Puzzava di chiuso e allo stesso tempo di lavanda. Forse era il sapone che usavano per lavare i vestiti. Era stretto e buoio, gli sembrava più una gabbia che un armadio.
Si mosse a disagio, stringendo le ginocchia al petto con le braccia. Le voci all'esterno erano attutite dal legno. Le ascoltava in modo distratto, aspettando che cessassero, per poter finalmente uscire da lì.
Si era catapultato lì dentro, prima che potessero vederlo. Con la fretta di quel movimento aveva sbattuto il sedere, che in quel momento era ammaccato e dolorante.
Di tanto in tanto mugolava per il fastidio e il dolore, e quasi non si fece scoprire, quando mugolò in modo più acuto, facendo fermare il lieve chiacchiericcio nella stanza.
Poco dopo sentì la porta della camera sbattere, e un sospiro sollevato lasciò le labbra fini. Dei passi si avvicinarono all'armadio e una figura, molto familiare, si ritrovò a far ombra su di lui.
"Louis!"esclamò, Nicolai.
"H-hei."sussurrò il più piccolo, afferrando la mano che l'uomo gli stava porgendo.
"Mi dici che stai combinando?"gli chiese.
"Ehm..io..controllavo l'armadio.."si dondolò sui talloni."Sai, non vorrei che un pezzo di legno cadesse in testa a Dylan."
"Hei!"il rosso si girò verso di loro.
"Ti voglio bene."mormorò il più piccolo, facendo alzare gli occhi al cielo al ragazzo più grande.
"Devi startene buono, almeno per un po' di giorni." Lo sguardo del moro si abbassò, mentre si mordeva l'interno guancia.
"Okay, scusa." Nicolai si abbassò a lasciargli un bacio sulla fronte, prima di parlare ancora. "Credo che i ragazzi ti abbiano spiegato del perché, giusto?"
"Giusto."annuì.
"Bene. Cos'hai in mano?"chiese curioso l'uomo, sedendosi sul bordo di uno dei letti.
Louis si illuminò improvvisamente, saltellando fino a Nicolai, sedendosi sulle sue gambe.
"Ho di nuovo una coda!"esclamò entusiasta, come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Davvero?"chiese stupito.
"Sì, me l'hanno regalata Aaron e Dylan!"
Prese la coda dalle mani del più piccolo, guardandola attentamente.
"È bellissima!"
"Sì!"applaudì, Louis."Mi aiuti a metterla?"
"Ora?"alzò un sopracciglio Nicolai.
"No, domani"alzò gli occhi al cielo il più piccolo, sollevandosi dalle sue gambe e facendo cadere i boxer bianchi fino alle caviglie.
~
"Lou!"urlarono in coro, dal fondo del corridoio.
Si girò di scatto con gli occhi spalancati, per poi venir travolto da tre ragazze, che lo stringevano in un abbraccio di gruppo.
Sospirò, riconoscendo l'odore familiare. Era solito, in quella casa, travolgere il più piccolo. Si lasciò solamente stringere, aspettando che si staccassero.
"Lana, Dalila, Paige, mi lasciate respirare?"le supplicò, ridacchiando divertito.
"No!"esclamò, Paige, scoppiando a ridere, seguita dalle altre due.
Erano come le sorelle che non aveva mai avuto e voleva bene a ognuna di loro allo stesso modo.
"Mi fai il solletico!"ridacchiò, Lana, togliendosi da dietro le sue spalle, avendolo abbracciato da dietro.
STAI LEGGENDO
Kitten ||Larry Stylinson||
FanfictionI gatti possono essere adorabili e sensuali allo stesso tempo. Nemmeno il più grande capo d'imprese, conosciuto da molti come "Daddy", riuscirà a resistere al suo fascino. 100mila views: 25/07/16 #41 in Fanfiction 07/10/15