《È colpa mia》

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IAN

Queste parole hanno una forte ripercussione su Mickey, tanto è vero che impallidisce.
《Che cosa stai dicendo?》
《Tuo padre ha detto testuali parole: "Se non lascerai mio figlio farò causa e lo sbattere il prigione ".》

Rimane per un po' perpresso, poi un attacco di rabbia arriva al cervello e sbatte il pugno contro lo specchio, rompendolo.

《Cazzo!》 dice avvertendo i segni di dolore.
《Mickey, sta calmo. Troveremo una situazione.》
《Io non voglio ritornare in prigione, tanto difficile da capire?》
《Lasciami e non se ne parla piu.》
《Non fare il bambino adesso》
《E tu non fare il cagasotto adesso.》
《Sarei io il cagasotto? Scusami se vorrei evitare di farmi dieci anni di galera inutilmente perché uno stronzo mi ha accusato si aver ucciso un fottuto bambino di quattro anni!》
Rimango silenzioso, ferito dalle sue stesse parole.

Mantengo la testa bassa, formulando le parole che non vogliono uscire.
《Stronzo..》 riesco a dire infine.
Mickey mi guarda dispiaciuto al massimo, ma non fa in tempo per parlarmi perché un attacco di rabbia mi da l'occasione per scappare, sbattendo la porta.
"Stronzo..." continuo a ripetermi nella mente, incapace di quel che ha detto.
Attraverso case conosciute tra cui quella di Sebastian e Katherine, John e Barbara, Ezra e Nicole.
Ezra ed Nicole. Ripercorro i miei passi in indietro e mi fermo d'avanti la porta dell'ex che sta rovinando la nostra vita.

Busso due volte, aspettandomi una risposta.
Mi apre ingenuamente una ragazza bionda, alta e dall'aspetto curato.
《Posso servirla a qualcosa?》
《Sto cercando Ezra Martinez.》
《È mio marito. Adesso lo chiamo》
Aspetto ansioso fuori la porta. Giustamente, la ragazza non mi fa entrare per motivi di sicurezza. Potrei essere chiunque.
《Chi mi cerca?》 domanda con tono dispregiativo.
《Io, Ezra》il mio pugno si avvicina alla sua faccia velocemente, lasciandolo a terra ferito.
《Che sta facendo?!》
《Vostro marito si è fottuto mio marito, parecchie volte.》
Me ne vado lasciando in sospeso la conversazione. Avrò sbagliato? Non credo.
Attraverso la strada quasi correndo quando una macchina si avvicina velocemente al mio corpo, ormai a terra.

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MICKEY

Le strade di Chicago solitamente sono affollate, ma oggi non c'è anima viva.
Ian non si fa vedere da nessuna parte, chissà dove sarà adesso.
Quando giro la curva mi rendo conto di una cosa: un corpo che giace a terra.
Corro senza sapere cosa mi aspetterà.
Mi avvicino al corpo instabile riconoscendo il volto: È Ian.
Rmango fermo per un po', le vene si sono gelate, la pelle pallidissima.
Mi tremano le mani, ma pian piano riesco a prendere il telefono dalla tasta della giacca di Ian.
Digito i tre famosi numeri e schiaccio sul quadratino verde.

《Ambulanza della città di Chicago, posso servirla im qualcosa?》
《Un ferito a terra. Arrivate subito, viale street-monaghan. Sbrigatevi》
Attacco senza esitazione.
Continuo a guardare il corpo di Ian instabile.
《Ian, Ian. Mi senti?》 Una mia lacrima bagna il suo viso.
《I-ian, svegliati..》 singhiozzo trattenedo le lacrime.
《Adesso arrivano, tieni duro...》
Altre parole come queste, altre frasi come queste. La testa incomincia a girarmi, ma un suono strano mi fa riprendere.
È l'ambulanza che continua a fare rumore, ad accendere luci rosse e blu.
Due uomini scendono da quest'ultima e tirano fuori un lettino dal retro.
《Signore,deve lasciare il ragazzo dalle braccia.》 Mi prega uno dei due.
Del resto fanno tutto loro, perché non ho nemmeno la forza per alzarmi.
《Vuole accompagnarlo?》
《Si, si.》
L'uomo mi aiuta ad alzarmi e mi porta proprio davanti al lettino dov'è poggiato Ian.
Si chiudono lgi sportelli e l'ambulanza parte senza esitazioni.
《Ian, è colpa mia. Se non ti avessi detto quelle cose, in questo momento staresti a casa con me, steso sul divano a lamentarti delle mie esigenze.》comincio a parlare quasi da solo.
《E se ti ho fatto arrabbiare, hai avuto tutte le ragioni del mondo per farlo. Ho fatto capire che non me ne frega niente di tuo fratello, cosa assolutamente falsa. Mi dispiace tantissimo per Gabe, mio padre é stato un animale nel fermare la sua ingenua vita. Perdonami, Ian.》
Se lacrime prendono il sopravvento. Così come i sensi si colpa.
《Ian, non mi perdonerai mai per averti tradito con quella persona che non merita nemmeno di essere definita persona.》

Ian non si sveglia. Continua ad essere pallido e parecchio freddo.
D'un tratto dei bip, bip, bip-bip assalgono il mio cervello. Due medici si avvicinano ad Ian portando ogni due secondi il suo petto in avanti, bip,bip,bip, bip-bip-bip.
Continua così per un po'. Poi un sonoro bip stordisce noi ed il veicolo.

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Cosa è succeso ad Ian? Come reagirà Mickey?

Votate e recensite, al prossimo capitolo!

P.S "street-monaghan" è stato voluto

Two hearts || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora