5° Anno Della Classe di Angeli Custodi.
Ultima fila, seduta china sul banco, leggevo i miei appunti, ancora una volta. Avevo il terrore di essere interrogata. I miei occhi eterocromini scorrevano sulle pagine senza mai staccarli. Il loro forte contrasto mi ricoprdava ogni giorno che se solo non fosse stato cosi, magari ora sarei stata come tutti gli altri, un angelo a tutti gli effetti. Con le ali bianco neve, una aureola dorata sulla testa e un sorriso divino.
Ma non era così, per colpa dei miei genitori, un angelo e un umano. Mia madre, un angelo custode, si era innamorata di un essere umano e dal loro amore ero nata io. Dopo che i guardiani seppero di me, scagliarono mia madre sulla terra e divenne un angelo caduto. Ho solo i miei nonni qui in paradiso, ai quali sono legatissima.
-Evangeline Wood.-
Balzai sulla sedia, agitandomi. I miei occhi guizzavano da una parte all'altra della classe.
-Si?-
-ti ho interrogata qualche giorno fa, un pó titubante sulle regole degli angeli, per ora va bene, ma cerca di ripassare. D'accordo?-
-d'accordo.- Sussurrai. Mi spostai una ciocca di capelli azzurri dal viso e feci una smorfia che doveva essere un sorriso inizialmente. Mi curvai di nuovo sul banco, quando una pallina di carta mi arrivò sulla nuca, ribalzando sul banco. La aprii e trovai uno stupido disegnino di me umana che cadevo dal cielo, poiche' senz'ali e delle fiamme disegnate tutt'intorno.Mi voltai verso gli ultimi banchi alla mia destra. Silia, figlia di angeli molto potenti, i Guardiani dei Cancelli, cercava in tutti i modi di fare la stronza con me. Se la stava sghignazzando con i suoi amichetti, ma la cosa non mi toccò particolarmente. Scrollai le spalle e mi piegai di nuovo sul banco,mettendo un braccio al mio lato destro. Cosi che gli altri,o quanto meno Silia, non riuscisse a vedere quello che stavo facendo.
Con la matita finì di disegnare per bene una foglia, ritoccando i bordi e poi sfumando. Delle rose nere si arrampicavano su di un albero, e le loro spine lo trafiggevano. L'albero non si ribbella, ma lascia che le spine facciano quello che vogliono, sa bene che delle spine possono fare poco contro il suo tronco possente. Poi passai a lui, il ragazzo che stavo disegnando da almeno venti minuti.Quello che mi tormentava di notte, con i suoi occhi grigio scuro, che mi scrutavano anche l'anima. Aveva sempre quel sorriso beffardo, come di sfida. Ripeteva sempre cose strane, senza senso.
Un brivido mi pervase, chiusi l'album delle mie visioni e tornai ad ascoltare la lezione.
Una volta suonata la campanella, raccolsi le mie cose e mi incamminai con passo leggero nel corridoio della scuola. Mi dirigevo nella classe di C.D.P, Controllo dei Poteri. Non ero molto brava ancora a padroneggiarli, beh,diciamo che solo quello delle piante ne ero molto avanzata in confronto agli altri. Alzai una mano davanti al viso, con il palmo rivolto verso l'alto. Mi concentrai ed evocai un quadrifoglio. Sentii l'energia trasformarsi e diventare quel piccolo germoglio nella mia mano. Lo vidi crescere e rivolgersi verso di me, mi stavo concentrando a far nascere anche le foglioline, ma qualcosa mi distrasse e il quadrifoglio tornò nella mia mano.
- bene,bene c'è il mezzo angelo. Mi chiedo quando inizieranno a fare delle selezioni per far entrare solo puro sangue alla Angel Academy-
Cercai di ignorare la voce sottile di Silia, cercando di velocizzare il passo, ma con un guizzo mi si piantò davanti. La sua aureola brilla di luce quasi accecante, perché lei è un angelo intero. Io l'aureola neanche ce l'ho.
Increspai le labbra in una smorfia, ormai scocciata dai suoi giochetti. La superai ed entrai in classe. La stanza era ampia, come un arena, cosi che ci fosse spazio al centro per le esercitazioni. Essendo una scuola magica, le dimensioni delle stanze cambiavano in secondo la necessita' della materia e dell'utilizzo.
Mi sedetti su di una gradinata e mi concentrai di nuovo sul mio quadrifoglio,aspettando il professor Cole.
Sentì qualche risatina e qualche gridolino, alzai la testa e vidi Silia al centro della stanza. Con dei gesti veloci evocò il fuoco, dalle sue mani uscirono fiammelle con cui giocava tranquilla. Quasi nessuno sapeva ancora padroneggiare bene i propri poteri, soprattutto quello del fuoco, ma lei prendeva lezioni private dai suoi genitori.
