Le guardie

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Era passata una settimana, le prove per il concerto andavano avanti e io e Mike ci eravamo ripresi dall'odiosa Tatiana.
Questo pomeriggio, Michael l'aveva lasciato libero a tutti i ballerini, così io e Michael avevamo progettato di andare a visitare Los Angeles anche se sapevo che lui l'aveva già visitato un miliardo di volte, lo faceva solo per me.

Arrivarono le 15:00 e dovevamo partire, non mi sentivo molto bene ma decidi di andare lo stesso, insomma, Michael aveva già organizzato tutto e non li volevo dare un dispiacere.

Una semplice macchina grigia, apposta per non venire riconosciuti, ci venne a prendere davanti alla porta di servizio.
L'autistà partì, i vetri erano oscurati.
Gli occhi di Michael brillavano come se guardare fuori dal finestrino fosse una cosa che capita una volta all'anno.
Io": che c'è? Tutto bene Michael? Perchè hai quella espressione?"
Mike": è solo che non mi capita molto spesso di poter guardare fuori dal finestrino senza che la gente riconosco la mia macchina, non posso mai usare questo tipo di macchine per via delle decisioni del mio manager."
Sospirò un attimo e poi continuò": è bello vedere come la gente realmente vive, mi mancano queste cose" e concluse con qualche singhiozzo che si prolungò per un paio di minuti.

Quando arrivammo la macchina non servì a nulla, c'erano fotografi dappertutto e i fan di Michael invadevano ogni strada del centro.
Facemmo una corsa in tunnel creato dalle guardie di Michael, sentivo le grida dei fan e le luci dei flash.
Non riuscimmo a visitare Los Angeles, per qualche ovvio motivo qualcuno sapeva ogni singolo spostamento di Michael.
Entrammo dentro quel palazzo, circondati costantemente dalle guardie.
Più ci avventuravamo al centro del palazzo e più sentivo il cuore battermi forte; mi sentivo il fiatone, ad un certo punto le gambe smisero di reggermi, e caddi a terra, distesa con gli occhi al cielo e chiusi gli occhi.

Mi risvegliai in una piccola stanza, la luce entrava a malapena dalle fessure della tapparella. Sentivo le grida costanti di Michael": Ila! Svegliati!", cercava di venire verso di me ma era fermato dalle sue guardie che lo trattenevano con molta forza, per le braccia e il busto. Le sentivo gridare, sentivo solo urla. Guardie": si fermi signore, si fermi signor Jackson, la stanno rianimando, si fermi! Si fermi!"
Mi guardai il petto, era pieno di sangue, un uomo mi teneva premuto il petto con una forza allarmante. Mi vide sveglia": signorina, come si sente?!..."
Chiusi gli occhi e non sentii più niente.

Vi lascio con il dubbio!
Solo, sappiate che Ilary era...
Hahaha
Anita❤️

MICHAEL JACKSON      Gli occhi di Michael.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora