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Il primo capitolo è molto breve, ma non sarà così per gli altri!
Buona lettura!
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Da qualche parte avevo letto che i momenti più belli della vita erano quelli che ti toglievano il respiro.

Forse anche quelli più brutti però erano così.

Aprii lentamente gli occhi, voltandomi verso la finestra di camera mia, da dove filtravano leggeri raggi solari.
Mi guardai intorno e subito la malinconia prese forma dentro di me.
Questa era la vita che davvero ero destinata a vivere?
A 23 anni davvero era questo tutto quello a cui potevo aspirare?

No, non poteva essere.

Le soffocanti mura di casa mia mi tenevano prigioniera in una vita che non era quella adatta a me.

Mi alzai dal letto, scostando dal viso i miei lunghi capelli neri mossi, recuperando tutte le forze necessarie per scendere giù in cucina a fare colazione.
Mia madre stava pulendo il pavimento.

"Ciao mamma..."
"Buongiorno, alla buon'ora, sono le 11!"
"Già, sono stanca morta oggi..."

Il sorriso sul volto della donna si fece spazio sulle sue labbra.

"Il mio tesoro! Ti preparo il tè per colazione?"
Annuii con la testa mentre mi sedevo al tavolo.
Il profumo di caffè rendeva la chiara stanza ancora più accogliente rispetto al solito.
Forse potreste domandarvi cosa c'era di così tanto sbagliato nella mia vita.
Beh, la risposta era una sola.

"Daisy!"
Mio padre spuntò fuori dalla piccola veranda adiacente alla cucina senza che neanche me ne accorgessi.
"Ti sembra l'ora di alzarsi questa?"

Eccola la risposta. Mio padre.
La sua voce bassa mi fece quasi salire un conato di vomito, che prontamente ritirai giù.

"Papà sono in vacanza, ieri sera ho fatto tardi."
In effetti era vero. Avevo passato la serata fuori con gli amici ed ero tornata a casa in punta di piedi alle 3, cercando di non svegliare nessuno.

"Non mi importa niente."

Il suo costante non curarsi di quello che a me importava, di quello che a me piaceva, della mia vita, mi aveva portato a odiarlo. Mi aveva portato a sperare che trovasse un'altra donna e se ne andasse da qui.

A volte sognavo di aver avuto un padre diverso da quello che avevo. Un padre felice di vedere sua figlia felice, di vederla andar bene a scuola, felice di vedere una ragazza che non aveva mai creato problemi in casa. E invece no.
Avevo vissuto la mia vita con la sua presenza che costantemente mi schiacciava.

"Logan potresti andare a stendere la lavatrice per me per favore?" Lo aveva interrotto mia madre, cercando di farlo uscire per evitare l'ennesima litigata furiosa fra noi due.
Lo guardai sospirare drammaticamente e dirigersi verso la porta da dove era entrato.

Quando mio padre uscì dalla stanza, mia madre si avvicinò a me.

"Lascialo perdere tesoro, lo sai, lui è fatto così..."
Negli occhi di mia madre leggevo qualcosa di più di un semplice sguardo compassionevole. Leggevo la sconfitta di un matrimonio andati a rotoli e non per colpa sua. Leggevo il dolore accumulato in tutti questi anni e il vuoto. Leggevo il non saper più cosa fare.

Quello fu il momento in cui decisi che avrei avuto un ottimo lavoro una volta laureata e che l'avrei portata con me, per lasciarla vivere finalmente come realmente avrebbe meritato.

Le sorrisi, stringendole la mano appoggiata alla superficie fredda del tavolo bianco.

"Si lo so..."

"Ho visto le previsioni di Londra per domani, pioverà. Portati una giacca perché farà freddo. Non riesco ancora a capire come ad Agosto possa far così tanto freddo!" Cercò di cambiare discorso.

Già, sarei partita per Londra il giorno seguente. Sarei andata di nuovo in quella bellissima città per cercare un po' di calma. Strano, Londra era tutto tranne che calma, ma nonostante ciò mi faceva sentire bene. Ed era quello che volevo: sentirmi bene.

Avevo deciso di partire da sola.
Da sola. Finalmente.

Don't forget. [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora