Capitolo 9.

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Ashton battè il pugno contro il marmo del lavandino.

< Hai invitato Calum da te sabato prossimo!? > Domandò urlando al biondo che lo osservava qualche metro più in là, poggiato contro le squallide piastrelle dei bagni scolastici.

< Non vedo perchè ti incazzi tanto. Infondo sei stato tu a fottergli la ragazza- >

< Non ricominciare Luke. > Ringhiò il riccio.

< Sto solo dicendo la cruda verità, smettila di fare il cazzone >

< Non sto facendo il cazzone! Ma la sua presenza mi irrita terribilmente, se lo manderò all'ospedale non lamentarti >

< Calum non mi ha mai fatto nulla di male e sto cercando di rimediare al tempo perso >

Ashton grugnì.

< Luke parli come una ragazzina innamorata >

< E tu come uno stronzo. >

Il riccio afferrò il suo cellulare e inviò un veloce messaggio sotto gli occhi vigili dell'amico.

< Ho appena invitato Katia alla tua festa >, ammise scrollando le spalle. 

Luke sgranò gli occhi e serrò le labbra.

< Cosa significa "ho appena invitato Katia alla tua festa"? > Domandò e dovette far ricorso a tutta la sua forza di volontà per non spaccargli i denti messi in mostra dal bel sorriso infame.

< Significa ciò che ti ho appena detto: le ho detto di venire con me sabato prossimo e di rimanere a dormire con noi. > Ashton ghignò e si leccò le labbra immaginando una serie di cose perverse che avrebbe potuto sperimentare con la ragazza durante la nottata. Luke si portò le mani sul viso e gemette.

< Sei una testa di cazzo Ashton. Io ho invitato Eveline e Meredith! > Gli urlò contro.

< Hai invitato due ragazzine? Dio mio Luke vuoi davvero scoparti una bambina? >

< NON è una bambina. Hanno solo un anno in meno di noi e lo sai benissimo > Gli puntò il dito contro.

 Ashton Sbuffò.

< Fai come vuoi. avranno la possibilità di fare amicizia con Katia >, Ashton sapeva esattamente di aver detto una cazzata: Katia non era amichevole, non era docile, non si mostrava mai gentile con qualsiasi creatura di sesso femminile.

< Stai parlando di Katia e, merda, è una serpe. >

< Non succederà niente, te lo assicuro, la terrò impegnata, promesso > Ashton schioccò la lingua contro il palato e Luke mostrò una smorfia di disgusto.

< Risparmiami i dettagli, ti prego. > Pregò coprendosi il volto con un palmo aperto.

***

Eveline sbatté le palpebre più volte, sentendole pesanti; la musica assordante non parve farle alcun effetto: aveva sonno e si stava annoiando a morte. Si versò un altro bicchiere di coca-cola e si guardò intorno: Luke aveva detto che ci sarebbe stata "un po' di gente", ma quella villa stava letteralmente esplodendo di adolescenti in fermento; quel posto era enorme e, a dirla tutta, anche parecchio costoso. Entrambe le ragazze, seguendo il sentiero d'ingresso affiancato da grandi alberi ben curati in un giardino profumato e di un verde acceso, si chiesero qualcosa di più sulla famiglia di Luke Hemmings. Lo sguardo di Eve si posò sulla figura di Meredith intenta a salutare animatamente il biondo e sbuffò: erano arrivate da una buona mezz'ora e per tutto quell'arco di tempo la sua amica non aveva fatto altro che ripetere il nome di Luke in maniera ossessiva. Era almeno felice che lo avesse finalmente trovato.

Wreck || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora