbraccia senza dire nulla. Ma quel'abbraccio vale più di mille parole. <<Andiamo a casa?>> chiede dolcemente. Annuisco. Non ho la forza di parlare. Non lo amo, ma perché mi fa questo effetto. Forse perché mi piace davvero tanto e speravo in qualcosa. Ma adesso questa speranza è morta e sepolta.

FINE 4 CAPITOLO...

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