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Niall's pov

Non so perché fossi andato lì... Non lo sapevo e non me lo ero chiesto...
Quella mattina ero andata a scuola come tutte le altre mattine, avevo preso il mio zaino della Nike, era semplice ancora lo ricordo nero con le scritte verdi... L'adoravo... Ero passato da Louis ed avevamo incontrato Liam come sempre dietro l'angolo... Poco dopo Louis ci disse che non aveva sentito Evy e che forse sarebbe andata sola a scuola.
Arrivammo a scuola ma nel cortile non la vidi, non c'era neanche nella sua classe chiesi a dei compagni e mi dissero che non l'avevano vista... Cosa alquanto strana, lei non arrivava mai in ritardo a scuola... In un primo momento Louis disse forse non avrà avuto voglia di venire oggi... Ma io continuavo a ripensare a quello che avevo sentito su di lei: una ragazza sola, senza genitori, fragile... Non so cosa mi passò per la testa ma decisi di lasciare lì i miei amici e mi misi a correre verso casa sua... Arrivai lì e vidi tutte le tapparelle abbassate... Pensai o è fuori, o è dentro e sta male...Allora iniziai a bussare alla porta e ad urlare dicendo
-Evy aprimi per favore lo so che sei lì... Non farmi preoccupare ti prego!!
Ma niente lei non rispondeva, ed io continuavo a bussare ancora di più...

Evy's pov
Un colpo al cuore... Che ci faceva lui qui? Era la sua voce, si??? Era Niall??? Oddio.... Stavo sognando? Queste ed altre mille domande rimbombavano nella mia mente... Intanto ero rimasta lì immobile... Non sapevo cosa fare... Dovevo rispondere... Forse avrei dovuto aprirlo... All'improvviso scesi per le scale mi diressi verso la porta stavo per aprire, ma lo sentii dire
-Va bene, forse non sarà in casa...
Di scatto aprii la porta
-Niall, ti prego aspetta, fermati sono qui
Lui non si voltava... Chissà a cosa stesse pensando... Forse che ero una cretina perché avevo aperto dopo 5 minuti... Ma poi si voltò aveva gli occhi lucidi, si diresse verso di me
-Evy cavolo mi hai fatto preoccupare... Vieni qui fatti abbracciare
Cosa? Niall voleva abbracciarmi??
E senza neanche accorgermene mi ritrovai tra le sue braccia... Una lacrime scese piano lungo il mio viso... Non so se fosse dovuta a quelle foto e a tutto il resto o se fosse dovuta alla sua presenza... Lo sentivo così vicino... Ma non sapevo il perché.
Poi, lo invitai ad entrare ed iniziammo a parlare. Voleva sapere perché non ero andata a scuola e perché ero sempre triste... Allora mi feci coraggio e gli raccontai tutto... Della morte di mia madre, poi di mio padre... Ed infine gli parlai di me, di come mi sentivo tremendamente in colpa per non essere stata vicino a mio padre dopo la morte di mia madre...
Lui mi disse che non dovevo sentirmi in colpa, mio padre sapeva che stavo soffrendo proprio come lui e che anche se non riuscivo ad esternare le mie emozioni lui sapeva che gli volevo bene.
Le sue parole mi tranquillizzarono, ma continuavo a sentirmi in colpa però non glielo dissi feci finta di stare meglio... E cercai anche di accennargli un breve sorriso.
Quella era una tipica giornata autunnale, iniziava a sentirsi un pò il freddo così gli proposi una tazza di cioccolato caldo con panna e marshmallow, lui accettò così andai in cucina e mi misi ai fornelli... Nel frattempo lui mi chiese dove avevo comprato la felpa che indossavo... Ed io gli dissi che era un regalo... E poi aggiunse che anche lui quando era più piccolo ne aveva una molto simile che però poi aveva perso o meglio non si ricorda il perché se ne fosse sbarazzato...
Spazio autrice
Nonostante le poche visualizzazioni io vado avanti non si sa mai...

Eveline HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora