Chapter 11

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Erano passate due settimane da quando Lauren e Camila avevano messo da parte le loro divergenze.
Ogni mattina Lauren aspettava Camila fuori da scuola ed insieme entravano per le lezioni.
Il loro era un rapporto strano,né d'amicizia,né tantomeno d'amore.
Semplicemente si sopportavano.
Quella mattina il gelo del Maryland colpì in pieno viso la cubana,che imprecava silenziosamente per non avere ancora l'età adatta per la patente.
Dopo poco intravide nella sua visuale le scale della scuola,ma più vicino si accorse della mancanza di qualcosa,o meglio qualcuno,Lauren.
Si fermò sugli scalini e controllò l'orario,le 7:56.
Probabilmente Lauren non sarebbe venuta a scuola quel giorno,ed un senso di malinconia la invase.
-Mila!-
Portò la sua attenzione sulla ragazza bionda che correva in sua direzione.
-Ciao Dinah.-
Rispose semplicemente.
-Lauren?-
Chiese Dinah quando le fu vicina.
-Non lo so,probabilmente non le andava di venire.-
I loro discorsi furono interrotti dal rumore squillante della campanella.
Quando raggiunsero l'aula di Chimica,la classe era vuota all'infuori di una Bea col viso rivolto verso la finestra.
-Bea.-
Camila la richiamò avvicinandosi alla bionda.
Bea posò lo sguardo sulla cubana e sorrise.
Ma qualcosa non andava in quel sorriso,troppo amaro,troppo falso.
-Che succede?-
Camila le si sedette accanto dimenticandosi anche della presenza di Dinah.
-Nulla.-
Quasi le ricordò Lauren,lo sguardo perso nel vuoto e la voce fiebile.
-Bea.-
La cubana la richiamò,per la seconda volta.
Questa volta la bionda non la guardò,si limitò a sbuffare sonoramente.
-Camila non posso dirti nulla per il momento.-
La cubana si allarmò visibilmente,che c'entrasse Lauren?
-Lauren sta bene?-
Bea spostò subito lo sguardo sulla mora accanto a lei,e sorrise ancora come qualche minuto prima.
-Io... non lo so.-
Quelle parole si incastrarono nel cervello di Camila che voleva urlarle contro 'spiegami cosa cazzo succede!' ma si limitò ad ammutolirsi.
La cubana si alzò e guardò la bionda dall'alto.
-Dimmi cosa succede.-
Le impose.
Dinah dal suo canto osservava la scena,e quando aveva sentito quelle parole uscire dalle labbra della sua amica,le era sembrato di tornare a poco tempo prima quando Camila di dolce aveva ben poco.
Non sapeva quale fosse il legame che legasse Lauren e Camila ma se riusciva a rendere la cubana felice,le andava più che bene.
-Smettila Camila,ti ho detto che non posso dirti proprio un cazzo!-
Era la prima sfuriata da parte di Bea,che senza guardare nessuno aveva presa la sua roba ed era corsa via dalla classe.
E per la seconda volta Camila pensò che Bea fosse proprio come Lauren.
-Magari é solo influenzata.-
Azzardò Dinah.
Ma non lo avesse mai fatto.
Camila le lanciò un'occhiata da far raccapricciare la pelle a chiunque.
-Solo un'influenza?! Davvero,Dinah? Pensi che io sia così stupida da pensare questo? Se tu vuoi fare la finta stupida,fai pure,io non lo sono mai stata e non comincerò di certo oggi.-
Sputò acidamente.
Dinah non poteva sopportare quelle parole uscite dalla bocca della sua amica,ma d'altronde sapeva che il centro dei problemi di Camila era Lauren,e se Lauren aveva qualcosa che non andava,Camila andava fuori di testa proprio come in quell'occasione.
Così semplicemente si allontanò dalla cubana sedendosi al suo posto.
La classe pian piano cominciò a riempirsi,ma la testa di Camila a svuotarsi.
Era rimasta in piedi,mentre tutta la classe era seduta e quando il professore le chiese
-Cabello,c'é qualche problema?-
Gli stava per rispondere bruscamente quando alla porta si presentò proprio lei,la causa del suo malumore,Lauren in compagnia di Bea.
Quasi si sentì svenire quando vide la figura della ragazza dagli occhi verdi.
Cappuccio nero sulla testa,capelli che ricadevano sulle spalle aruffati,occhi lucidi e rossi contornati da due profonde occhiaie,labbra violacee e come sempre sguardo perso nel vuoto.
Spostò poi lo sguardo su Bea che teneva la mano di Lauren nella sua,per sorreggerla.
Entrarono in classe senza proferire parola e quando Lauren le passò davanti non le degnò di un solo sguardo,a malapena riusciva a camminare.
Camila pensò che se quel giorno avesse dovuto assegnare una parola a Lauren,sarebbe stata nero.
Già,perché quello era Lauren,il nero,il buio più profondo e quel giorno,pensò la cubana, Lauren stava vivendo a pieno il suo colore.
Le due ragazze si sedettero molto lontano da Camila,evidentemente per evitarla.
La cubana sentì il suo cuore rompersi pezzo dopo pezzo,e non perché Lauren la stava ignorando,no,a quello era abituata,ma bensì perché quel giorno Lauren aveva qualcosa che non andava,qualcosa di serio e Camila stava morendo dentro.

Vanille // camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora