Vanille // camren

Chapter 12

Silenzio.
Regnava solo quello durante la lezione di chimica quel giorno.
Il professore aveva assegnato degli esercizi da completare in classe,ma Camila aveva un altro compito: scoprire cosa avesse Lauren quel giorno.
Non le aveva tolto gli occhi di dosso neanche per un secondo,e Lauren non aveva aperto gli occhi da quando si era seduta.
Testa poggiata sul braccio sinistro e cappuccio a coprirle il viso.
Per qualche frazione di secondo guardò Bea che ricambiò il suo sguardo.
Si scambiarono milioni di parole in quel momento.
Si stavano ancora guardando quando la campanella ruppe il silenzio.
-Buonagiornata ragazzi!-
Li congendò il professore.
Camila si alzò di scatto e raggiunse Lauren e Bea.
-Lauren.-
La richiamò freddamente.
La ragazza dagli occhi verdi aveva ancora gli occhi chiusi.
Stava dormendo.
Dormiva,la cubana non poteva crederci. Lauren si era addormentata e profondamente anche.
-Lauren!-
Camila decise di scuoterla.
E a quel contatto Lauren alzò il capo di scatto.
-Camila.-
La cubana notò il verde dei suoi occhi spegnersi a poco a poco.
Da vicino le condizioni di Lauren sembravano ancor più peggiori.
-Cosa diavolo ti succede?!-
Chiese la piccola mora esasperata.
Bea lasciò il suo posto e aiutò Lauren ad alzarsi.
-Vattene Camila.-
La cubana voltò lentamente il capo verso la bionda che aveva detto quella frase.
-Siete impazzite?! Mi dovete dire che cazzo succede!-
Camila sbatté violentemente un pugno sul banco facendo sobbalzare le due ragazze.
-Ne parliamo dopo.-
Era stata Lauren a parlare.
La sua voce era uno strazio,appena udibile,irriconoscibile.
-No,ne parliamo adesso.-
La bionda si avvicinò velocemente a Camila.
-O ti levi,o ti ci tolgo con la forza.-
La cubana scoppiò a ridere.
-Non ho paura di te.-
Sputò guardando Bea negli occhi.
La bionda stava per colpire Camila dritta in faccia quando la voce di Lauren catturò l'attenzione delle due ragazze.
-Ho bisogno di quello,Bea.-
La bionda guardò la ragazza dagli occhi verdi con sguardo impassibile.
-Non ne hai bisogno,Laur.-
Lauren si alzò gettando la sedia dietro di lei.
-Muoviti,cazzo!-
Urlò facendo spaventare Camila.
-Fai quel che cazzo ti pare!-
Urlò Bea a sua volta lanciandole addosso un borsellino.
Lauren raccolse il borsello, poi spostò lo sguardo sulla cubana e
-Devi andartene.- le disse.
Camila guardò la bionda uscire furiosamente dalla classe.
-No.-
Le si presentò davanti.
-Cosa c'é nel borsello?-
Lauren con molta calma cercò di allontanarsi da lei.
-Ferma!-
Sputò Camila bloccandola da un braccio.
Sul viso di Lauren si dipinse una smorfia di dolore.
La ragazza dagli occhi verdi strattonò il suo braccio e si liberò dalla presa di Camila.
-Levati dal cazzo, e vattene a fanculo.-
Urlò allontanandosi dalla classe.
La cubana rimase in piedi con la mente più confusa che mai.
Quando la cubana aveva toccato il braccio di Lauren,lei si era innervosita per via del dolore.
Aveva forse avuto un incidente? Pensò Camila.
In una classe vuota non avrebbe di certo la risposta,così uscì.
Si diresse verso il bagno per sciacquarsi il viso,ma quando fu dentro notò una sola porta del bagno chiusa.
Cercò di capire chi fosse sbirciando sotto la porta.
Riconobbe le vans nere di Lauren.
-Lauren?-
Bussò lievemente.
Silenzio.
-Lauren.-
Non era più una domanda,ma quasi una supplica.
-Va via.-
La voce della ragazza dagli occhi verdi venne fuori più rauca che mai.
La cubana sapeva che Lauren non avrebbe aperto quella porta,così entrò nel bagno accanto a quello di Lauren,salì sul water e con agilità scavalcò fino a ritrovarsi nel bagno della mora.
Un conato di vomito le salì alla gola quando si ritrovò davanti quella scena.
Lauren con una siringa nella mano.
Lauren con un cucchiaio nell'altra mano.
Lauren con gli occhi socchiusi e il respiro irregolare.
Lauren che aveva toccato il fondo.
Lauren che ormai era nero.
MEZZANOTTE E QUALCOSA.
Okay,sono malata.
Pubblico i capitoli a mezzanotte e qualcosa,ma davvero non potevo aspettare.
Questo capitolo é importante,credetemi.
Questa storia é parte di me,perché io sono uno dei due personaggi,non vi dirò chi per privacy,ma questa é un pò la mia storia.