Capitolo 15

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Un uomo stava al centro di una piazza gremita di gente. Era alto, capelli biondi e pelle abbronzata. I suoi occhi erano come le fiamme di un fuoco che arde. Stava osservando le persone con aria tranquilla, come uno spettatore che assisteva ad uno spettacolo non troppo noioso ma nemmeno coinvolgente. All'improvviso prese un respiro profondo, poi alzò una mano e aprì le dita, abbassandole una ad una partendo dal mignolo. Quando furono tutte giù, le persone che passeggiavano per la piazza si bloccarono come in un momento di trance, fissavano il vuoto e non respiravano nemmeno. L'uomo abbassò il braccio e si scatenò il putiferio. Le persone che prima camminavano tranquille ridendo e scherzando con il proprio amico o compagno cominciarono a strillare e si attaccarono a vicenda. Tra morsi, urla, graffi e calci, l'uomo sorrideva come se si sentisse a casa. I suoi occhi ardenti somigliavano più ad un incendio che ad un fuoco. Alzò lo sguardo al cielo e sorrise, ma fu più un sorriso derisiorio rivolto a chissà chi che proclamava tutta la sua gioia in mezzo a quel caos, in mezzo a quella...guerra. Aprii gli occhi e inspirai profondamente. Mi inumidii le labbra e girai la testa. William dormiva al mio fianco, nel letto a casa mia. Non riuscivo più a dormire senza di lui, e papà aveva acconsentito a lasciarci dormire insieme a patto che fossimo a casa con lui. Se non fosse intervenuta la mamma non sarei riuscita a convincerlo. Sospirai e mi guardai intorno. La finestra era sigillata, le tende tirate e le persiane chiuse. L'armadio era aperto e con un'occhiatina veloce capii che non c'era niente di strano dentro. Non ebbi il coraggio di guardare sotto al letto e mi rintanai sotto alle coperte, ma non potevo non accertarmi che sotto al mio letto non ci fosse stato niente. Posai la mano su braccio di William che mi avvolgeva. Lo scossi per svegliarlo e lui aprì immediatamente gli occhi《che c'è piccola?》disse sospirando e richiuse gli occhi. Mi feci più vicina a lui e mi rannicchiai contro il suo petto《puoi guardare cosa c'è sotto al letto?》aprì gli occhi assonnati e mi guardò come per dire "ripeti, prego". Piagnucolai desiderando di poter avvicinarmi di più.《Puoi controllare che sotto al letto non ci sia niente?》sbuffò e chiuse gli occhi lasciando cadere la testa sul cuscino. Per convincerlo sfoderai una delle mie armi e gli presi una mano. Appena la posai sul mio seno spalancò gli occhi. Sorrisi innocente e, dopo qualche palpatina molto piacevole e molto eccitante si sporse giù e infilò la testa sotto al letto. Che bella schiena. Tornò su e si concentrò di nuovo sul mio seno《non c'è niente sotto al letto ma sopra c'è qualcosa di decisamente interessante》alzai gli occhi al cielo sentendo le sue mani infilarsi sotto alla maglietta e ridacchiai quando ci si infilò anche la sua testa《cosa stai facendo?》ridacchiò leccandomi il seno destro. Per andare a dormire non mettevo mai il reggiseno. E questo rappresentava un ostacolo in meno. Mentre mi succhiava un capezzolo, la beatitudine venne rimpiazzata dall'inquietudine e un paio di occhi fiammeggianti mi apparvero davanti. Per un qualche motivo, sapevo che dovevo parlarne a William, e possibilmente prima che la passione prendesse il sopravvento.《William ti devo dire una cosa, è importante》. Probabilmente non si sarebbe staccato dal mio seno se non avesse sentito la preoccupazione nella mia voce. Alzò la testa e si accigliò《che cosa è successo?》. Gli raccontai per fila e per segno tutto il sogno, e alla fine aveva l'aria un po' preoccupata, ma quando parlò, la sua voce era riflessiva e pratica《mi hai descritto alla perfezione Guerra》lo feci sdraiare e mi stesi accanto a lui.《Guerra? Uno dei Cavalieri dell'Apocalisse?》annuì tirando su le coperte《si, è proprio lui, ma non capisco come abbia fatto a liberarsi dal sonno prima del tempo, io sono l'unico che può girare indisturbato》《perché?》《la guerra porta i vivi alla morte, la carestia porta i vivi alla morte, la malattia porta i vivi alla morte, e io sono la morte; loro portano direttamente a me, influenzano la razza umana anche dal sonno in cui sono precipitati quando hanno combinato un macello qui in superficie, ma evidentemente qualcuno li ha svegliati》. Un illuminazione accese la lampadina nella mia testa e sgranai gli occhi《l'assassino, quale modo migliore per farsi vedere se non svegliare i Cavalieri dell'Apocalisse?》William strinse le labbra e inspirò《si, ma faranno un gran casino e nel mezzo della situazione si dimenticheranno di lui, avrebbe dovuto pensarci》. Sospirai cercando di rilassarmi, ma non funzionò considerando che c'erano altri due Cavalieri《Will, dopo Guerra chi c'è?》imprecò tra i denti e si passò le mani tra i capelli corvini.《Dopo Guerra c'è Carestia》annuii e mi stesi letteralmente sul suo petto《non sappiamo quando arriverà? Cioè, se uno di loro si sveglia passa un intervallo preciso di tempo prima che si svegli un'altro?》scosse la testa e io lasciai cadere la mia sul suo petto.《Cosa facciamo?》chiesi e lui si alzò di scatto dal letto《Nastasia》《si?》mi fissò negli occhi come se dovessi capire all'istante la situazione《io sono un cavaliere dell'Apocalisse》feci spallucce《si, lo so》. Alzò gli occhi occhi cielo e sbuffò《io sono l'unico ad essere stato creato, gli altri sono nati, e io a posso fare cose che loro non possono fare》e fu li che un dubbio mi pervase《nei libri sta scritto che il cavallo nero appartiene a Carestia e il tuo è verde, quindi perché il tuo cavallo è nero?》sospirò incurvando le spalle《secondo te, quando giudico un'anima con addosso l'uniforme fa più effetto stare sopra ad un cavallo nero o verde pistacchio? Tutti credono che sia verde perché i corpi cominciano a putrefarsi, ma il nero è il colore della morte perché simboleggia l'eternità e il verde spento appartiene a malattia...hai mai visto i malati davvero malati? Diventano verdastri ti giuro》rabbrividii alle immagini che che si presentarono nella mia mente.《Quando gli altri saranno svegli ne parleremo anche con loro e poi papà ordinerà una riunione con il clan e anche quello al quale apparteneva prima la mamma, e poi dobbiamo far parlare quell'assassino》.

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