Sto tornando a casa a piedi perché avevo voglia pensare e stare un po' all'aria aperta.
Non riesco a togliermi dalla mente l'espressione di Cameron. Non so spiegarlo... è stato strano...
Da quando è morta Sissi sto sempre peggio. Non sembra perché fuori sono una roccia insensibile, ma dentro sono fragile come una foglia in autunno.
Cerco di distrarmi il più possibile pensando alla scuola e a studiare, ma la verità è che sono sola... molto sola.
Tutte le notti, prima di addormentarmi scrivo qualche pagina sul mio diario segreto, poi piango... anche senza motivo, per ore.
Questi sono gli effetti della solitudine... è una sensazione orribile che non augurerei a nessuno... ti senti inutile.
A volte penso che sarebbe meglio morire, ma non sono un'autolesionista (come starete pensando tutti). Io penso che sia inutile tagliarsi per soffrire anche fisacamente. Bisogna offrontare i problemi, ma se proprio si deve dare un taglio, bisogna farlo bene, secondo il mio parere. Io personalmente preferirei buttarmi dal sesto piano, che tagliarmi... Ovviamente ognuno ha una mente propria per pensare... quindi rispetto tutti, anche gli autolesionisti.
Direi che adesso sto allargando troppo i miei pensieri... torniamo a quel ragazzo che ha rapito i sorrisi che solo lui mi fa spuntare.
Cam è molto insistente con me, però è davvero carino e... dolce. Potrei fidarmi di lui; qualunque cosa sarebbe meglio di stare sola...
Cerco il talefono nella tasca dello zaino e per sbaglio mi scontro con qualcuno, che sbadata!
Oh no... Non è possibile... lui.
"Ehy Crystal? Chiede lui con un sorrisino.
"Ciao Cameron. Scusami non ti avevo visto"
"Tranquilla... Piuttosto, che ci fai da queste parti?" Ovviamente non poteva far a meno di chiedere.
"Sto tornando a casa mia da scuola" Dico semplicemente.
"A piedi? Se sapevo che dovevi tornare a piedi, ti avrei dato un passaggio con lo scooter" Awww che dolce!
"Non fa niente. Ho voluto fare una passeggiata per pensare un po'"
"A cosa pensavi?" La curiosità di questo ragazzo mi stupisce sempre di più.
"A te" Ops... non l'ho detto sul serio?! Devo imparare a tacere di più.
"Davvero?... Cioè... dopo oggi non pensavo che tu..." Sta arrossendo.
"Cam, ho capito. Comunque ti volevo chiedere scusa a proposito del mio comportamento di oggi... sono stata un po' fredda" Abbasso la testa verso le mie scarpe.
Lui con due dita mi alza il mento e si avvicina di qualche passo.
"Crystal ti prego fidati di me. Io ho visto nei tuoi occhi un velo di tristezza che copriva quel fantastio verdazzurro. Ti prego fa che sia io a proteggerti, non ti lascerò più sola... farò tutto quello che vuoi... ma ti prego fidati" Si avvicina ancora.
Sono un po' emozionata per quello che mi ha detto e per come lo ha detto e l'unica cosa che sono in grado di fare è abbracciarlo.
Lui ricambia e mi stringe ancora di più a sé. Ciò mi fa pensare a quanto sono stata stupida in questi giorni ad ignorarlo e trattarlo male. Scoppio a piangere sul suo petto, mentre intorno a noi si sentono solo i miei singhiozzi e i nostri cuori che battono all'uniscono.
"Shhh" Sussurra al mio orecchio.
Dopo qualche secondo mi sto traquillizzando. Lui mi bacia una tempia e sento alcuni brividi arrivare fino al mio stomaco.
"Va meglio?" Chiede prima di staccarsi dall'abbraccio.
"Sì, grazie" Sento tutto il calore di quell'abbraccio, diffondersi nell'aria.
"Ti va se facciamo un giro e mi racconti qualcosa di te?" E' davvero gentile.
"Certo ehm... non so da dove iniziare... perché non mi chiedi tu qualcosa?" Offro anche se so che farà un po' male ricordare...
"D'accordo... Perché quando ci siamo consciuti hai detto che una parte di te era morta?" Ahia, tasto dolente. Però ho deciso di fidarmi di lui.
"Bhè... quando avevo 13 anni i mei mi comprarono un gatto nero. Si chiamava Sissi e... avevamo un rapporto davvero speciale. La sentivo così vicino a me che ho iniziato ad allontanarmi da tutti i miei amici." Sento le lacrime che stanno per bagnarmi il viso...
"Crystal se non ti va di continuare..." Mi interrompe.
"No no, voglio raccontarti tutto... Allora rimasi sola con Sissi... era una parte di me e... tre settimane fa è morta ed io mi sento così sola..." A questo punto sto già piangendo... Cam mi abbraccia fortissimo.
"Non sei sola. Ora ci sono io" Le sue parole mi rassicurano molto. Voglio dargli una possibilità; dopotutto anche il peggior peccatore di tutti merita una seconda possibilità, come dice il proverbio.
Camminiamo per un po' e gli racconto della mia vita e iniziamo a conoscerci meglio. Lui mi sostiene, mi consola... è davvero gentile.
Mi squilla il cellulare e sbuffando rispondo.
"Mamma?"
"Crystal dove sei?"
"Sto facendo una passeggiata con un mio amico, perché?" Appena mi sente Cam, sorride ampiamente.
"Tra 30 minuti si pranza, quindi torna a casa" Mia madre è una donna rigida e fissata con le regole.
"Certo mamma" Dico e chiudo la chiamata.
"Cam, grazie mille, mi ha fatto bene sfogarmi con qualcuno, ma ora devo tornare a casa..." 'Purtroppo' aggiungerei.
"Figurati, un amico serve a questo!" Mi sorride. E' davvero stupendo!
"Allora io vado..." Inizio ad allontanarmi.
"Ehm... ti accompagno, se non ti dispiace" Si offre gentilmente.
"Ovvio che non mi dispiace! Così mi racconti qualcosa di te" Sorrido per davvero.
"Certo con piacere" Ci avviamo verso casa...
Ciao a tutti!
Il capitolo è un po' corto ma recupererò nei prossimi. Spero vi piaccia.
Riguardo l'argomento dell'autolesionismo, non voglio né giudicare, né offendere nessuno, che sia chiaro. Ho solo espresso la mia opinione.
Ricordatevi di votare e commentare in tanti. ;)
Buonanotte. :)
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Changes C. D.
FanfictionOggi è il mio compleanno. Compio 17 anni. 17 anni vissuti con persone che non hanno mai capito niente di me. Oggi pensavo sarebbe cambiato qualcosa, ma l'unica cosa che è cambiata è stata la mia faccia: un brufolo nuovo. Oggi nessuno mi ha fatto gli...