-...esibizionista.- senza accorgermene lo dico ad alta voce. Il fuoco nelle sue mani svanisce, il suo sguardo mi trafigge, la rabbia e l'orgoglio la pervadono, si avvicina a passo svelto nella mia direzione.
Merda.
-Se sono cosi esibizionista come dici tu, perché non mi fai vedere quello che sai fare. Ah no! Non puoi, sei talmente inutile come mezzo angelo, che non sei capace ancora a padroneggiare nemmeno un potere.-
-io non sono una esibizionista come te. Non devo dimostrare nulla. -
-ah si? Secondo me è perché hai ripreso tutto dal quel mortale di tuo padre, lo sanno tutti che sei un ibrido. -
Sentendo nominare mio padre, scattai in piedi facendola indietreggiare di qualche passo, ma con un sorrsio beffardo stamapto sulla faccia. So cosa vuole, mi sta istigando ad esplodere e se era la guerra che cercava, con me non avrebbe vinto.
-Dai, fammi vedere di cosa sei capace.- sibila fra i denti.
La seguo al centro dell'arena. Una distante dall'altra,lasciando una ventina di metri tra di noi.
Alzo il braccio, con il palmo rivolto verso il pavimento, evoco i miei alleati rampicanti, loro rispondo al mio richiamo e iniziano a germogliare dal pavimento. Salgono lentamente sulle mie gambe, fino alle mie mani. Con un gesto veloce scaglio la mia edera velenosa, che lei abilmente schiva.
- Ah, le piante? Tutto qua? ti faccio vedere io.-
La vedo caricarsi. I capelli si scuriscono, diventando di un rosso acceso. Con un gesto veloce crea una palla di fuoco nelle sue mani, mi guarda con un sorrisino maligno. Mi lancia contro la sua evocazione. La schivo e la palla colpisce la cattedra,spaccandola quasi del tutto. Con uno scatto metto le braccia davanti al viso ed evoco le canne di bambù, che mi sovrastano il corpo, coprendomi del tutto e evitando le assi di legno della scrivania mi colpiscano. Sento il calore oltre le canne, ma rimango lucida e vigile. Abbasso i miei alleati fino a farli tornare nel pavimento. Faccio qualche passo indietro e mi nascondo dietro la scrivania, ancora mezza intatta. Altre palle di fuoco distruggono le tende della classe, altre i quadri.
-non sai fare altro? Solo parare i miei colpi e nasconderti! Bhe, non mi aspettavo di certo qualcosa di meglio!- la guardo oltre la scrivania. Si cinge i fianchi e rimane in attesa della mia prossima mossa. Mi alzo e vado verso di lei, ad almeno dieci metri da lei, mi fermo e senza farmi notare socchiudo gli occhi, evoco delle liane. Le vedo scendere dal soffitto dietro a Silia, che, incurante, non si accorge di nulla. Una volta ben posizionate, faccio un sorrisino.
È visibilmente confusa dal mio risolino.
Chiudo il palmo della mano e le piante obbediscono al mio volere, stringendosi velocemente intorno a Silia senza lasciargli spazio di movimento.
-Colpo basso! Hai giocato sporco, non si attacca alle spalle!- la stringo ancora di più, e la lascio quasi senza fiato.
-SMETTILA...!-
Sento quasi la voce spezzarsi. Chiudo il palmo ancora di più.
-Ba..bas..ta...-
Sta supplicando, il mio cuore trabbocca di adrenalina, mi sento espldere. Allento la presa, ma non è finita. Con un gesto la scaglio verso le gradinate, sbattendo con un tonfo sordo. Si rialza lentamente tossendo. Sento la stanchezza sopraffarmi, so che è finita. Non riuscirei a combattere un attimo di più.
-questo è vietato dalle regole..non puoi fare del male ad un altro angelo...-
- io? Lo hai detto tu,sono un ibrido, non devo obbedire alle regole come voi. Io saró anche un ibrido, ma tu, tu non sei un angelo vero e proprio e non lo sarai mai. Forse con il tuo aspetto potrai anche ingannare tutti, ma io lo so' chi sei dentro, nient'altro che un demone.-
Mi girai per andarmene, quando sbattei contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Alzai la testa e quasi ci rimasi secca.-..professor Cole..posso spiegare...-
-Evie, Silia, in presidenza. Ora.-
Merda.
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My Guardian Angel. (IN REVISIONE)
FantasyOltre le nuvole, oltre lo spazio infinito ci sono loro. Creature divine, leggendarie, dotate di ali bianche come la neve e di un aureola dorata. Gli Angeli. Leggenda o Verità? Esistono realmente? Sono nel cielo o si confondono fra noi comuni mortali...