Chapter 14.

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Le lingerie gli scivolarono lungo le cosce pallide come da copione.
La pelle ancora umida emanava un odore forte, quasi muschiato. I capelli umidi avevano cessato di bagnare il pavimento in legno, con le loro goccioline.

Ma altre goccioline, all'esterno dall'edificio non avevano cessato di battere fittamente contro la finestra, che fungeva anche da muro.

Da lì si poteva vedere tutta la città.

La sera quelle piccole lucine, messe una di fila all'altra, lo ammaliavano come nient'altro.

Lui lo paragonava un po' alla scena del film "città di carta". Film che amava, ma aveva quasi bestemmiato per il finale. Ma non lo aveva fatto, non era mai stato un tipo sboccato.

Forse qualche volta.

Tuttavia, la vista che si poteva ammirare dalla camera da letto di Harry, o meglio, dalla loro camera da letto, era forse cinque volte più bella.

Si riscosse appena la porta fu spalancata di botto, lasciando intravedere una Gemma abbastanza scocciata.

"Louis, ti muov-..O mio Dio, sono bellissime!"esclamò eccitata, scattando verso il liscio e abbassandosi all'altezza delle mutandine rosse.

Non c'era da specificare che diventò peggio di un pomodoro. Dallo specchio di fronte a sé riusciva a vedere anche i capelli prendere una certa sfumatura di rosso.

Con una velocità, mai avuta, prese il maglioncino color verde acqua, che aveva deciso di indossare. Una delle maniche di questo gli cascò da una delle spalle, ma non se ne curò.

"Gra-grazie.."gracchiò ancora in imbarazzo.

Dopotutto la sorella del proprio dominatore l'aveva appena visto in intimo.

Prese i jeans chiari, poiché non poteva indossare nient'altro, dato il brutto tempo, e saltellò un po', senza dare nell'occhio, cercando di farli passare sopra la curva del sedere.

"Stupido e grasso didietro."pensò tra sé e sé, esultando con un sorriso appena li abbottonò.

Intanto la ragazza aveva aperto alcuni cassetti, trovando al quarto tentativo quello con le lingerie di Louis.

"Tranquilla, con comodo.."commentò mentalmente, in imbarazzo per la ragazza che ora stava frugando in quello scompartimento.

Prese delle converse alte, completamente bianche, giusto per rimanere su dei colori leggeri.

Non amava particolarmente quella marca di scarpe, ma averne un paio nell'armadio non faceva male, no?

Dopo aver fatto il fiocco ad entrambe le scarpette si diresse nel bagno.

Su uno dei mobili vicino agli specchi, perché sì, come già detto, ad Harry piaceva fare le cose in grande, c'era una piccola borsetta viola.

Ne estrasse solamente il piccolo tubetto di mascara, con cui si colorò le ciglia, e del rossetto neutro.

Le guance erano già rosse da sé, inutile aggiungere altro colore.

Spazzolò, ovvero rovinò, ancora di più i soliti capelli lisci, per poi prendere un grande respiro, come se stesse per affrontare un esame, e tornare in camera.

"Pronto!"

~

Due braccia, entrambe esili, erano intrecciate tra di loro, muovendosi a ritmo con i passi.

A coprire le teste dei proprietari delle due braccia c'era un grosso ombrello nero, non completamente, poiché decorato da alcuni pois bianchi.

Louis e Gemma si facevano spazio tra la carcassa di persone, che affollavano le strade della Grande Mela.

Kitten ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora