Capitolo 16

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Sola in casa come una tata dei film horror ma senza bambino, me ne stavo stesa sul letto a fare la cosa più inutile che potessi fare in tutto il casino in cui mi trovavo. Ripassare le materie dell'anno scolastico precedente. Storia per la precisione. Avevo letto tantissima roba da quando avevo aperto il libro e il cervello mi si era annebbiato. Sbuffai voltando la pagina del libro e cominciai a leggere. Dopo nemmeno trenta secondi gli occhi cominciarono a chiudersi, e per quanto duramente lottai, gli occhi mi si chiusero e mi addormentai con la testa sullo scomodissimo libro di storia. Il mio sonnellino venne disturbato da delle dita che mi stavano accarezzando sotto la camicia da uomo che avevo rubato a William allo scopo di utilizzarla come pigiama. Erano dita esperte, molto esperte quelle che mi stavano toccando. Due mani mi voltarono sulla schiena e sentii i bottoni uscire dalle asole. In breve, l'aria fresca colpì i miei seni nudi e si inturgidirono e i capezzoli si indurirono. Quelle dita accarezzarono i seni e pizzicavano i capezzoli, e un mugolio mi sfuggì dalle labbra. Sentii le dita di una mano scendere sul mio ventre mentre l'altra rimaneva a tormentarmi i seni eccitati. Le mie cosce si spalancarano e quelle dita si infilarono tra le pieghe intime della mia vulva accaldata. Gli umori scendevano con lentezza straziante fino a bagnarmi. Quando quattro dita entrarono dentro di me una dopo l'altra senza alcuno sforzo ansimai e aprii le gambe ancora di più, poi il quinto dito stuzzicò il mio clitoride gonfio e dolorante. Le dita cominciarono a ruotare dentro al mio corpo, e le pareti della vagina strinsero quelle dita con forza, come per trattenerle. Rimasero dentro di me per una fantastica eternità, ma poi uscirono e anche le altre dita, che mi stavano strizzando un capezzolo in modo meraviglioso si staccarono da me. Spalancai gli occhi animando e vidi William che, seduto sul letto, mi fissava leccandosi le dita《volevo svegliarti per bene》la sua voce era arrochita dal desiderio e i suoi occhi erano fissi sul mio corpo. Abbassai lo sguardo. La camicia era completamente sbottonata, i seni turgidi e i capezzoli rossi, e mi sentivo straordinariamente umida tra le cosce. Fissai William《hai intenzione di finire quel che hai cominciato?》chiesi inacidita e lui sorrise. Lo guardai truce《potevi almeno farmi venire》mi lamentai e lui spalancò gli occhi. Non feci in tempo e muovermi che la sua bocca era incollata al mio sesso, divorandolo. Urlai cadendo sul letto quando prese il clitoride con i denti e lo succhiò. Le sue dita si infilarono dentro e urlai implorandolo di non smettere. Quando venni bevve tutto, e dopo leccò ogni angolo del mio sesso《va bene come orgasmo? Perché devi essere pronta a dopo》alzai la testa con fatica《a dopo?》domandai e lui annuì《si, vederti nuda con la mia camicia addosso mi ha fatto perdere la testa e dopo averti detto alcune cose dovrò entrare dentro di te perché sto impazzendo》battei le palpebre e sorrisi《parla, ti voglio sopra di me ma soprattutto ti voglio dentro...fino in fondo》deglutì fissando gli occhi sulla mia vulva《sai che quando mi prendi arrivi fino in fondo? Mi riempi tutta alla perfezione, non lasci nemmeno in millimetro e...》