Chapter 5.

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MA QUANTO VI POSSO ADORARE?!
Ho sempre desiderato vedere quella "k" per le visualizzazioni e..basta, vi amo! Per gli altri 1000 visualizzazioni possono non sembra nulla, ma per me è la fine del mondo.
Grazie, grazie, GRAZIE!!
-K'

+...+

Tutti allineati, uno di fronte all'altro.


Ognuno aveva le mani dietro la schiena, il mento alzato e la schiena il più diritta possibile.

Solo il rumore di scalini che venivano toccati da dei tacchi si sentiva nella casa.

La testa china e l'inchino ogni volta che qualcuno usciva dalla maestosa porta d'ingresso.

Quando guardavano attentamente ognuno dei ragazzi sorridevano con stupore e tenerezza al più basso.

Tutti i ragazzi erano quasi della stessa altezza, ma, quando si arrivava a Louis, lo sguardo si doveva abbassare notevolmente.

Il più piccolo però arrossiva solo, sorridendo per gentilezza, mentre muoveva le anche da un lato all'altro per far muovere la coda, di nuovo al suo posto.

Tutti sapevano di non poterlo avere. Ma non era vietato guardare.

La pelle pallida e ad occhio liscia, faceva invidia alla porcellana. Gli occhi vitrei, erano come il ghiaccio, quasi ti ci potevi specchiare.

La postura composta, il didietro all'insù, le gambe snelle e lunghe.

La coda e le piccole, ma finte, orecchie appuntite rendevano il tutto più tenero e...eccitante.

Chi non vorrebbe una persone che di tanto in tanto, mentre gemeva, miagolava e faceva anche le fusa?

Una persona sapeva anche che quelle dicerie erano vere. Forse la persona che in quel momento stava scendendo le scale, conducendo un'accesa conversazione con Nicolai.

Ormai gli ospiti se n'erano andati tutti, tranne riccioli d'oro, anche se il colorito dei suoi capelli ricordava il colore del cioccolato.

"Ma ti rendi conto?! Ti avevo esplicitamente detto di non toccarlo!"e Nicolai glielo aveva detto sul serio, sin dalla prima volta che aveva indicato la foto del piccolo di casa nel suo ufficio.

"Che sarà mai?"rimbombò nella casa, mentre gli occhi, dal color giada roteavano verso il cielo.

"Ci sentiamo."lo congedò l'uomo più grande, stringendo la mano del riccio che, dopo aver ricevuto l'inchino da tutti, uscì dalla villa.

"Louis!"Nicolai si parò davanti il moro.

Prese lentamente la sua testa fra le mani e la inclinò, cercando di non fargli male. Il collo era esposto e la macchia violacea era scoperta, alla vista degli altri ragazzi, che lo guardavano con occhi spalancati, sorpresi e spaventati allo stesso tempo.

Chi aveva avuto il coraggio di toccare il loro piccolo ed innocente Kitten?

"Chi te lo ha fatto, piccolo?"cercò di calmarsi, Nicolai, passando le dita sul livido.

Il più piccolo fremette, sussurrando un "Non lo so."

"Come non lo sai?"continuò, sorpreso.

"E-ero di spalle e..è sparito."spiegò, abbassando lo sguardo.

"Kitten."qualcuno soffiò sull'orecchio di Louis, dagli occhi spalancati e le mani tremolanti.

Il calore si spostò dal suo addome ai fianchi. Piccoli ed invisibili cerchi vennero disegnati con la punta delle dita. Mentre un Louis spaventato e tremante fremeva al tocco.

Kitten ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora