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Oggi mi sentivo ispirata! Sorpresa ladyherm !

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Il locale era affollatissimo. Un'enorme fila di gente aspettava fuori il suo turno per entrare. Chiaramente a Louise non fu difficile saltare la fila. Uno due due autisti che ci accompagnavano aveva precedentemente chiamato il locale avvertendo che saremmo arrivate, facendoci entrare da un'entrata secondaria. 


Quando fummo dentro, alcune ragazze riconobbero Louise, che si fermò e fece alcune foto prima di salire con me verso un tavolo a noi riservato. 

L'atmosfera era molto piacevole e la compagnia di Lou fece in modo tale da non farmi pensare troppo a tutto quello che mi passava per la testa. 

Decisi di non bere a differenza sua, volevo essere informa per il mio primo giorno di lavoro. Fu comunque molto divertente vedere Louise dimenarsi fra la folla per ballare insieme a me.

Proprio mentre eravamo in pista a ridere e a ballare, il telefono di Louise vibrò nella tasca dei suoi Jeans neri attillati.

Con uno scatto felino, lo tirò immediatamente fuori, anche se un po' a fatica, fermandosi ed osservando lo schermo per qualche secondo per poi esordire con un "Fanciullo Harry" prima di rimettere il telefono da dove lo aveva preso.

"Cos'è successo?" chiesi un po' preoccupata.

"Niente, pensavo fosse per Lux e invece è solo quel coglione di Harry che mi chiede dove cazzo sono finita e di tornare in hotel visto che domani lavoro. In questo ultimo periodo lo vedo più rompipalle, non so perché." disse lei ricominciando a ballare.

Perché ogni volta che sentivo il suo nome, il mio stomaco si contraeva provocandomi fitte per niente piacevoli?  

Annuii a quello che aveva detto lei, prima di iniziare di nuovo a muovermi a ritmo, cercando un altro discorso da intavolare che occupasse la mia mente. 

***

Un'ora e tre bevute dopo, Louise stava assolutamente dando di matto. Decisi così di far chiamare di nuovo i due autisti per farmi aiutare a portarla in hotel e andare a letto.

Al contrario di quello che mi aspettavo, non fu difficile convincerla a tornare, fu invece arduo cercare di farle fare silenzio nel corridoio del 15esimo piano, sapendo che gli unici ad essere svegli eravamo noi: io, lei e i due autisti che mi aiutarono anche con il trasporto fino alla sua camera da letto.

"Daisy è stato divertentisshimo, dovremmo rifarlo anche domani!" la sua voce ubriaca mi faceva ridere.

"Va bene, ma domani abbiamo il concerto, ricordi?!"

"Già! Allora dopodomani?"

"Affare fatto!" dissi io prima di aprire la porta della sua stanza e ringraziare i due autisti prima di congedarli.

Poggiai Louise sul letto mentre i due autisti se ne stavano andando,e la vidi addormentarsi istantaneamente. Non sentii però la porta chiudersi alle mie spalle dopo che i due ragazzi se n'erano andati, così mi voltai per vedere cosa la bloccasse.

"Questa vi sembra l'ora di tornare?"

"Harry abbassa la voce, Lou sta dormendo!"

Ci mancava giusto lui. In calzoncini, maglietta e scalzo. I suoi capelli erano raccolti in una specie di cipolla.

"Non mi importa un cazzo se sta dormendo! Sono le 2 e 30."

"Appunto, dovresti star già dormendo."

"Da quando tu vieni a dire a me cosa devo fare? Nemmeno mi conosci."

"Da quando tu dici a me cosa fare! Ho 23 anni, so bene cosa devo e non devo fare."

"Non mi sembra proprio. Tu qui lavori per me quindi o stai alle mie regole o ti giuro che ti faccio licenziare domattina."

Il sangue mi si gelò nelle vene. Harry che aiutava Louise con Lux sembrava ancora più utopistico adesso, come una leggendaria figura mitologica. Come poteva star parlando dello stesso ragazzo che si trovava infule momento di fronte a me?

Non riuscii a proferire parola mentre lo guardavo davanti alla porta con le braccia incrociate.

"O-Ok, allora io me ne torno nella mia stanza" provai a dire con tono piatto, respirando lentamente per allontanare le lacrime dagli occhi.

Mi voltai verso la donna addormentata sul letto, le tolsi delicatamente le scarpe e mi voltai di nuovo per raggiungere la porta. La aprii e la richiusi senza nemmeno guardarlo per un secondo. Proprio quando decisi di sfogare la mia rabbia, vidi Paul in procinto di entrare nella sua stanza, a poche porte di distanza da me.

Non potevo dagliela vinta, non potevo farmi vedere debole.

"Paul." lo chiamai con un filo di voce.

"Daisy! Ho saputo che tu e Louise siete uscite stasera, tutto bene?"

"Si certo!"

"Bene! Io ho appena finito con una riunione per decidere le interviste di domani. Avrei aspettato domattina per dirtelo ma già che siamo qui... Domani pomeriggio alle 16 i ragazzi avranno una conferenza stampa, te la senti?"

"Certo." risposi ferrea.

"Sei sicura? Perché io do tutto in mano a te se mi dici di si."

"Si, sono pronta."

"Benissimo, domattina allora ti consegnerò tutto il materiale, sarai stanca adesso."

Si, lo ero, lo ero davvero. Ma quel ragazzo mi faceva venir voglia di dargli una bella lezione, di farlo stare zitto e non dargli modo di parlare.

"Se non ti dispiace Paul, io prenderei il materiale anche adesso."

I suoi occhi si allargarono sorpresi.

Così continuai "Giusto per dargli un'occhiata e vedere di cosa si tratta, sempre se non è un problema."

"Certo che no, ecco a te!" mi pose la cartellina bianca che aveva fra le mani ed io non aspettai un momento per prenderla.

"Grazie Paul, ci vediamo domani, buonanotte!"

"Buonanotte Daisy, non stancarti troppo!" 

Gli sorrisi e mi diressi verso la mia stanza.

Quando fui dentro, mi spogliai, misi una maglietta lunga a maniche corte e mi sedetti sulla scrivania presente nella stanza. Accesi il mio computer ed aprii la cartellina bianca. Prima che potessi leggere la prima parola, sentii in corridoio una porta aprirsi e poi chiudersi, seguita da dei leggeri passi, e poi di nuovo il rumore di un'apertura e poi ancora una porta che si chiudeva. Harry.

Iniziai a lavorare alle 2.45 pensando di tanto in tanto a quello che Harry mi aveva detto. Ero terrorizzata ma motivata allo stesso tempo, volevo fargli vedere che non ero una stupida ma che sapevo fare il mio lavoro. Lui era solamente cattivo,un'orribile persona che si divertiva a far star male le persone. 

Anzi no, non era cattivo,  era idiota. 

La gente non è cattiva, ma idiota. E' ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà ed intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire nel bene e di aver sempre ragione.


Lavorai per circa quattro ore, addormentandomi alle 6.50 precise. 

La sveglia era impostata alle 8.00.


Don't forget. [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora