Conoscenze.

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La mattina sono sempre in fibrillazione. Come se l'aria mattutina mi facesse uno strano effetto. Stamattina lo sono piú delle altre volte.
Oggi conosceró il mio mortale. Ma non come ieri, ma in vesti umane. 

Faccio un grosso sospiro, lo trattengo un attimo e inspiro. Sorrido davanti allo specchio, i jeans blu e la t-shirt bianca mi stanno d'incanto.

La t-shirt é un regalo di Kurt. Ha detto che voleva che mi sentissi a mio agio con lui in casa. Mi giro su me stessa e faccio una smorfia allo specchio. I miei occhi sono proprio strani. Mi avvicino di piú allo specchio e li guardo meglio, quello marrone ha delle iridi azzurre,mentre l'altro verde ha delle iridi neri. Che contrasto, come faró a non farmi notare a scuola? E questi capelli? Bhe, posso dire che é semplice tinta, ma gli occhi?

Speriamo nessuno se ne accorga più di tanto.

Prendo lo zaino fra le edere cresciute questa notte mentre dormivano. Lo strattono con forza, ma non riesco a prenderlo perché lo trattaengono.

-Dai, lasciate...basta!-

Non mollano, come se non mi volessero far andare via.

-Dai, basta!-

Le edere si ritirano,spaventate.
Finalmente.

Kurt mi aspetta in cucina con una ciotola di cereali in mano,sorridente.

-Buongiorno baby.-

-ti prego Kurt, non chiamarmi così.-

-angioletto va bene?- alzo gli occhi al cielo e mi siedo sullo sedia.

-era meglio baby...- mi verso dei cerali e inizio a mangiare, un pò nervosa.

-Oggi giornatona eh.-

-mh,mh- faccio con la bocca piena.

-Mi raccomando, stai attenta quando parli. Non te ne uscire con cose da angelo. E mi raccomando, non dico che devi stare appiccicata al mortale ma almeno stagli vicino.-

-e come faccio?-

-sei umana no?-

-mezza.-

-fa lo stesso.-

-No. Non é lo stesso. Almeno per me.- abbasso lo sguardo verso la tazza di cereali e tutto l'appetito svanisce. Poggio il cucchiaio accanto alla mia tazza e faccio un grosso sospiro. Kurt mi passa accanto e mi accarezza la testa. Alzo la testa e incrocio i suoi occhi azzurri.

-Ehi, baby. Adrai alla grande.-

-Lo spero.-

Si siede accanto a me e sorride.

-Baby, ricorda che sei speciale. Piú speciale di quei quattro angeli in cielo. Tu hai una cosa che loro non possono e non potranno mai avere.-

-cosa?-

-Lo scoprirai presto.-

Mi fa l'occhiolino e si alza, dandomi un buffetto affettuoso su una guancia.

-Dai andiamo.-

Prendo la borsa e usciamo di casa. Un vento fresco mi accarezza le guancie. Per un attimo vengo pervasa dalla calma.
Posso farcela.

Arrivai a scuola con qualche minuto di anticipo, tanto per organizzarmi mentalmente e vedere dov'é il mortale.  Uno stridio di gomme mi fece voltare di scatto. Una ragazza riccia,con capelli scuri e un paio di occhiali da sole, balzó dalla macchina con una velocitá sorprendente.

-É cosí che si parcheggia un'automobile, stronze!-
Urló sollevando le braccia sopra la testa e schioccando le dita.

-Ultimamente, Mel sta attraversando una fase in cui chiama tutte "stronze".-

My Guardian Angel. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora