Avevo già sentito parlare di sesso, e mio padre me ne aveva data una descrizione dettagliata e scientifica all'età di dieci anni quando si accorse che i miei compagni ne parlavano ed io ero all'oscuro di tutto.
Mio padre è sempre stato un grande. Quando ero piccolo e ne combinavo una delle mie, mentre mia madre urlava e mi picchiava, lui mi prendeva a disparte mi guardava negli occhi e mi spiegava le ragioni per le quali ciò che avevo fatto era sbagliato. Utilizzava parole semplici affinché io potessi capire, ma mi parlava come a un adulto.
Ricordo che, da bambino, intorno ai cinque o sei anni, mi piaceva smontare e rimontare le cose con il cacciavite di papà per capire come loro funzionassero. Un giorno mentre giocavo vicino a un parco e catturai una lucertola. Volendo capire come funzionasse, pensai di vivisezionarla per smontarla e poi rimettere tutto a posto. Usai un taglierino per aprire la pancia della povera lucertolina e le pinzette per le sopracciglia di mia madre per estrarne gli organi. Poi rimisi tutto all'interno e con ago e filo ricucii la lucertola. Ovviamente la lucertola non tornò a funzionare e a tentare di scappare perché era morta dissanguata. Io infastidito e dispiaciuto allo stesso tempo, corsi con le mani insanguinate dal mio personalissimo pozzo di sapienza, mio padre per l'appunto, sperando che lui potesse porvi rimedio. Inutile dire che mia madre quando mi vide svenne. Mio padre non sapeva se correre da me per vedere da dove venisse tutto quel sangue o tentare di rianimare mia madre, ed io me ne stavo li, fermo, a non capire cosa accadesse. Quando mia madre si riprese, ed io spiegai cosa avevo fatto, Lei comincio a gridare che ero un assassino e a dire a mio padre che avevo bisogno di aiuto senno, sarei diventato un serial killer, ed io me ne stavo li continuando a non capire. A quel punto mio padre, calmò mia madre mandandola nella sua stanza, poi venne da me e mi portò nel bagno, dove mi lavò le mani con alcool e candeggina. Dopodiché mi portò nella mia cameretta e mi mise a sedere sul latto mentre lui stava accovacciato sul pavimento. Mi chiese perché lo avevo fatto ed io diedi le mie spiegazioni. A quel punto lui mi disse che le lucertole e gli anomali sono esseri viventi e non cose. Quando li rompi, muoiono e non possono più essere riparate. Hanno un cuore dei polmoni e sentono dolore come noi. Poi mi chiese come mi sarei sentito se qualcuno , per sapere come funzionavo, mi avesse tagliato la pancia per vedermi dentro. L'immedesimazione, il senso di colpa e il dolore per me furono cosi forti che iniziai subito a piangere e a pregare papà che facesse qualcosa per riportare in vita la lucertola. Mio padre mi prese tra le braccia e mi strinse forte senza dire niente. Ancora oggi, a volte sento il bisogno di quegli abbracci e mi mancano.
Nonostante la grande stima e fiducia che riponevo in mio padre, l'idea di deluderlo m'impedì di confidarmi con lui, quindi dovetti vedermela da solo a capire come funzionava il sesso tra due uomini.
Il posto dove andavamo al mare, era un villaggio che funzionava solo d'estate, quindi non c'erano librerie, biblioteche o internet. Ancora oggi, per quanto incredibile possa sembrare, manca la linea telefonica fissa in tutto il villaggio. Quindi l'unica alternativa che mi rimaneva, era l'angolo oscuro dell'edicola del villaggio, dove erano nascosti i video per adulti.
Avete mai sognato di essere a scuola o al lavoro, e di accorgervi all'improvviso che siete nudi o in biancheria intima?
Beh non è niente se paragonato alla vergogna che ho provato andando in quell'angolo. Afferro il primo video con solo uomo sopra, e mi avvio a testa bassa fissando il suolo, verso la cassa per pagare. Il cassiere mi vede, fa un sogghigno divertito e mi dice: "Fanno 15.000 Lire". Ricordo perfino il prezzo, tanto fu il mio imbarazzo di quel giorno. Pagai, e da quel giorno, mio padre, dovette andarsi a prendere le parole crociate da solo, perché non ci rimisi mai più piede.
Nascosi bene il nastro nel giardino di casa e aspettai che i miei si fossero avviati per la spiaggia. Mi chiusi in casa e pigiai il play.
Ero nervosissimo, se mia madre rientrava, ero morto, eppure cominciai divertito. Il Film cominciava con dei preliminari, seguiti da del sesso orale e del petting spinto, e la cosa iniziava a eccitarmi e a farmi fantasticare sulle cose che avrei potuto provare la prossima volta che sarei stato solo con il ragazzo dal pianoforte bianco. Quando però cominciò la parte della penetrazione, in un primo momento rimasi perplesso, ricordando quanto odiassi le supposte, poi fu paura allo stato puro.
L'attore che faceva da passivo, gemeva e gridava che sembrava più che lo stessero squartando piuttosto che scopando, così tolsi il video e lo buttai in uno scolo d'acqua vicino casa mia.
Mi ero deciso a voler provare il sesso, e di volerlo provare con Lui, quindi, anche se non tutto tutto, avrei fatto sesso e, la prima parte del filmino porno mi aveva dato ottimi spunti per non sembrare un verginello com'ero in realtà.
***
Quella mattina di ferragosto, mi svegliai euforico. Mi sentivo pronto a fare sesso per la prima volta e lo avrei fatto con qualcuno di cui sentivo di essere innamorato, anche se fino ad appena cinque giorni prima, scambiavo questo forte sentimento per amicizia e complicità.
Quella sera ci sarebbe stato un secondo falò ed io avrei aspettato con pazienza il momento giusto in cui lasciare il gruppo per andare in qualche posto appartato con il mio principe.
Le cose però non andarono come avevo progettato.
Andammo al falò, cantammo canzoni accanto al fuoco e poi ci allontanammo con la scusa di trovare altra legna verso la pineta buia che circondava la spiaggia.
Non appena fummo entrambi fuori dal campo visivo, il ragazzo dal pianoforte bianco mi afferrò le mani da dietro con forza ma senza farmi male, mi spinse contro un albero e cominciò a baciarmi prima in bocca e poi lungo il collo. Ricordo che mentre sentivo la sua lingua che si muoveva, lentamente, ma con vemenza all'interno della mia bocca, pensai che il sapore della sua saliva mi piacesse, e rimasi meravigliato da questa scoperta perché inconsciamente avevo sempre pensato che sentire la saliva di un altro in bocca doveva essere qualcosa di altamente disgustoso.
Ero eccitato e risposi ai baci ricevuti con la medesima intensità mentre lasciavo scivolare le mani tra i capelli di lui.
A quel punto sentii le sue mani scorrere dalle mie spalle verso i fianchi, per poi entrare dentro i miei pantaloni per afferrarmi le natiche. L'eccitazione saliva eppure mi sentivo talmente nervoso e ansioso che non era bello come me lo sarei aspettato. Quando, infine, le sue mani cominciarono a slacciarmi la cerniera dei pantaloni per poi tastare la mia erezione, ebbi una reazione della quale io stesso rimasi stupito. Lo respinsi con tale forza da farlo cadere di sedere per terra.
Lui, sbalordito come o forse più di me, mi chiese che cosa mi succedeva. Io cercai di spiegarmi come potevo, ma l'ansia, lo stupore per quella reazione istintiva che avevo avuto, e l'eccitazione messi insieme, ostacolarono cosi tanto la mia capacità d'espressione che mi ritrovai a piangere senza neanche rendermene conto.
Il mio bellissimo principe allora si rimise in piedi, e i miei occhi, che stavano cominciando ad abituarsi all'oscurità che ci circondava, riconobbero sul suo viso un sorriso, non di derisione ma di tenerezza.
Mi strinse e mi disse che era tutto ok.
Mi disse che anche per lui era tutto nuovo e che forse stavamo correndo troppo e che dovevamo andare per fasi. Aggiunse poi che forse, prima di arrivare al dunque, ci saremmo dovuti fidanzare.
L'udire questa parola, fidanzare, mi lasciò attonito. Non avevo ancora preso in considerazione il fatto che due uomini, oltre che fare sesso, potessero avere anche una vita di coppia come "fidanzati", ma prima che potessi trovare qualcosa da dire, Lui si mise in ginocchio, mi prese una mano e mi chiese se volevo essere il suo fidanzato. Io trovai la cosa grottesca, ma allo stesso tempo terribilmente dolce, cosicché col cuore pieno di gioia, risposi senza esitare di si e lo spinsi a terra e mi stesi sopra di lui e passammo delle ore baciandoci, accarezzandoci e abbracciandoci. Certo, niente era come avevo programmato, ma neanche nei miei sogni più belli avrei potuto immaginare una notte più magica....
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Il ragazzo dal pianoforte bianco
RomanceNella vita ci sono poche storie che ti cambiano e per me questa è stata una di esse. Ha cambiato il mio modo di vedere il mondo e spero abbia lo stesso effetto su di voi. STORIA VERA, NON MIA E CON TEMATICA OMOSESSUALE. IO MI LIMITO A RICOPIARE CIÒ...