Quel pomeriggio andammo in spiaggia, e tutte le occasioni non sembravano mai essere quelle giuste per aprire l'argomento con Flavio.
Alla fine mi feci coraggio e mi avviai verso la riva, dove Flavio si era seduto a contemplare il mare, e mi sedetti accanto a lui.
Rimasi a lungo al suo fianco osservando come le onde scomparissero infrangendosi sulla sabbia bagnata in silenzio, poi per fortuna fu lui a rompere quel silenzio.
I suoi occhi erano più tristi del solito ed io mi resi conto che era davvero una cattiveria far chiedere scusa a qualcuno per i propri sentimenti così lo interruppi e gli dissi che non doveva chiedere scusa, e che sapere di essere amato mi faceva solo sentire protetto.
Mi prese la mano e mi disse che non avrebbe mai permesso a nessuno di farmi del male ed io nei suoi occhi vidi solo verità, cosi lo abbracciai e gli dissi che lo sapevo.
Mi ero liberato di un peso e mi sentii stupido per tutte quelle emozioni che mi avevano tanto sconvolto nei giorni addietro.
Tutto quello che volevo, era godermi le ultime ore che mi restavano assieme al mio Amore, alle mie amiche, e al mio Angelo custode, cantando assieme canzoni strimpellate alla chitarra.
Tutto era al suo posto finalmente, tutto era come doveva essere, e la mia ingenuità mi portò a credere che potesse essere sempre così.
Ora so che bisogna approfittare di quei momenti perché in molti casi saranno gli unici, e si passa il tempo poi solo a ricordarli, eppure vorrei tanto ritornare a quei tempi in cui l'ottimismo più puro era l'unica cosa che mi scorreva nelle vene. Tempi in cui credevo nelle favole e sognavo i lieto fine.
Purtroppo, a volte, la realtà che ci circonda, ci spinge ad aprire gli occhi troppo presto, e ritornare a quella serenità sarà d'ora in poi impossibile, come quando ci si sveglia di soprassalto. Quindi ci aggrappiamo ai ricordi nella speranza di riviverli, perdendosi il presente e la possibilità di andare avanti. Eppure malgrado tutto sembri dimostrare il contrario, vogliamo ancora credere al lieto fine, forse perché significa sperare e, come si sa, la speranza è sempre la ultima a morire....
***
Giunse infine l'estate ed io ero felice col mio Amore, poi seguì l'inverno e risprofondai nello sconforto, ma ogni volta che mi sentivo solo Flavio, era al mio fianco, poi giunse ancora l'estate e tornai a sorridere.
Mi sentivo come Persefone che d'estate tornava a casa mentre d'inverno era condannata all'inferno con Ade come unico supporto. La primavera mi dava conforto perché solo tra le braccia del ragazzo dal pianoforte bianco mi sentivo a casa, protetto, normale.
A volte sentivo la mancanza del mio principe così tanto da farmi mancare il respiro, eppure resistevo, stagione dopo stagione, aspettando l'estate.
È proprio vero che il tempo scorre diversamente a seconda di quello che si fa. I miei inverni erano sempre tristi e lunghissimi e le estati sembravano avere la durata di un sogno.
Ogni separazione era più difficile della precedente perché lasciavamo in sospeso sempre più progetti e promesse.
Quell'ultima notte dell'estate del 2002, eravamo in spiaggia e avevamo acceso il fuoco, per rivivere la notte del nostro primo bacio. Ricordo che faceva freddo, ma non m'importava. Anche le sue mani fredde sulla mia pelle mi sarebbero mancate da lì a poco.
La spiaggia era deserta nel punto in cui eravamo andati, quindi facemmo l'amore accanto al fuoco.
Lo sentivo dentro di me e avrei voluto poterlo trattenere per sempre. Mi stringevo a lui forte, fino a sentire le pulsazioni del suo cuore. Era come sprofondare nel baratro e lui era l'unico appiglio rimastomi, e se lo avessi lasciato, sarei caduto giù in una voragine senza fine.
Rimanemmo lì sdraiati nudi, con quel fuoco come unica luce di una notte senza luna, fino a che Lui non mi sentì tremare e ci rivestimmo.
Si era portata dietro la chitarra, perché diceva che non voleva andarsene senza aver cantato ancora con me.
Cominciò a suonare un pezzo dal mio musical preferito, West Side Story. Somewhere.
Ancora adesso quando ascolto quella canzone, m'illudo che ci possa essere davvero un tempo e un posto in cui io e il mio principe potremo stare insieme un giorno.
Cantai con lui la nostra ultima canzone per poi salutarlo con un arrivederci. Non potevo sapere che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei rivisto, e anche se lo avessi saputo, non credo che avrei fatto nulla di differente quella notte.
Fu perfetta come tutto il tempo che avevo passato con Lui ed è per questo che non potrò mai dimenticare perché nessuno può dimenticare di essere stato amato, anche se solo una volta...
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Il ragazzo dal pianoforte bianco
RomansNella vita ci sono poche storie che ti cambiano e per me questa è stata una di esse. Ha cambiato il mio modo di vedere il mondo e spero abbia lo stesso effetto su di voi. STORIA VERA, NON MIA E CON TEMATICA OMOSESSUALE. IO MI LIMITO A RICOPIARE CIÒ...