Capitolo 9

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«Questo ti basta?» era la sua metà di ciondolo, quella che gli avevo regalato ai suoi sedici anni e che poi avevo lasciato sulla sua tomba. Mi avvicinai al comodino, tenendo d'occhio il ragazzo, e presi un portafoto. Sempre la stessa, identica foto. Io con il mio Toby, il mio fratellone scomparso, dove lo abbracciavo dopo che mi aveva regalato un piccolo topolino di peluche.
«T-tu...Come fai ad avere questa foto?» chiesi mentre le lacrime mi riempivano gli occhi
«Senti Amy...» lui cercò di mettermi le mani sulle spalle ma mi spostai di scatto
«NO! NON UTILIZZARE QUEL NOME!» vidi i suoi occhi farsi tristi. Le lacrime avevano preso a scendere copiose sulle mie guancie. Caddi a terra in ginocchio e con la foto stretta al petto.
«Ne-Nessuno...Nessuno deve...più usare quel nome» dissi in preda ai singhiozzi. Era uscito tutto fuori. Il dolore, la rabbia e la malinconia. Tutto quello che per ben due anni avevo tenuto rinchiuso dentro di me, era uscito improvvisamente fuori. Rivolevo Toby, non era possibile che fosse diventato un assassino.

POV Toby
Lacrime...Quanto tempo era che non ne versavo? Non ne ricordavo il calore, non mi ricordavo cosa fossero.
Ma vederle sul viso di Amalia, mi faceva male, tanto... Io l'avevo sempre vista felice, allora perché ora piangeva? Avevo distrutto una maschera? La mia piccola sorellina...La sentivo tale e non avrei mai voluto farla soffrire. Come io ero il sole di Lyra, lei adesso era il mio. Mi misi alla sua stessa altezza e le presi il mento tra una mano, facendo incrociare i nostri sguardi.
«Come posso mostrarti di essere Doppia T?»
«Mentendo. Io ti farò una domanda e se mentirai, quello che dovrai fare, ti verrà un tic» annuii
«Era un topino quello che mi hai regalato per il mio quindicesimo compleanno?»
«No» un tic nervoso si impossessò della mia spalla.

POV Amy
Mi buttai sopra di lui, piangendo dalla gioia e dalla rabbia.
«Perché non sei mai venuto da me?! Perché!? Sai come sono stata male!» mi strinsi forte alla sua felpa, aveva il suo profumo. Quello di pulito mischiato al sangue, un odore dolciastro che dava la nausea.
«Perché avresti avuto paura di me» in quel momento mi tornò alla testa un ricordo che mi fece sorridere lievemente.
«Dai Tobymi misi a girare intorno al tavolo mentre Toby teneva un ragno in mano
«Ma non devi avere paura di un piccolo ragnetto!» disse facendo una voce buffa per simulare quella del ragno
«No! Allontanalo o lo schiaccio
«Uff, va bene...Addio ragnetto» disse il ragazzo poggiando il ragnetto sul tavolo del giardino
Ricordi...Erano tutto quello che mi era rimasto del ragazzo che conoscevo prima.
«Perché ridi?» lo abbracciai forte
«Promettimi di rimanere con me e non lasciarmi più sola... Prometti!» lui mi strinse forte a se.
«Te lo prometto Amy. Artiglio artiglietto?» sorrisi stringendo il mio mignolo al suo
«Artiglio artiglietto»
Rise lievemente abbracciandomi.
«La mia piccola Koda» sorrisi
«Ti voglio bene, Kinai»
«Anche io orsetto cosetto» risi
«Ti ricordi ancora tutte le battute?!» lui annuì
«Non sei cambiata di una virgola, Amy»
«Neanche tu, boscaiolo» scoppiò a ridere
«Boscaiolo?!» annuii.
«Bel soprannome» disse in fine.
Qualcuno bussò alla porta.
«Toby? Giochi con me?»
Toby sospirò
«Hai chiesto prima a Jeff?»
«Si ma non vuole giocare»
«Ora neanche io...»
«Uffi! Okay, ciao...»e
Aspettai che i passi smettessero di risuonare nella casa
«ma poverina! Potevi giocare con lei» sussurrai ridfX 6d6nbn pr6f endo.
«Non voglio tornare una fata!»
«Saresti una brava fatina» scoppiammo a ridere.
«Ti devo far conoscere una persona! Andrete d'accordissimo!» mi tolse la foto e la rimise sul comodino per poi alzarsi e tirarmi fuori da quella stanza.
«Posso sapere chi é questa persona?» chiesi cercando di tenere il passo del ragazzo.
«Vedrai» sorrise e di fermò davanti a una porta.
«Tizio! Viva i pirati!» mi misi a ridere e la porta fece uno scatto.
Ad aprire era un ragazzo con una maschera blu con gli occhi neri e un liquido nero che scendeva lungo le guance, i capelli castani seminascosti dal cappuccio della felpa nera. Era, come probabilmente tutti lì, sporco di sangue.
«Ticco, cosa vuoi?» disse rivolto a Toby. Poi si accorse di me.
«E che cosa ci fa quella tizia qui?» Toby gli fece segno di stare zitto e lo spinse dentro, tirando me.
«Lei é Amalia, é stata portata qui da Masky» il ragazzo si portò una mano al viso
«Merda...E quindi?»
«Quindi mi devi aiutare a portare tutto nella casa del bosco» ascoltai la loro conversazione senza capirne niente.

Ciao Doppia T ||Ticcy Toby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora