' Mi ami ancora, vero? '

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POV MICKEY

Aspettiamo impazienti da ormai due ore. Non deve venire a casa nostra quell'animale. Ha cercato di baciarmi, se non altro.
Ian è seduto sul divano tranquillo e quasi mi fa arrabbiare. Il mio ex ragazzo minaccioso sta arrivando e tu poltrisci guardando la TV?
«Ian. Non sei nervoso?»
«Mickey, vieni qui.»
Si sposta verso destra e mi lascia spazio. Sospiro un po' nervoso.
«Mickey..Tu mi ami?»
«Certo, perché non dovrei?»
«Se mi ami sei certo dei tuoi sentimenti. Non amerai nessun'altro.»
«Ma io non sono nervoso per questo. È stata una persona importante e si è fatto vivo l'ultima volta quasi sei anni fa.»
«In realtà a volte è venuto a casa tua, quando eri a Londra.»
«Non parliamo di Londra, okay?»
«Ma ci sei andato davvero.»
«Non è stata colpa mia stronzo. I poliziotti mi hanno trattenuto per un po'.»
«Un anno!»
«Che cazzo avrei dovuto fare?» mi alzo di scatto dal divano furioso.
«Niente, niente. Lascia perdere. Siediti e sta calmo.»
Respiro affannando per qualche secondo, poi mi risiedo appoggiando le mani sudate sulle ginocchia.
Ian appoggia la sua calda mano sulla mia guancia e la accarezza freddamente.
«Mickey, basta litigare. Tu sei la mia metà, la più importante.»
«Me lo ripeti da anni ormai.»
«Tu mi ami ancora? Sai com'è, durante gli anni le cose possono cambiare. Ti vedo distante ultimamente.»
«Chi, io? Scherzi? Non lascerei un uomo così bello, coraggioso, forte nemmeno per sogno. Basta stronzate per oggi, d'accordo?»
«D'accordo»
I nostri piccoli litigi si fermano sull'attenti che io chiamo campanello. Mi iniziano a tremare le gambe. Aploggio la mia fredda mano sul ginocchio di Ian, lo guardo sollevato e ci alziamo insieme. Lui si sistema i jeans e la mia mano riesce perfettamente a girare la maniglia.
«Buongiorno..» dico spensierato.
«Biongiorno papà!» grida allegramente Alex, felicissimo degli ospiti.
«Ciao! Come ti chiami?» domando al ragazzino che viene a farci visita oggi.
«Matty. Piacere signore»
«Signore? Io sono Mickey, e lui è Ian»
«Ciao!» sorride Ian, interrompendo la conversazione.
Un attimo dopo vedo comparire un bellissimo ragazzo poco invecchiato dai jeans blu e con il sorriso certamente da non nascondere. Non è invecchiato affatto in questi anni.
«Mickey. Mi avevano detto della tua presenza.» comincia lui.
«Veramente sei tu che sei entrato in casa mia.» attacco io.
«Buongiorno» interrompe genialmente Ian, facendosi avanti a noi.
«Ah. Tu sei il rosso, vero?»
«Sono passati cinque anni ma non ho ancora i capelli bianchi.» sorride maliziosamente Ian.
«Voi siete fidanzati?» domanda Matty curioso.
«Si, anche i tuoi genitori lo sono» rispondo.
«Si ma, loro sono maschio e femmina. Voi siete gay»
«E allora?»
«Mi piace questa cosa!»

Infatti tuo padre lo è caro.
La mia vocina interiore che non sta mai zitta è ritornata.

«Lo so, anzi, è una cosa normalissima.»
«Vi amate?»
Ian lancia un occhiata ad Ezra e subito dopo interrompe dicendo: «Certo. Tutte le coppie si amano»
«Non tutte.» Matty guarda il padre che ovviamente cambia discorso.
«Sono venuto qui sono per accompagnare Matty, quindi se non vi dispiace dovrei andarmene. Ma prima, potrei andare in bagno?»
«Certo, Ezra. Il bagno è la prima porta a sinistra.»
Annuisce e si dirige proprio li. I due amiconi sussurrano tra loro e pochi secondi dopo corrono verso quella che è la cameretta di Alex.
«È quasi finita. Adesso se ne va»
Rassicura Ian.
«Meno male!»
Sorridiamo sollevati quando una vocina chiama il mio nome: «Mickey, puoi venire un attimo?»
È Ezra. Io ed Ian ci guardiamo turbati. Mi avvicino alla porta curioso.
«posso aprire?»
« Si » sento la sua voce dall'altra parte.
Giro la maniglia e chiudo la porta alle mie spalle. Vedo con sorpresa Ezra con la cerniera dei pantaloni aperta.
«Cosa c'è?»
Si avvicina a me abbastanza veloce. Poco dopo si siede sul gabinetto e mi prende per mano, chiedendomi di venire.
Che cazzo vuole fare?
Mi strattona verso il water, in modo da farmi sedere.
«Che cosa vuoi fare?» alzo un po' la voce adesso.
«Sta zitto. Tanto tu mi ami ancora, vero?»
«lasciami»
Mi afferra i polsi e mi bacia il collo, poi la guancia, poi la bocca. É in quel momento che mi rendo conto di quanto era dolce anni fa. Adesso si è fatto un animale che sa baciare. Mi abbassa la cerniera ma lo spingo a terra prima che qualcunque mossa venga fatta.
«Che cazzo succede?»
Ian entra improvvisamente in bagno.
«Questo stronzo voleva violentarmi o non so cos'altro!»
Ian si avvicina ad Ezra dolorante per terra e gli da un calcio sulla spalla ferita.
«Stronzo, lo sai che sei un malato?» continua a strattonarlo.
«Lui mi eccitava parecchio sai?» dice lui divertito.
Lo prendo per il collo e lo faccio alzare.
«vattene subito da qui maniaco. Fallo un altra volta e dirò a tua moglie e a tuo figlio che sei un frocietto pervertito. D'accordo?» dico deciso.
Si stacca da me, fissa per un pò gli occhi di Ian ed esce dalla porta.
Sento dopo un po' la porta d'ingresso chiudersi violentemente. Io ed Ian sospiriamo.
Un attimo dopo ci abbracciamo, ed io incomincio a lacrimare.
«Ian, è colpa mia»
dico io singhiozzando.
«Cazzo dici? Lui è uno stronzo e tu non hai fatto niente!»
«Non l'ho fermato subito. Non l'ho fatto subito.»
rimane in silenzio per qualche secondo.
«Non eri cosciente, okay?»
Annuisco tra un mare di singhiozzi.
Inaspettatamente mi stampa un caldo bacio sulle labbra. Appoggio le mie fredde mani sulle sue guancie, poi sul collo.
«Scusami» sussurro al suo orecchio.
«Ti amo»
«Anche io» mi asciugo le lacrime con la manica della felpa.
Sento i passi veloci dei ragazzini avvicinarsi a noi.
«Che succede?» domanda Matty.
«Niente, ci stavamo un po' coccolando.» dico con un finto sorriso.
« E allora perché piangi?» interrompe Alex.
«Ci amiamo tanto..»
«Dov'è mio padre?»
«Ezra? a casa. Matty, perché non dormi qui? hai portato lo zaino, vero?»
«Si ma papà e mamma lo sanno?»
« Glielo dico io» forzo un sorriso.
Ian mi guarda incuriosito.
«Andate a giocare all' X-Box adesso. C'è un gioco di calcio che vi aspetta..»
Corrono sorridenti verso la cameretta.
Io ed Ian andiamo verso la cucina.
« Perché lo hai fatto? Il padre non lo sa.»
«Non voglio che un bambino debba stare con un maniaco. Faremo qualcosa»
«D'accordo. Sai, vorrei fare un bagno, possibilmente caldo. Vuoi venire?»
Annuisco arrossito.
«Inizio a riempire l'acqua allora»
Annuisco nuovamente.
Mi giro verso la tavola e mi cade l'occhio su un foglio bianco. Ovviamente, devo vedere cosa c'è.
"Mickey, tanto tu mi ami ancora, vero? Ezra.xx"
Okay adesso lo stronzo mi sta facendo incazzare. Strappo il foglio in mille pezzettini e lo butto nella spazzatura.
« Sei pronto Mickey?» sento gridare. È ovviamente Ian che mi aspetta in bagno.
Non gli dirò nulla, altrimenti si arrabbia e so cazzi.
Entro nel bagno ed Ian è più sexy che mai. É completamente nudo nella vasca. Sorrido malizioso, mi spoglio completamente e metto piede nell'acqua.
Mi siedo pian piano, ed Ian si fa stretto nella vasca.
«Cosa stavi facendo?»
«No, niente. Volevo vedere se Matty aveva portato la cartella per la scuola.» balle, tutte balle. Ma non lo voglio far preoccupare.
Da sott'acqua, Ian accarezza le mie gambe. Sorrido maliziosamente.
Improvvisamente sento un mare di acqua bollente aggredirmi sulla faccia. Vuole giocare 'sporco'? Okay, io sono il primo infangatore.
Lo affogo per qualche secondo. Quando risale comincia a ridere a crepapelle.
«Ho visto il tuo bel sedere caro»
«Ma farti i cazzi tuoi?» sorrido divertito.
«Okay basta, sono stanco di fare il bambino!»
«D'accordo, però è stato divertente.»
«Secondo te Ezra si arrabbierà se non portiamo il figlio a casa?»
«Si. Ma se hai scelto così ti appoggio volentieri.»
«Marty non merita un padre così.»
«Già.»
Prendo Ian per mano e girandosi appoggia la sua schiena sul mio petto. Incominciamo a guardarci - con fatica - e sorridiamo entrambi.
Si gira e mi lascia un bacio veloce sulle labbra. Appoggio le mie mani sul suo petto e pian piano ci addormentiamo vicini.

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Taadan! Anche il terzo capitolo si è concluso. Non è un gran che di movimentato. Se vi è piaciuto, votate e recensite!
PS. Vi stanno piacendo i nuovi Gallavich?
Buon Mercoledì!
xx

Two hearts || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora