Non capì molto.
Vidi solo il mio braccio agire d'impulso.
Presi l'ascia di Toby e colpì con violenza la pistola.
Insieme ad essa cadde il proiettile, che colpì Masky.
Io e Toby urlammo, per poi sostenere il ragazzo e poggiarlo sul mio letto.
Brian tremava.
«TU STRONZETTA.» disse prendendo dalla felpa un tubo di acciaio, di quelli che si aprono tirando.
«TU ORA MORIRAI!» di avventò su di me.
Urlai a mamma e Connie di scappare, mentre io schivavo i colpi del tubo, fino a quando non lo bloccai e diedi un calcio alla faccia di Hoodie, che si ritrovò stordito.
Chi l'avrebbe mai detto che i miei anni di karate sarebbero servito prima o poi?
Lo spinsi, fino a farlo cadere a terra, bloccandolo e puntandogli il tubo alla fronte.
«F-fai...Una sola mossa...E-e sei morto..» sussurro, tremo, ma sono sicura, sono al sicuro così, non ci avrei messo niente a ucciderlo.
Ansimai.
Cercai di respirare regolarmente.
Cosa abbastanza complicata, dato che avevo dei killer in casa.
«Ora non fare passi falsi, devo salvare Masky.» soffiai tra i denti, avvicinandomi al ragazzo.
Avevo studiato medicina, questo Toby lo sapeva.
«Puoi operarlo?»
Scossi la testa
«Non saprei come fare...Cioè, si, ma non ho il necessario.»
Sospirai e presi ciò che trovai.
Intanto Toby chiamò Eyeless Jack, che portò il suo bisturi e dei punti di sutura.
Anche Jack aveva studiato medicina, mi aveva detto.
Masky intanto sbuffava, mormorando di stare bene, e allora Toby rispondeva con battutine sarcastiche.
E Jack voleva menarli, tutto ciò perché lo distrevano dall'operazione, già di per sé difficile.
Figuriamoci con due idioti che fanno ridere il chirurgo.
Io aaiutavo, più che altro.
Faceva tutto Jack, era più esperto di me, io dovevo ancora andare al college, lui lì era diventato un demone..
Mia madre faceva su e giù per le scale, portando acqua e asciugamani.
«Ma non sudi sotto quella maschera?!» gli chiese Jack, aprendo la ferita con il bisturi, infilandoci all'interno un paio di pinzette, per estrarre il proiettile.
Masky disse di no, un no storpiato dai gemiti di dolore.
Hoodie ci guardava, appoggiato alla porta della stanza.
Ogni volta che entrava qualcuno cadeva.
Jack finalmente riuscì a trovare il proiettile, estraendolo con non poca fatica.
Presi un ago sterilizzato, quelli che si usano in ospedale, grandi, e i punti, cominciando a ricucire la ferita.
Jack mi aiutava tenendo fermo il ragazzo, che aveva una fobia matta degli aghi, perché al dolore era abituato.
Poi ci si metteva anche Toby, a torturarlo con i suoi "Hey Masky!".
Roba da dargli un pugno.
E così fece appunto Masky,un pugno bello, sistemato, sulla guancia.
Sospirai, se l'era cercata.
E infatti scoppiò a ridere, con un facepalm del ragazzo.
«Abbiamo finito, Masky...Vado a prenderti dell'acqua..» dissi uscendo, andando in cucina.
Hoodie mi guardava come se fossi stata un cosciotto di pollo e lui fosse la persona più affamata sulla terra.
Che volesse qualcosa di me?
O voleva solo ferire Toby?
Direi la seconda..
Mia madre mi bloccò sulle scale, avvicinandosi al mio orecchio
«Scappate, io trattengo i poliziotti..»
Sbarrai gli occhi e corsi in camera.
«Ragazzi, dobbiamo andarcene, c'è la polizia qui..»
«Perfetto» commentò ironico Hoodie.
«Dobbiamo, ovviamente, uscire dalla finestra...» mi affacciai, tornando dentro subito dopo.
«Nemmeno dalla finestra, casa é circondata....»
«Perfetto alla seconda.»
«Hai finito? Bene.»
Cominciai a fare avanti e indietro per la stanza, pensando a cime fare.
«Chiamate Ben.»
Disse Masky.
Ben? Come poteva aiutarci?
Non so come, in un attimo Jack compose il numero, e un attimo dopo Ben, il nano da giardino, era davanti a noi.
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Ciao Doppia T ||Ticcy Toby||
Fanfiction"Dicono che gli angeli hanno le ali, il mio ha grandi occhialoni arancioni, una maschera da cannibale e come migliori amiche due accette"