Il nostro grande amore

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Mi prese tra i fianchi, mi sbattè al muro. Si avvicinò a me, e in un attimo sentii la sua lingua toccare la mia. Mi baciò in modo così intenso e passionale che sentivo brividi attraversarmi e toccare ogni mio muscolo. Mi tolse la maglietta, io li sbottonai la giacca.
Mi sfilò i pantaloncini. I vestiti volavano nella stanza, chissà dov'erano finiti?!
Appoggiò le sue dolci mani nel mi sedere, lo accarezzò e poi lo prese con tutte e due le mani.
Michael": ti desidero, adesso!"
Ansimavo. Ci staccammo dal muro un istante, lui mi tolse gli slip e il reggiseno; intanto Michael era rimasto in boxer.
Ci fermammo un secondo, ci guardammo negli occhi e un attimo dopo lui mi prese in braccio, ero a cavalcioni su di lui.
Mi sbattè di nuovo al muro, questa volta mi fece male, ma in quel momento non sentivo altro che il suo contatto.
Io": ahi!"
Michael": scusa piccola!"
Poi inarcai la schiena e subito dopo lo sentii dentro di me. Continuò a penetrarmi, fino a quando non cademmo esausti sul pavimento, io sulle sue ginocchia. Restammo così per qualche minuto, ogni tanto ci scambiavamo qualche bacio. Quando riprendemmo le forze, lui si alzò, mi tese una mano": vieni amore, adesso ci facciamo una doccia", e mi aiutò ad alzarmi. Eravamo completamente nudi, uno di fronte all'altro, non esisteva vergogna tra di noi, ormai non più. Andammo in doccia e con molta calma ci lavammo. Lui prese una spugna e me la passò su tutto il corpo nel modo più dolce possibile, io lo feci a lui e ogni tanto venne fuori qualche bacio appassionato.

Quando uscimmo dalla doccia:
Michael": ti bacerei all'infinito, piccola mia, sei tutto per me".
Io": ti amo Michael, non lasciarmi mai capito?!"
Michael": mai."
Ci addormentammo piano piano, uno nelle braccia dell'altro.
La mattina seguente mi svegliai in camera sua, ma Michael non c'era. Vidi una sua lettera con dei girasoli accanto, nel comodino.
Michael: amore mio, ti amo e ti desidero ogni giorno sempre di più, ti aspetto alle prove di oggi pomeriggio, I love you, Michael.
Lo amavo.
Sentii la maniglia della porta che si apriva, credevo fosse Mike o uno del suo staff, forse si era dimenticato qualcosa, conoscendolo, ma purtroppo non era lui:
Vidi un uomo entrare  dalla porta, lo guardai, non lo conoscevo!
Mi prese i polsi e le caviglie e me li legò strettissimi. Ero terrorizzata! Non potevo muovermi!
Io": ma che fai?! Smettila, aiuto!" Gridai
Lui": ora non potrai più andare da Michael, sei solo mia!"
Io": aiutooo, aiutooo!"

Lo so lo so, troppo crudele, ma fa parte della storia, è necessario!
Comment pleaseeee, I love you!
Anita❤️

MICHAEL JACKSON      Gli occhi di Michael.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora