Love and loss and toss and turn
Light 'em up, then watch them burn
I don't know what's wrong or right
All I know is I can't sleep tonightEveline respirò profondamente, così tanto da sentire il petto farle male: aveva urlato così tanto da sentire la gola bruciare.
< Puoi mettermi giù adesso? > Domandò con tono stanco e rassegnato al ragazzo alle sue spalle; lui l'accontentò e nel giro di qualche secondo la presa ferrea intorno alla sua stretta e fragile vita si ammorbidì, per poi permetterle di posare nuovamente i piedi sull'erba.
< Grazie >, sbuffò Eve spostandosi i capelli oramai annodati dal viso, e si voltò: aveva la pelle ambrata, gli occhi grandi e rotondi, le iridi scure, i capelli neri interrotti da un ciuffo tinto malamente di biondo e le labbra carnose... no, non lo aveva mai visto, il che era stato veramente un peccato.
< Si può sapere chi sei? > Domandò la bruna spostando il peso sulla gamba destra e portando le mani sui fianchi. Lui ridacchiò, mostrando la perfetta dentatura bianca che spiccava nel buio, messa in risalto dal contrasto con la sua carnagione.
< Sono Calum >
< Non ti dovevi immischiare. >
< E perchè no? >
< Erano questioni private >
< Le questioni private vanno risolte, appunto, in privato. Tu stavi dando spettacolo >, la riprese il moro alzando un sopracciglio; la ragazza prese fiato sul punto di rispondergli ma, veramente, non c'era nulla di intelligente da dire. Pensò quindi di mettere il broncio spostando le braccia dai fianchi fino al petto, incrociandole.
< Non avevi ugualmente nessun diritto > .
Calum roteò gli occhi ed estrasse una sigaretta dal pacchetto semi-vuoto e rovinato dalla pressione della tasca stretta dei jeans, poi ne accese l'estremità con il suo Clipper arancione.
< Ascolta >, cominciò lui dopo aver aspirato e aver lasciato uscire in un soffio veloce il fumo.
< Conosco Ashton e so che è una testa di cazzo, ma non concluderai niente avventandoti su di lui >, spiegò gesticolando con la sigaretta in mano. L'estremità incandescente creava ipnotici disegni.
< Il tuo amico non aveva bisogno di essere protetto >, lo beffeggiò Eveline sbuffando e facendo svolazzare leggermente una ciocca di capelli che era sfuggita dal suo orecchio; Calum le sorrise, dopo aver fatto uscire il fumo dal naso.
< Non stavo proteggendo lui. Stavo proteggendo te. >
***
< Ashton prego accomodati. Cosa ti sei fatto alla guancia? > Domandò la signorina Greender, lasciando scorrere gli occhi velati da una punta di preoccupazione sul volto giovane e sfigurato del suo paziente. Il biondo si morse l'interno della guancia e prese un respiro profondo, onde evitare di dare di matto davanti a qualcuno che poco si meritava delle sue urla.
< Salve >, biascicò semplicemente e strisciò i piedi verso il centro della stanza, puntando al divanetto in pelle.
< Allora Ashton, quale è il problema? >
La signorina Greender chiuse la porta dello studio e tornò verso la sua poltrona battendo ritmicamente i tacchetti sul pavimento. La donna aveva accettato di incontrare Ashton in via straordinaria quel mercoledì pomeriggio: l'aveva chiamata di prima mattina, implorandole di trovare un attimo libero da dedicargli quello stesso pomeriggio e lei, anche se con difficoltà, era riuscita ad accontentarlo.
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Wreck || Ashton Irwin
FanfictionHa l'impulso di distruggere tutto ciò che ama prima che esso distrugga lui. E lui la ama da morire.