2° Capitolo:

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Arrivata fuori alle porte della chiesa, sotto al grande arco bianco, vedo un giovane prete. Il vecchio e buon parrocchiano ci ha abbandonati forse? Ma poi chi è questo? I capelli sono corti e castani. Gli occhi scuri pieni di felicità. Il corpo è esile ma non sembra per niente debole.

<< O'Boss?>> lo chiamo mentre mi avvicino,

<< Cosa ci fa A'Gentilosa ra chesti part?>>,

<<Sentivo troppo la mancanza delle mie due famiglie!>> lo abbraccio forte,

<< Cosa mi racconti?>>,

<< Ho seguito il mio sogno! Tu invece, cosa è successo?>> lo guardo scioccata,

<< Ho trovato la mia strada! Ho avuto la vocazione!>>,

<< Tu, tu che sognavi di essere circondato da mille ragazze, tu che dicevi di voler diventare ricchissimo e di fare ogni sera una festa diversa... sei diventato un uomo di Dio?!>>,

<< Quando si cresce, si cambia!>>,

<< Spero che adesso che sei un uomo di chiesa... la nostra amicizia non sia cambiata!>>,

<< La famiglia è la famiglia! E poi sono un prete molto elastico!>>,

<< Eh si, è arrivat l'uomo elastic!>> affermo ridendo,

<< Esatto!>> ride, <<Ma hai incontrato qualcun altro oltre me?>>,

<< Sono andata dai miei e poi ho incontrato Giovanni! Tu e lui siete cambiati tantissimo, spero che Anna e Michele non mi lasciano qualche sorpresa perché poi impazzirò!>>,

<< Esagerata!>> ride fragorosamente,

<< Ma il gruppo esiste ancora?>>,

<< No, no! É morto dopo che te ne sei andata. Non abbiamo resistito a lungo!>>,

<< Come mai?>>,

<< Non lo sai?>> chiese sorpreso,

<< No!>>,

<< Allora non devo essere io a dirtelo, mi dispiace!>>,

<< Ti prego dimmelo! Vi state comportando in un modo strano! Che devo sapere?>>,

<< Devo proprio andare, mi dispiace! Ti auguro una bella giornata!>>.

Se ne va lasciandomi con mille domande senza risposte. Sono agitata, immagino varie cose orrende ma poco plausibili. Mentre cammino penso ai comportamenti di mia madre e di Ferdinando e non mi rendo conto della ragazza difronte a me. involontariamente le vado addosso facendole cadere le buste della spesa.

<< Scusami!>> dico prendendo le arance cadute sull'asfalto che mano, mano rotolavano fuori dalla busta,

<<Non-Amelia!>> dice sorpresa.

Continuo a guardarla cercando di riconoscere il volto.

È una ragazzina non molto alta dai capelli castani e ricci, gli occhi celeste chiaro quasi ghiaccio e la pelle è scura per l'abbronzatura. Il corpo è esile, come tutte le ragazze amanti del fisico "perfetto".

<< Anna?>> chiedo un po' titubante,

<< No, no! Sono Concetta, la sorella! Ti ricordi di me?>>,

<< Certo! Come posso dimenticarmi della piccola Concettina?!>> rispondo sorridendo,

<< Ti prego non chiamarmi così!>> diventa rossa dall'imbarazzo,

Gioco di un AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora