Siccome il mio cervellino malato e iperattivo non poteva sopportare di starsene in casa da solo a far nulla mi convinse ad uscire per fare un giro. Era mattina, c'era una fresca brezza che capitava poche volte in estate e io mi stavo annoiando. Ero sola in casa. Mamma e papà erano in riunione, Cameron era con Grace e William era a "lavorare". Mi alzai dal divano costringendomi a non diventare una barbona e andai a farmi una doccia. Mi misi addosso la tuta per la corsa e uscii. Percorsi il solito tragitto. Avanti e indietro svariate volte. Il sole splendeva, la brezza mi rinfrescava le guance e qualcuno mi stava seguendo. Decisi di fermarmi a bere un po' d'acqua alla fontanella e contai le pulsazioni. Presi respiri profondi e mi guardai intorno, con l'aria di una che stava decidendo che percorso prendere. Alla fine, optai per la destra e ricomincia a correre. Il mio tentativo di non fargli capire che mi ero accorta di lui funzionò. Lo sentii ricominciare a seguirmi. Inspirando, cercai il suo odore per capire non tanto chi, ma cos'era. Purtroppo, il vento soffiava contro di me e non avvertivo nessun odore. Continuai a correre, cosciente che non potevo farlo a lungo prima che decidesse di agire. Quello scansafatiche del mio cervello elaborò una strategia. La misi in atto subito. Corsi fino al parco e controllai che nessuno mi guardasse. Così, senza nessun preavviso, sparii dalla circolazione. Osservai la scena dalla cima di un albero. Sembrava impossibile salirci, tanto era alto, ma per me era piuttosto facile. Guardai giù. Osservai le persone che passeggiavano da sole, con i figli o con il proprio compagno. C'era solo una persona che se ne stava da sola. Era un ragazzo che dimostrava circa venticinque anni. Sembrava normale, con dei jeans azzurri e una maglietta bianca, ma aveva l'aria di uno che si era fermato di botto e che stava cercando qualcuno. Inbecille. Non ci misi molto ad afferrarlo e portarlo in mezzo al bosco, da dove non sarebbe riuscito ad uscire. Lo gettai sul terreno in malo modo e mi misi seduta su un tronco. Lo guardai alzarsi in fretta e guardarsi intorno prima di posare gli occhi su di me《come diavolo ci sono finito qui?》chiese con voce acuta provocandomi un reflusso《ti ci ho portato io》dissi semplicemente facendo spallucce. La sua espressione si fece sconvolta《tu?! Come?! Perché?!》la paura nei suoi occhi mi fece sbadigliare《tu dimmi perché mi seguivi》cercò di sembrare sorpreso, ma la consapevolezza nei suoi occhi mi disse tutto. Mi sdraiai sul tronco assumendo un'aria spavalda《senti, tu mi hai seguita da quando sono uscita di casa, credevi davvero che non mi sarei accorta?》mi fissò inebetito prima di cominciare a correre. Sbuffai seccata. Avevo già corso abbastanza. Gli diedi qualche minuto di tempo, poi mi mossi. Mi venne addosso come un treno merci e cadde all'indietro sulle foglie《credevi davvero di potermi sfuggire?》chiesi ridendo e lui si alzò lentamente《senti, io non so niente e non voglio niente, non ti conosco nemmeno e...》lo sbattei all'albero e lo tirai su per la gola《senti, non mi frega un beneamato accidente di chi sei, vedi di parlare prima che perda davvero la pazienza》riuscii a convincerlo, perché in breve snocciolò tutto. Gli era stato comandato di seguirmi da un tipo con i capelli biondi e con occhi che brillavano d'ambra anche attraverso gli occhiali da sole. Quella descrizione mi sembrò stranamente familiare.《Dimmi dove lo hai incontrato》ordinai sempre più incazzata《io ero ad una festa, sono uscito per fare una chiamata quando questo tizio è uscito dal locale, il Joker, con una ragazza al braccio》disse con voce tremolante e strinsi le labbra《cosa ti ha detto precisamente?》lui deglutì e mi guardò nervoso《ecco, appena mi ha visto ha detto qualcosa alla ragazza e poi mi si è avvicinato; mi ha detto che se questa mattina avessi pedinato una ragazza sexy con i capelli rossi che fa jogging allora mi avrebbe ricompensato》inspirai profondamente《a quale scopo?》lui si agitò sotto la mia presa e io strinsi più forte《rispondi!》la sua lingua si sciolse come burro《ha detto che dovevo segnare gli orari in cui uscivi, i percorsi e gli orari di rientrata》alzai un sopracciglio, intuendo il piano《questo si sarebbe ripetuto per un periodo di tempo sufficiente per comprendere se la mia fosse un'abitudine o no》lui annuì in fretta《sai perché?》negò spalancando gli occhi. Annuii e mi inumidii le labbra《quando lo hai incontrato?》lui deglutì e io avvertii il pomo d'adamo muoversi sotto la mia mano《tre giorni fa》. Sospirai e lo lasciai andare《senti, adesso tu lavori per me》impallidì notevolmente ma non mi interessava《tu continuerai a pedinarmi e gli farai credere che va tutto bene, e nel frattempo cercherai di estorcergli qualche informazione》. Si fece ancora più pallido e le sue gambe cedettero per un momento《cosa? Io non ho mai fatto niente di male lo giuro quindi...》posai due dita sulla sua fronte e i suoi occhi si spalancarono. Le pupille si dilatarono fino a inghiottire l'iride e io guardai attraverso di esse i suoi peccati. Stupri, droga venduta a ragazzini, alcol, spaccio e pedofilia. Alla faccia dell'uomo pulito.《Sei più sporco di un bagno pubblico quindi vedi di fare quel che ti dico perché sennò ti divoro》sorrisi mostrando le zanne e lo lasciai cadere. Lui iniziò immediatamente a correre verso l'uscita del bosco《ricorda quel che devi fare!》gli urlai dietro e risi quando cadde.《Sei perfida》disse una voce profonda e vellutata alle mie spalle. Mi girai e vidi William in piedi che mi fissava sorridendo. Ricambiai quel sorriso meraviglioso e corsi da lui. Mi gettai tra le sue braccia come nei film e lo baciai《si, a volte, ma tu mi ami comunque》la sua risatina mi scaldò il cuore《si, ti amo comunque ma adesso andiamo a casa, dobbiamo informare le belve degli sviluppi》un lamento mi sfuggì dalle labbra《eddai, non possiamo rimanere qui un pochino?》lui inarcò un sopracciglio《per fare cosa?》chiese incrociando le braccia. Sapeva benissimo il perché, ma quell'animale voleva sentirmelo dire. Arrg.《Sai perché》risposi sbuffando. Il suo sorrisino mi convinse che era un idiota《no, non lo so》《si chiama "sesso" tesoro》mi fu addosso in un attimo e le sue mani si posarono sul mio sedere stringendomi a sé《prima andiamo a casa tua, poi andremo da me e ti legherò al letto》. Quel nuovo sviluppo mi piaceva. Mi piaceva proprio tanto. Mi leccai e labbra quando mi accarezzò un seno e sorrise di nuovo continuando a massaggiarlo《sai, se fai la brava potrei anche farmi legare》. Oh Dio, abbi pietà. Guardai William sorridere e incamminarsi verso l'uscita. Per un attimo rimasi ferma ad osservare il suo sedere muscoloso riempire i pantaloni. Solo un attimo di pura beatitudine per i miei occhi.
STAI LEGGENDO
Dead&Love
WerewolfContinuo Dark Wolf. Nastasia Rox è una giovane lupa che frequenta l'ultimo anno di liceo. Ha una madre con cui ha un rapporto pari a quello tra due migliori amiche, un padre iperprotettivo pronto a far fuori ogni suo pretendente e un fratello che se...