Capitolo 5

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Correvo per il solito tragitto, andando verso il parco. Stavo covando un rancore atroce verso quello stronzetto di William. Non volevo pensarci, così continuai a correre. Ad un certo punto mi fermai per riprendere fiato. L'aria era frizzante alle cinque di mattina. Mi ero svegliata prima anche se avevo dormito solo un'ora da quando ero tornata dalla chiesa. Dopo aver ripreso fiato, ricominciai a correre senza una meta precisa, volevo sfiancarmi. Un rumore improvviso mi fece alzare la guardia, ma non smisi di correre per non farmi scoprire. A giudicare dall'odore erano dei licantropi. Mi fermai di nuovo per riprendere fiato. Sicuramente di lì a poco mi sarebbe toccato correre parecchio veloce. Contavo di correre fino al clan, dove li avrebbero catturati, ma dovetti cambiare idea quando uscirono allo scoperto《ma guarda qui chi si vede, la figlia dell'Alpha, non è carina ragazzi?》adocchiai quello che aveva parlato. Era alto e grosso, brutto come la fame. Tutti erano brutti come la fame《allora, che ci facciamo con te bambolina?》il lampo lascivo che gli era apparso negli occhi mi convinse che dovevo portarli lontano da Sleepy Hollow. Se William non mi aveva presa per il culo allora non avevamo bisogno di altri problemi.《Perché non tornate da dove siete venuti? Sarà un favore al mondo intero》cominciai ad aggirarli. In breve, cominciammo a girarci intorno. Ero una contro cinque, ma ero un Creato e sapevano che ero pericolosa.《Che vuoi dire bambolina?》ridacchiai preparandomi a correre《tornatevene all'inferno banda di deficienti!》la loro sorpresa fu il momento giusto per cominciare a correre. Mi inoltrai nel bosco sentendoli imprecare dietro di me《non ci scappi ragazzina!》urlò uno di loro correndo. La fitta vegetazione mi stava aiutando, ero abbastanza agile e piccola da riuscire ad evitarla senza troppe fatiche, al contrario degli energumeni dietro di me. Loro le stavano prendendo di santa ragione dalle piante e dai rami degli alberi. Troppo tardi capii che ero diretta ad uno strapiombo che cadeva sul fiume. Era estate, ma era comunque fastidioso gettarsi in un fiume da quasi cinquanta metri d'altezza. C'era anche da considerare che, ormai, non potevo far altro che gettarmi. Sentii le risate vittoriose dei tizi, e ridacchiai orgogliosa di me stessa. Mi fermai proprio sul bordo dello strapiombo. Mi girai con il fiatone ed erano tutti li, ad osservarmi accerchiandomi《allora bambolina, vieni con noi di tua volontà o dobbiamo venire a prenderti?》ringhiò il più brutto di tutti《venite a prendermi》ringhiai facendo un passetto indietro. I cinque scattarono proprio nel momento non cui mi girai gettandomi nel vuoto. In meno tempo di quanto mi aspettassi, con l'aria che mi fischiava nelle orecchie, fui in acqua e il fiume mi trascinò via. Annaspai per tornare in superficie e respirare come Dio comandava, ma l'acqua mi teneva giù. Qualcosa, una forza che non mi apparteneva a dire il vero, mi diede la spinta necessaria per farmi tornare in superficie e mi aggrappai ad una roccia. Mi tirai su fino a lasciarmi cadere sul terreno con i muscoli intirizziti. Anche se era estate l'acqua era gelida. Feci dei respiri profondi e ansimanti prima di rialzarmi per tornare a casa. Corsi fino in cima nascondendomi in mezzo agli alberi. I muscoli tornarono a funzionare bene e in un'eternità arrivai al parco. Ero tutta bagnata e la vista di William non mi facilitò certo le cose. Era seduto su una panchina e stava guardando un uomo di almeno cinquant'anni che stava passeggiando. Non mi fermai e non lo degnai di un'occhiata, ma quando una mano si posò sulla mia spalla mi fermai di botto.《Dove corri così di fretta?》Adrian Rodriguez. Una spina nel fianco di dimensioni atroci《devo andare a casa Adrian》mi girai per ricominciare a correre ma mi fermò un'altra volta《se vuoi posso accompagnarti》negai con la testa correndo verso il cancello del parco《Brigit!》mi fermai di botto e Adrian mi venne addosso. Mi girai verso la voce di mio fratello e diedi uno spintone ad Adrian facendolo cadere a terra《Cam!》mi incamminai verso di lui, ma un verso strozzato mi distrasse. Il tizio che William osservava cadde a terra tenendosi una mano al petto. Una donna strillò, un gruppetto di gente si avvicinò chiamando un'ambulanza e io mi ripresi dallo shock. Scossi la testa e raggiunsi mio fratello《Cam...》《ma che hai fatto?》mi afferrò per le spalle e mi guardò《Nastasia sei fradicia, ti sei buttata in un fiume?》annuii e gli parlai del gruppetto di ribelli che mi avevano inseguito. Annuì con gli occhi verdi straripanti di rabbia《va bene, ma adesso devi sederti, hai corso troppo sorellina》annuii sedendomi, ma il cuore batteva veloce solo a causa della presenza di William.

Quella sera uscii in giardino. Era buio, ma volevo un po' di pace e quei due buzzurri dentro casa che giocavano a carte non potevano darmela di certo. Mi sdraiai sul prato soffice e chiusi gli occhi, lasciando che la lieve e rara brezza calda giocasse con i miei capelli. Evidentemente, qualcuno non aveva intenzione di lasciarmi in pace. Mi alzai di scatto e fui dall'altra parte del giardino in mezzo secondo. Alzai lo sguardo e vidi una freccia conficcata dove stavo sdraiata fino a pochi secondi prima. Non c'era pace per Nastasia Rox《Nastasia!》Cameron spalancò la porta e mio padre fu in giardino in mezzo secondo. Un'altra freccia scagliata che finì in mano a mio padre. I suo tratti si tesero per la rabbia mentre mio fratello lo raggiungeva con mia madre al seguito《Brigit vai dentro casa, e porta Nastasia con te》mamma guardò papà indignata avvicinandosi a lui《starai scherzando? Hanno cercato di uccidere mia figlia e non me me starò dentro a guardare!》era fumante di rabbia《hey stronzetto, esci fuori》ordinò facendo sogghignare papà《hai osato avvicinarti a mia figlia, adesso ne paghi le conseguenze》un rametto spezzato dietro di me mi fece voltare e il mio braccio scattò. Il mio pugno colpì un naso. Una mano mi afferrò la spalla e vidi che mia madre afferrava un tizio e lo trascinava in mezzo al giardino. Papà e Cam lo guardarono con occhi freddi e inespressivi《adesso tu vieni con noi, e vedi di non fare tante storie》. Mi avvicinai e bidi che era il ribelle di quella mattina. Prima che papà e Cameron potessero fare qualsiasi cosa al ribelle, il nitrito di un cavallo attirò lo nostra attenzione. Una figura grande e grossa fece irruzione nel guardino. Un cavallo nero come la notte, enorme, con zoccoli grossi come piatti e occhi di ossidiana con lampi rossi si fermò fiero in mezzo al giardino scalciando di tanto in tanto. In groppa c'era William. Non aveva il mantello nero, non c'era nessun mantello in realtà. Aveva una specie di armatura nera, tutta in cuoio con delle borchie sulle spalle. Dei disegni lucidi ornavano la corazza, sulle cosce c'erano allacciati dei pugnali con la lama grande e il manico di osso nero e dietro alla schiena c'era il manico di un'arma con delle rifiniture rosse. Scese dal cavallo con gli occhi puntati sull'uomo ancora a terra. Con pochi passi gli arrivò davanti anche se il povero disgraziato cercava di allontanarsi. William lo afferrò e lo tirò su《ti dispiacerà sapere che queste persone non sono sulla mia lista oggi》la sua voce graffiante fece venire i brividi a me e al poveretto《e ti farà piacere sapere che non ci sei nemmeno tu》disse ancora William e il poveretto sembrò riprendersi un po'《ma questo non vuol dire che non possiamo farti fuori definitivamente》. Mamma guardava William come se volesse adottarlo, Cam osservava la scena curioso e papà era entrato in casa per poi tornare con dei biscotti.《Ma se non sono nella lista non puoi uccidermi!》strillò stridulo il poveretto e William nemmeno sorrise《c'è differenza tra uccidere ed eliminare》lo sbatté a terra, e in un secondo prese la falce che teneva sulla schiena e con un movimento deciso del braccio decapitó l'uomo. Non ci fu nessuno spargimento di sangue, solo un corpo che, dopo essere stato separato dalla testa, si ridusse in cenere. Per la testa fu lo stesso. Mamma ridacchiò battendo le mani e si rivolse a William《vuoi un té?》.

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