Capitolo 3

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«Tobias, tutto bene?» lui aprì gli occhi e si voltò verso me
«S-si, sto bene» cercò di mettersi seduto ma qualcosa lo bloccò.
«Toby!» lui si portò una mano alla pancia mentre un rivolo di sangue scese dalla sua bocca. Lyra e sua madre corsero di sopra mentre io cercavo di portarlo giù.
«Tu e mamma rimanete qui» disse Lyra caricando Toby in auto e partendo. Accompagnai la signora Roger in casa e le preparai una camomilla.
«Grazie cara, anche nei brutti momenti sei rimasta col mio Tobias e non lo hai abbandonato»
«Ma non lo dica neanche per scherzo, Toby é il mio migliore amico!» dissi facendomi tutto a un tratto seria
«Sai, lui é sempre stato un po' più speciale, quindi affezzionarti potrebbe portarti a soffrire» lasciai sul tavolo il bollitore e mi avvicinai alla signora il cui bel viso era rovinato da lacrime
«Signora Roger, soffrire o meno, io resterò con Toby. Non mi preoccupo di soffrire, alla fine é una cosa naturale...» la signora mi abbracciò e cominciò a piangere sulla mia cannottiera nera. Ricambiai l'abbraccio e il mio telefono squillò.
«Pronto....Cosa?! Arriviamo subito!» la signora Roger impallidì improvvisamente.
«Dobbimo andare all'ospedale! Lyra si é schiantata contro un'albero!» corsi verso casa mia per prendere le chiavi della macchina, dato che Lyra aveva l'altra. Entrammo in macchina e in 5 minuti arrivammo in ospedale.
«Lyra e Tobias Roger! Dove sono!?» la madre dei ragazzi urlava, era naturale.
«Tobias non ha riportato ferite gravi ma Lyra...Potrebbe non riuscire a superare la notte» venimmo portati nella stanza di Lyra, Toby aveva solo delle contusioni. La signora Roger corse ad abbracciare la figlia, stesa nel letto con delle bende sul viso.
«Lyra, mi senti? Sono la mamma» Lyra si girò verso sua madre e le sorrise, con le poche energie rimaste.
«É qui la signorina Amelia Book?» mi girai, un uomo dai capelli argentei e gli occhi castani cerchiati apparve alla porta.
«Si, eccomi» pensai al peggio, Toby mi aveva sempre promesso che se gli fosse successo qualcosa, sarei stata l prima a saperlo, lo stesso avevo promesso io.
«Venga con me» il dottore mi portò in una stanza simile a quella di Lyra ma sul letto vi era Toby, dolcemente addormentato.
«Ha chiesto di lei personalmente» mi avvicinai e il dottore uscì, il respiro del ragazzo era leggero, i suoi occhi erano chiusi dietro le palpebre, i suoi capelli castani erano più spettinati del solito.
«A-Amy» non era addormentato! Mi avvicinai a lui tremante, avevo paura di ferirlo più di quanto non lo fosse già.
«T-Toby? Mi volevi?» lui annuì
«Vai al cinema con Fabian, non rovinarti il pomeriggio per me» le lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi... Davvero, secondo lui, per me non valeva niente?!
«Tobias Erin Roger, non lo dire neanche per sogno! Tu sei ferito e non ti lascerò solo per andare a vedere uno stupido film!» dissi prendendo il telefono e componendo il numero di Fabian
-Hey, hai bisogno di qualcosa Amelia?-
«A dire il vero ti volevo avvisare di non poter venire, Toby non sta bene e...»
-Capisco, sarà per un'altra volta-
«Grazie per la comprensione...A presto Fabian»
-Ciao-
Toby mi guardava e sorrideva.
«Mi accompagni da Lyra?» annuii e mi avvicinai al letto, lo aiutai a sedersi e lo accompagnai da sua sorella.
«Toby? Sei tu?» chiese Lyra con un filo di voce
«Si Lyra, mi disp...»
«Basta Toby, non è colpa tua. Amalia, posso chiederti un favore?»
«Certo»
«Avvicinati» mi avvicinai ma l'unica cosa che disse fu:
"Proteggilo e stalli accanto, lui ti vuole bene" il bip fermo e costante delle macchine legate al cuore di Lyra si propagò nella stanza, i dottori fecero irruzione ma fu tutto inutile. Quella sera Lyra Roger perse la vita. Toby non perdonò mai suo padre, unico che non si era presentato.
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La notte restai da Toby, era scosso e triste, non mangiava e non parlava. Lo slenderman era fuori alla finestra che ci scrutava, ma non ci importava, il dolore era troppo grande.

Ciao Doppia T ||Ticcy Toby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora