Il fresco mattutino punge sulla pelle pronta ad essere invasa dal calore del sole che presto sorgerà e mi accompagnerà in questo lungo viaggio.
Sono pronta per partire!
Le valigie sono nel bagagliaio, il computer è nell'apposita borsa posta sul sediolino del passeggero e infine la macchina fotografica è appesa al collo come di mio solito.
Mi guardo ancora un po' intorno prima di abbandonare la mia nuova città e affrontare quest'avventura.
Per farmi compagnia accendo la radio, la stazione è sempre quella, radio Kiss Kiss. Non la cambio mai, è divertente e trasmettono la musica che preferisco.
Perdonatemi, non mi sono ancora presentata. Il mio nome è Amelia Aiello ho venticinque anni e amo scrivere. All'età di diciannove anni ho incominciato a girare il mondo con alcune delle mie storie. Anche se vengo definita scrittrice, non mi sento tale. Gli scrittori sono persone che sanno scrivere, dei veri e propri scrittori... e io non lo sono, mi piace definirmi una giovane ragazza con una folta immaginazione o semplicemente una ragazza mai cresciuta con ancora la mente di una bambina. Viaggiando ho imparato ad apprezzare di più il mio paese e le sue bellezze, ma diciamo la verità nessun paese è bello come casa tua. I miei genitori sono entrambi di Napoli e una cosa che li accomuna è l'amore per Sorrento, infatti adesso vivono li in un piccolo appartamento vicino alla piazza Torquato Tasso. Sono figlia unica, ma per questo non significa che mi hanno viziato, mi hanno sempre fatto mantenere la testa sulle spalle e ancora oggi lo fanno a causa della vita lavorativa che ho voluto intraprendere. Oltre che scrivere amo la fotografia e questo l'ho ereditato da mio padre anche se non vuole ammetterlo. La mia nuova casa a Firenze è piena zeppa di varie foto: monumenti, paesaggi, animali... vari soggetti sparsi in tutto il mondo.
La mia destinazione è Sorrento, non solo per far visita ai miei genitori, ma li ci andavo ogni estate e avevo un gruppo di amici molto stetti, "la mia seconda famiglia" li chiamavo.
Più mi avvicino, più l'ansia aumenta, il cuore accelera ma alcune volte salta dei battiti. È da anni ormai che manco da li. Se no mi riconosceranno? E se mi odieranno adesso? Cosa stanno facendo adesso? Spero che lavorano anche se la crisi sta distruggendo tutti!
Vari pensieri positivi e negativi incominciano ad affollare la mia mente, le preoccupazione fanno a botte con la ragione ma appena intravedo il mare, mi rilasso e tutto svanisce.
Il mare mi ha sempre fatto questo effetto. Mi ha sempre rilassato e mi ha sempre aiutato a schiarire la mente e a scrivere nuove storie.
Ammetto di aver dimenticato la bellezza del sole che si rispecchiava sul mare calmo e di quanto fossero grandi i gabbiani che volano in alto per poi scendere in cerca di pesci.
Come sempre i turisti rallentano per fotografare o ammirare il paesaggio facendo formare una lunga fila di auto e purtroppo non ho la possibilità di sorpassarli.
Dopo ore riesco ad arrivare a destinazione. La prima tappa è all'hotel dove poso la macchina nel parcheggio.
Forse vi starete domandando perché affittare una camera d'hotel se hai genitori che abitano li. Semplice, non avrei la tranquillità e la serenità che cerco, non potrei scrivere se mia madre mi urla contro perché ho lasciato qualcosa per casa, e poi chi vorrebbe tornare a vivere con i genitori?
Entro in quell'albergo meraviglioso e mi dirigo alla reception.
Appena entri, un tetto in vetro a forma piramidale fa entrare la luce nella stanza. Dei divani messi intorno a vari tavoli sono occupati da vari turisti che leggono il giornale o guardano lo schermo del proprio smartphone. I muri sono aperti da degli archi a tutto sesto sostenuti da dei pilastri bianchi decorati. I colori che dominano la stanza sono il giallo dei muri e il blu chiaro della stoffa dei divani e delle poltrone. Difronte alla porta d'entrata troviamo il bancone della reception in legno di pino con decorazioni geometriche molto semplici. Sopra di questo vi è posto una lampada da tavolo molto elegante, un vaso con l'alstroemeria gialla e il lisianthus bianco. Dietro il bancone c'è un vecchio signore ben vestito con baffi bianchi ben curati.
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Gioco di un Amore
ChickLit"Credimi, ti penso anche se son lividi. Tanto il rancore non mi dà la stessa libertà che provo quando chiudo gli occhi e tu ritorni qua. Pensami , anche se sei di un'altra pensami. In fondo dimmi che cos'è, che c'è di male se ad occhi chiusi perdo...