《Nastasia...》《si?》《ti prego, taci》ridacchiai e lui prese un bel respiro, poi si rivolse a me《allora, ho scoperto che l'assassino si chiama Jaesick Storn, e ha fatto sì che i Cavalieri si svegliassero perché io gli ho portato via le persone che stava uccidendo lentamente, e...e credo che...lo abbia fatto perché secondo lui loro gli prestavano attenzione e...Nastasia!》si lamentò quando mi toccai il seno per l'ennesima volta. Mi accigliai《che ho fatto? Comunque hai finito? Ti voglio》mi misi seduta e lo forzai a spogliarsi. Io mi levai la camicia e mi stesi, ma lui fece cenno di no con la testa《come? Come devo mettermi?》chiesi eccitata vedendo quanto cavolo era grosso《mettiti a gattoni》era un ordine, e io non prendevo ordini....tranne a letto, a patto che fosse lui. Anche se mi comandava, nei suoi occhi neri luccicava anche l'amore a parte il cocente desiderio. Mi misi a gattoni e lui si mise dietro di me. Mi aprì le cosce e mi posò una mano tra le scapole, poi mi spinse giù finché non toccai il materasso con il petto, poi mi prese i polsi e li tenne bloccati dietro alla schiena. Ansimai sapendo che ero totalmente esposta. Lo sentii emettere un suono profondo《sai, potrei abituarmi a questo》disse sfiorando quella fessura umida con le nocche《Will...》《dimmi piccola》《muoviti...》ridacchiò stuzzicando la mia vulva con la grossa erezione e io piagnucolai. Passò un'eternità in cui continuò a stuzzicarmi con le dita. Poi, a sorpresa, la sua grossa virilità era dentro di me. In quella posizione lo sentivo in tutti i punti giusti. Cominciò a spingere senza pietà, sbattendo i fianchi contro il mio sedere e le mie urla di piacere venivano soffocate dal cuscino. Quando venni, urlai il suo nome e dopo qualche affondo venne anche lui. Ma evidentemente non gli bastava, perché mi voltò sulla schiena e mi tirò su le gambe fono ad avere le sue spalle nell'incavo delle ginocchia e poi seppellì l'erezione dentro di me un'altra volta. Urlai, perché lo sentivo fino alla bocca dello stomaco. Mi aggrappai a lui mentre mi...fotteva? Scopava? Montava? Non saprei quale sia la risposta giusta, ma in quel momento il mio mate era un vero animale. E mi piaceva da impazzire. Mi aggrappai alle sue spalle larghe quando la sua mano scese verso la mia intimità per stringere il clitoride con forza. Venni un'altra volta e un'altra volta venni travolta dal suo seme. Crollò si di me, il corpo nudo ricoperto da un velo sottile di sudore che rendeva più intenso il profumo di rose.《Adesso come va?》chiesi con la voce ridotta ad un sussurro. Di rimando William sorrise stanco ma sexy come il peccato《benissimo piccola》sorrisi al nomignolo《sei sicuro di non volere un té?》la sua risata mi scaldò il cuore, così mi feci più vicina, per essere avvolta dal suo calore. Erano e undici del mattino, ma questo non vietava di farci un pisolino《Will, chiudi la porta》biascicai con il viso contro il suo petto e lui mugugnò una risposta. Poi però alzò la mano e sentii lo scatto della serratura della porta《grazie》.

Mi svegliai indolenzita ma con un corpo caldo e forte al mio fianco. Aprii gli occhi e vidi nello sfondo la mia camera, poi vidi il corpo statuario addormentato di William al mio fianco. Gli accarezzai il petto e decisi che dovevo alzarmi. Misi una vestaglia e scesi al piano terra. Sorrisi al pensiero che Cam sarebbe stato fuori con gli amici fino a tardi e che i miei erano partiti due giorni per avere tempo per loro. Io e William avevamo tempo. Guardando l'orologio rimasi sorpresa nel notare che erano le sei di sera. Avevamo dormito tantissimo. Andai in cucina e aprii il frigo per trovare qualcosa da mangiare. Presi il latte e preparai il caffè. Mentre aspettavo che finisse, fui attirata da un odore strano a che non seppi identificare. Seguii la scia fino al retro, dove mi affacciai alla finestra. Fuori, in piedi nel mio giardino, c'era l'uomo che sognai tempo prima. Lo stesso uomo dagli occhi fiammanti che aveva creato il caos tra le persone nel mio sogno. L'uomo si girò lentamente verso di me e mi sorrise. Era un sorriso amichevole e caloroso, senza traccia di malvagità. Quando parlò, la sua voce era calda e morbida, come se si stesse rivolgendo ad un'amica《il mio tempo è giunto a quanto pare》mi accigliai uscendo, troppo curiosa per non avvicinarmi《il tempo per cosa?》domandai facendo qualche passo in avanti cautamente.《Presto si risveglieranno anche i miei fratelli, e allora potremo assolvere il nostro dovere》mi avvicinai ancora e notai che quel tipo non dimostrava più di venticinque anni《io ti ho sognato, e sembravi totalmente diverso da come sei ora》sorrise di rimando, mostrando una schiera di denti perfetti《si, quando mi sveglio dopo millenni di sonno tendo ad essere irritabile, irragionevole e un po' lunatico, ma adesso lo sono molto meno》davvero? Sembrava aver preso le pillole della felicità《che compito avete tu e i tuoi fratelli? E soprattutto perché ti ho sognato?》chiesi autorevole e lui sorrise. Attorno ai suoi occhi si formarono piccole rughe di espressione rendendolo ancora più attraente.《Dobbiamo cominciare e portare a termine l'Apocalisse ovviamente e tu mi hai sognato perché sei un Creato e in quanto donna sei più sensibile di tuo fratello; lui probabilmente si sarà rigirato nel letto per scacciare la vocetta che si era infilata nei suoi sogni》. Sentii il sangue defluirmi dal cervello. L'Apocalisse? Intendeva la fine del mondo? Ma che si è fumato?《Senti, non ci sarà nessuna Apocalisse, un tizio mentalmente malato vi ha svegliato ma non doveva e tu e i tuoi fratelli non dovete distruggere niente》. Lui sospirò e si girò guardandomi negli occhi. Potei vedere da vicino i lineamenti spigolosi. Sembrava una statuetta di legno intagliata così perfettamente da sembrare vera. I capelli biondi color grano sembravano soffici come seta. Le labbra piene mi avrebbero fatto girare la testa se non avessi già incontrato William, perché nessuno è più conturbante di lui. Gli occhi dell'uomo erano come due sfere contenenti fiamme ardenti calme, ma sapevo che potevano esplodere come incendi. Ma erano così...spenti. Come se fosse in un perenne stato di dormiveglia, ma sapevo che non era così. Il mio istinto aveva sentenziato: Guerra, perché avevo capito chi era, aveva proprio bisogno di una ragazza.《Senti, tu sei Guerra giusto?》annuì e io andai avanti《rispondi senza fare domande: sei vergine?》. Batté le palpebre perplesso《che vuol dire?》avrebbe dovuto apparire subito ovvio che un uomo ultra millenario non sapeva cosa fosse il sesso《hai provato desiderio nei confronti di una donna? Come me?》chiesi indicandomi e lui mi fece una specie di lastra. Quando mi guardò negli occhi c'era semplice perplessità《no, sei carina ma non sento niente, ma non è di questo che devi interessarti, l'Apocalisse è prossima, e farete meglio e prepararvi》. Cercai di ribattere, ma una forza mi strattonò indietro. Era come essere trascinato lontano, poi di tutto buio. Aprii gli occhi e vidi William accanto a me, che mi abbracciava tenendomi stretta a sé. Capii che era stato solo un sogno, e che se era vero che l'Apocalisse era vicina, dovevamo fare qualcosa o io e William non avremo avuto abbastanza tempo. Tirai su le coperte e ce le rimboccate per bene, poi abbracciai William a mia volta per sentirlo più vicino possibile. Mugugnò qualcosa nel sonno e mi strinse più forte. Inspirai il profumo di rose e, per tutta la notte, mi persi nel suo calore.

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