Rimanemmo davanti all'entrata concentrate su i cajun. Alcuni ci superarono entrando nella scuola borbottando sui nuovi arrivati.
-La mia cameriera viene da Basin. Ha detto che quei cinque teppisti hanno precedenti panali. Quello alto ha accoltellato due tizi nel Quartiere Francese. É appena uscito dal riformatorio perche ha problemi a tenere a freno la rabbia. Quello biondo frequenta il quarto anno per la terza volta...-Rabbrividi e cominciai a sudare freddo. Il mio mortale estrasse di nuovo la fiaschetta, come l'ultima volta, ne bevve un sorso e la rinfiló in tasca. Le mani erano senza bende, ma violacee.
Mentre i ragazzi si avvicinarono, riuscii a cogliere alcune delle loro parole. Parlavano in francese cajun. Sapevo le lingue, quasi tutte. Ma il dialetto cajun me l'aveva insegnato mia nonna, perche noi Angeli non parliamo i dialetti. Solo lingue originali, come Inglese, Tedesco,Russo, Francese ecc..
Capivo bene il dialetto. Non che fosse motivo di vanto, dal momento che riuscivo a capire il francese verio e proprio, siccome non mi ero mai applicata più di tanto. Vidi un suo amico guardare in cagnesco delle ragazze nei paraggi. Mentre si avvicinava,le ragazze si innervosirono visibilmente. Lui esclamó:-Bu!- le ragazze gridarono spaventate.
Ridacchió per la loro reazione, si voltó verso il suo amico, ma il mio mortale si limitó a borbottare:
-Cu-yôns.- "idiote".L'amico del mio mortale si avvicinó pericolosamente a me e alle mie nuove amiche umane.
-guarda,guarda. Quante ragazze jolie ci sono in questa scuola. Credo che ne vorró più di una quest'anno.-
Raddrizzai le spalle, perchè rifiutavo di farmi intimorire appena arrivata.
Mel si paró davanti a me, con un sorriso disse:- Benvenuti nella nostra scuola.- aveva un tono in parte dolce, in parte sferzante. Dolce e maligno allo stesso tempo. Stimavo già quella ragazza.
-Mi chiamo Mel. Se avete bisogno di aiuto per orientarvi nel nostro campus, chiedetelo a qualcun..altro.-
Lo sguardo del ragazzo divenne più maligno, spostandolo verso di me.
-Come siete dolci. Io sono Arthur. E questo è il mio amico Jackson Deveaux,- disse indicando il mio mortale. - noto anche come Jack Daniels.-Per la fiaschetta? Che ridere..
Gli occhi di Jackson percorrevano il mio corpo per poi fermarsi nei miei occhi.Arthur continuó: -non ci serve il vostro aiuto per orientarci..facciamo da noi.-
Jackson diede una spallata ad Arthur costringendolo ad avanzare. Mentre se ne andavano, sentii il cajun sbottare ad Arthur sottovoce:
- Coo-yôn, tu vas pas draguer les putes inutiles?-Spalancai gli occhi quando capì.
- non ho capito una parola di quel dialetto incompresibile in cui si sono espressi.- disse Mel. -e sono appena tornata da Parigi.-
-Allora, cos'ha detto il cajun?-
si rivolse a me.
Grace chiese:- parli cajun?-
-un tantino.- parecchio. Non volevo far sapere a tutta la Sterling che parlavo il dialetto di Basin.
Tradussi:- ' idiota, non avrai intenzione di attaccare bottone con una di qulle inutili stronze?'-
Grace restó a bocca aperta.
-che bastardo.-Entrammo, seguendo i cajun. Ma io mi divisi dalle ragazze, dirigendomi dalla segretaria per prendere l'orario. -Evangeline Wood?-
-si, sono io.-
-ecco a te.- disse dandomi un foglio.
-L'aula di coordinamento in fondo al corridoio, a sinistra.-
-grazie.- dissi sorridendo, e la signora mi rispose con un caloroso sorriso.Mi avviai dove la signora mi aveva indicato. Entrai, vidi subito Mel che mi faceva gesto di andare vicino a lei. Mel mi spiegó che lei e Grace in parecchie ore con me, che fortuna. Jackson Deveauk era a qualche fila davanti a me, ma non si mosse ne fece gesti strani. Era piegato in avanti sul suo banco, tranquillo. Le sue spalle larghe sembravano da un giocatore di Rugby. La sua maglia gli stringeva forse un pó troppo.
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My Guardian Angel. (IN REVISIONE)
ФэнтезиOltre le nuvole, oltre lo spazio infinito ci sono loro. Creature divine, leggendarie, dotate di ali bianche come la neve e di un aureola dorata. Gli Angeli. Leggenda o Verità? Esistono realmente? Sono nel cielo o si confondono fra noi comuni mortali...