Capitolo 7

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- Non esiste che li lasciamo lì!

Avevo il fiato corto per aver corso fino all'auto di Christian ma riuscii comunque a far uscire la mia voce per esprimere la mia opinione contraria.

- Senti, bellezza, neanche a me piace molto l'idea ma non possiamo restare qui - ribatté Tyler. - Fidati, i ragazzi se la sanno cavare, non é la prima volta. Ma é meglio, soprattutto per voi, che non ci troviamo qui quando arriveranno gli sbirri e la situazione diventerà veramente di merda.

Come se il fatto che in quel momento Christian e Caleb fossero nel bel mezzo di una rissa, con il rischio di farsi male sul serio, non fosse già abbastanza.

- Quindi adesso, per favore, metti il tuo dolce culo in questa fottuta macchina.

Guardai Tyler sconvolta ma non replicai. Non si era mai rivolto così nei miei confronti e la cosa mi scioccò leggermente ma in fondo lo capii, non doveva essere facile nemmeno per lui gestire tutta questa storia e noi. Almeno mi aveva chiesto per favore.

Blair salì sul sedile posteriore senza dire una parola ed io la imitai poco dopo mettendomi al posto del passeggero. Tyler mise in moto la Range Rover lanciando un'imprecazione e uscì in tutta fretta dal parcheggio mettendosi in strada. Continuai a guardare verso il pub, finché non lo vidi sparire man mano che ci allontanavamo. Ero troppo preoccupata per Christian, volevo sapere che cosa diavolo stesse succedendo in quel posto e soprattutto se lui stesse bene.

Merda. Cercavo di ripetermi che dovevo fidarmi delle sue capacità, che se come aveva detto Ty quella non era la prima volta, i ragazzi sapevano esattamente come gestire quel genere di situazioni ma allo stesso tempo non facevo altro che rivedere le immagini di quei cinque tizi ~ cinque! ~ dalle espressioni fin troppo minacciose.

Era tutta colpa di Ryan.

Guardai la mia amica dallo specchietto laterale. I suoi occhi castani fissavano un punto indefinito nel vuoto mentre una piccola lacrima solitaria le scorreva sulla guancia. Si accorse del mio sguardo e accennò un piccolo sorriso rassicurante ma che entrambe sapevamo che non era per niente sincero.

Provai un moto di rabbia. Come aveva potuto tradirla con quella sgualdrina bionda?

Allungai la mano facendola passare nello stretto spazio tra il sedile e la portiera e mossi le dita finché non sentii la sua mano afferrare la mia. Le sorrisi dallo specchietto, e questa volta, quando lei ricambiò il suo sorriso fu molto più autentico.

Le nostre mani rimasero intrecciate per tutto il resto del tragitto, fino a quando Ty non parcheggiò nel posto auto riservato a Christian e scendemmo.

- Bene - disse non appena varcammo la soglia della casa. Tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans logori. - Io devo fare qualche chiamata, voi fate quello che volete.

Immaginavo già che le chiamate che doveva fare riguardassero il casino di questa sera e conoscendo Tyler dovevano centrare anche i soldi. Sospirai e mi sedetti sul divano accanto a Blair.

Non avevo alcuna voglia di starmene seduta in apprensione ad aspettare che i ragazzi entrassero da quella porta, sempre che tornassero. E se fossero rimasti gravemente feriti nello scontro? O, peggio ancora, se la polizia fosse arrivata e loro non avessero fatto in tempo ad andarsene? Erano stati arrestati? Nessuna delle due prospettive mi piaceva molto.

Odiavo tutto questo. Odiavo non sapere niente e rimanere all'oscuro di tutto.

- Sono sicura che stanno bene - cercò di rassicurarmi Blair. - Ti si legge in faccia che stai morendo dalla preoccupazione.

- Non vorrei che fossero finiti in guai seri.

Mi morsi il labbro e guardai verso la porta chiusa. Speravo che da un momento all'altro si aprisse e che Christian comparisse forte e bellissimo, senza nemmeno un graffio. Ma quella maledetta porta rimase chiusa.

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