Non tutto è come appare.

163 11 0
                                    

Rimango in quella classe per un tempo infinito e noioso. Finche una campanella lontana suona e contemporaneamente tutti si alzano. Il mio mortale è l'ultimo ad uscire.
Attraversiamo tutto il corridoio, fino ad arrivare davanti ad un gruppetto di ragazzi. Alcuni sono quelli della rissa di prima,ma non c'e nessuna traccia di quello biondo. Il mio mortale non parla, non conversa con nessuno. Lo vedo osservere tutti quanti, dal primo all'ultimo. Senza farsi notare troppo. Mi avvicino cautamente, non resisto e gli sfioro una guancia. Lo vedo irrigidirsi, e con occhi circospetti guardarsi in giro.

-Non puoi toccare gli umani in questa forma, è vietato.-

Kurt compare dietro di me all'improvviso e mi fa sobbalzare.

-Nostro Signore Dio, Kurt! Impara a materializzarti davanti a me e non dietro. Mi fai spaventare a morte.-

-oh, scusa. Comunque tienilo in mente, non puoi toccarli, sfiorarli e provarci a parlare quando sei in forma angelica.-

-okay! Lo so. E' stato solo un secondo. -

- E spero che sia anche l'ultimo. Lascia stare il cajun e torniamo a casa.-

-come? Di già?-

-si. Tranquilla, fra qualche giorno ti materializzerai qui e verrai da lui in vesti umane.-

-la vedo complicata.-

-nha, comportati da umana.-

-ma se sono un mezzo angelo! Come faccio?-

-appunto, un mezzo angelo. Usa la tua parte umana per comportarti come tale. Evie, ti hanno concesso questo dono, usalo.-

Alzo gli occhi al cielo e usciamo dalla scuola, mentre varco la soglia e scompaglio, mi volto verso il mio mortale. Per un istante, ma solo per un attimo, mi è sembrato che stesse guardando da questa parte. Verso di me. Impossibile. O forse no?

Quando arriviamo a casa, Kurt cerca di ammazzare il tempo con me. Pranziamo insieme, mi insegna a suonare la chitarra e a fare le pop-corn ricoperte di carammello.

-Ti manca Frances?-
Kurt alza gli occhi dalla sua rivista Rolling Stone, mi rivolge un mezzo sorriso e la poggia sulle gambe.
-Certo che mi manca. E mi mancherà per il resto della mia vita.-

-non puoi proprio più vederla.-

-purtroppo no.-

-capisco.-
Ritorna a leggere la sua rivista. Io vado nella mia camera e prendo la mia macchinetta fotografica.
-Io vado a fare alcune foto. Magari imparo ad essere un po' piu' umana.-

-divertiti e impara piu' che puoi.- mi risponde senza alzare lo sguardo dalla sua rivista e facendo solo un cenno con la mano.
Esco dalla porta con la mia macchinetta al polso. Cammino per quella che sembra una stada immensa, piena di piante e fiori di qualsiasi tipo. Faccio foto a raffica e prendo inquadrature su tutti i lati, la terra e' incredibile, cosi perfetta.

Alcuni ragazzi stanno facendo della musica con degli strumenti. Faccio altre foto. Cammino per le strada della Louisiana. Non faccio caso alle persone che mi attraversano, ormai mi ci sono già abituata. Passo davanti ad un parchetto, dei bambini giocano su delle sabbia artificiale, altri su oggetti che sembrano proprio intrattenerli. Sposto lo sguardo verso l'altalena e c'è una ragazza vestita completamente di nero,la pelle chiarissima e le labbra di un rosso scuro. I suoi capelli corvino le ricadono dolcemente sulle spalle. È il mortale più carino che abbia mai visto in questi giorni. Mi avvicino, sta leggendo un grosso libro. Lo tiene stretto sulle gambe e i suoi occhi corrono veloci fra quelle parole, fra quelle pagine.

Le giro intorno per vedere cio che legge. Non resisto e poggio le mani sulle sue spalle. Al contatto, gli occhi mi si velano di lacrime. Sento tutto il suo dolore, vedo tutto quello che subisce tutti i giorni. Sento la sua tristezza. Mi poggio con la testa sulla sua spalla e lei alza lo sguardo dal suo libro. La vedo di profilo. I suoi occhi sono pieni di lacrime. Lacrime amare, piene di cattiverie mai meritate. Comincia a piangere sommessamente. L'abbraccio e Dio solo sà, come vorrei che lei lo sentisse.

Gli passo davanti e la guardo dritto negli occhi. Ma lei non guarda me.
-sei bellissima. Sorridi anima indifesa, sei un dono di Dio.-
Come vorrei che mi sentisse. Gli accarezzo una guancia delicatamente e vorrei sentire com'è il contatto con la pelle umana. Vorrei sentire la delicatezza della sua pelle chiarissima.

-Ehi, Emily la stramba? Dove dormi? Nel letto o sotto terra?-

Delle ragazze, con degli sguardi cattivi, occhi crudeli, passano li vicino. Prendendo in giro la ragazza e ridendo sguainatamente.

Emily. Vorrei sapere come ti senti, entrare nel tuo cuore e chiudere le ferite e i tagli che hai.

Piccola Emily, vorrei potreti aiutare.

Faccio sbocciare un piccolo fiore vicino ai suoi piedi. Una semplice fiore a stella bianca e blu.

Lo vede e sorride. Si guarda in giro prima di cavare il fiore dalle radici e portarlo via. So che ti piacciono i fiori, l'ho sentito. Come tante altre cose. Ami gli animali e le piante, l'inverno e le felpe. Gli occhi chiari e i sorrisi sinceri. I libri giganteschi e le storie antiche.

Come sono perfetti gli umani nella loro imperfezione. Lei una di quelle piccole imperfezioni che il mondo scorda per la loro diversità. Come è crudele il mondo e chi lo abita. Ma non tutti. Non tutti lo sono perche lo fanno appositamente, ma solo per proteggersi, proteggersi da chi li ferirebbe. Emily se ne va, corre via con il fiore tra le mani e il libro sotto braccio.

Ma proprio sull'uscita si volta verso l'altalena, dove sono seduta ora io. Sorride. Un sorriso che mostra un apparecchio argentato e, stranamente, da quel momento, il suo sorriso diventa il mio preferito.

Qualche ora dopo torno da Kurt, che mi aspetta come lo avevo lasciato.Ma con in mano il telecomando.
-divertita?-

-Ho imparato cose nuove.-

-cioè?-

-niente è come appare.-

-Bene. Sono contento, e' la prima lezione. Imparerai tante cose nuove qui sulla terra. Che poi insegnerai ai tuoi amici in cielo.-

-Non so se capirebbero. Forse.-

-Vuoi qual cosa in particolare per la cena?-
-stranamente di niente. Forse un pó di verdure, sorprendimi. - dico sorridendo e facendogli l'occhiolino.

-Vedró cosa posso fare. Ah, approposito. I libri ci vorrà un pò prima che arriveranno. Quaderni, penne e cose varie te li ho presi io.-

- okay. Grazie Kurt.-

Sorride gentilmente e torna alla sua TV, mentre io sparisco in camera.


My Guardian Angel. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora