Pessima idea.
Avevamo avuto proprio una pessima idea. Anzi mi corressi. Aveva avuto una pessima idea ed io avevo finito col cedere e assecondarla. Come sempre.
E ora mi toccava stare nascosta dietro un albero. In piena notte.
- Ecco il piano - mi aveva detto Blair poco prima. - Tu vai sotto casa sua verso le nove, aspetti che esca e lo segui per vedere dove va. Poi torni qui e mi riferisci per filo e per segno ciò che hai visto. Tutto chiaro?
Poi mi aveva letteralmente scaraventata fuori dalla macchina.
Non potevo credere di aver realmente accettato di fare questa bambinata. Era infantile spiare il proprio ragazzo perché si aveva il sospetto che tradisse. Le persone adulte affrontavano i loro problemi faccia a faccia. È così che funzionavano le relazioni, con la fiducia e la sincerità reciproca.Ma a quanto pareva ogni regola aveva la sua eccezione. E nel mio caso l'eccezione si chiamava Blair Kallighan.
- Perché non puoi farlo tu?
Giustamente avevo posto quella domanda non capendo il motivo del mio coinvolgimento. Il ragazzo era suo, i sospetti erano suoi perciò non capivo che cosa c'entrassi io.
- Che razza di domande fai?
La mia amica, invece, mi aveva guardata come se mi fossero cresciuti i baffi.
- Sei la mia migliore amica e in quanto tale devi darmi una mano. Fa parte del tuo essere migliore amica.
- No, Blair. - avevo ribattuto. - Questo va ben oltre il mio essere migliore amica.
- Beh.. Comunque sia non posso farlo io. Se mi scoprisse, lo perderei.
Mi ero massaggiata le tempie con le punte delle dita. Se avesse scoperto me, avrebbe comunque capito tutto. Non ero mai stata brava a mentire e non sarei stata in grado di inventarmi una scusa plausibile. Per non parlare del fatto che già l'azione in sé era scorretta. In ogni caso l'avrebbe perso comunque.
Ma con Blair era inutile discutere. Doveva sempre fare di testa sua e trascinarmi nei suoi piani brillanti.Cercai di tirare ancora più in alto le maniche della mia felpa invernale in modo da coprirmi le mani. Quella notte faceva stranamente freddo e come se non bastasse si stava alzando la nebbia.
Avevo sempre detestato il freddo. Proprio perché era.. freddo. Mi causava tutti quegli intorpidimenti e mi costringeva ad indossare strati e strati di vestiti.
Per non parlare della febbre che mi costringeva a rimane per giorni a letto e non fare niente. E, tanto per essere chiari, odiavo girarmi i pollici.Tirai fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e controllai l'orario. Undici e mezza.
Emisi un verso frustrato.
La fissazione della mia amica era irrazionale. Il ragazzo non combinava proprio niente alle sue spalle. Anzi, probabilmente si stava godendo una bella dormita sotto le coperte.Ovvero quello che avrei voluto fare io.
Sbirciai ancora una volta attraverso il varco creato tra i due cespugli. Nemmeno una mosca.
Basta. Tutto questo era ridicolo.
Ero pronta ad andarmene. Io non facevo queste cose. Dannazione.
Io ero una normale ventiduenne con un lavoro e una dignità che voleva semplicemente starsene sdraiata sul suo divano a guardare nuovamente il DVD di Magic Mike e sperare che Channing Tatum uscisse dalla televisione e si esibisse per me. Era forse chiedere troppo?I miei denti cominciavano a tremare e mi facevano male le gambe per tutto il tempo che avevo passato in piedi. Dopo questa bravata Blair avrebbe dovuto come minimo servirmi e riverirmi per almeno vent'anni.
Sbuffai e la maledissi ancora una volta. Ormai era quasi mezzanotte, era inutile stare ad aspettare ancora e soprattutto era anche pericoloso. Non che in una piccola città come questa girassero molti criminali, anzi tutt'al contrario qui era tutto molto tranquillo e monotono. Non credevo fosse mai stato commesso un reato peggiore di qualche furto da parte di qualche ragazzino.
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Hard
Literatura KobiecaQuando la sua migliore le chiede aiuto per indagare sul suo ragazzo, Thia Harrison non si aspetta di certo di dover passare la notte appostata dietro ad un cespuglio e ancora meno di cadere tra le braccia di un magnifico ragazzo dagli occhi color mi...