Gli Inizi & Il Mio Primo Bacio

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RIPETO: STORIA VERA, NON MIA E CON TEMATICA OMOSESSUALE. BUONA LETTURA :)

Per cominciare inizierò a scrivere dall'inizio di tutto.

Nacqui nel 1985 in autunno ed ho avuto un'infanzia molto felice con due genitori molto affettuosi nel sud dell'Italia.

Da bambino ero una piccola peste e sapevo sempre come cacciarmi nei guai, ma tutto cominciò nell'estate del 1998 quando avevo solo tredici anni in un paesino della Calabria in cui ero solito andare con la mia famiglia a passare le vacanze estive.

L'inverno precedente ebbi un infortunio durante un mach di pallavolo e dovetti fermarmi per lungo tempo cosi, mia madre decise di rimpiazzare la mia attività extra-scolastica con un altra: lo studio del canto lirico e del piano. La cosa non mi entusiasmava più di tanto, però la mia insegnante di canto riuscì ad appassionarmi grazie alla voce della Callas in Casta Diva, così pian piano studiare canto mi piacque sempre più.

Quell'estate del 1998 giravo in bicicletta per il villaggio cantando mentalmente Casta Diva quando, a un certo punto, come se la musica fosse uscita dalla mia testa per echeggiare nel villaggio, iniziai a sentire quella canzone per le strade. Affidandomi al mio udito seguii quella musica fino a giungere davanti a una villetta a schiera. La musica proveniva dal suo interno. Mi fermai ad ascoltare estasiato quando una voce mi prese di sorpresa e mi spaventò.

Fu cosi che conobbi Lui. Il primo amore della mia vita. Colui con il quale avrei paragonato tutti gli altri.

Mi chiese se cercavo qualcuno ed io risposi che mi ero fermato ad ascoltare la voce della Callas e lui m'invitò a entrare.

Era biondo e con due occhi azzurri come i principi di cui da bambino avevo sentito parlare nelle fiabe, era di un paio d'anni più grande di me e suonava il piano da quando era solo un bambino di 9 anni.

Facemmo subito amicizia e passammo una felice e spensierata estate assieme ad altri ragazzi in villeggiatura li, ignorando entrambi l'attrazione che ci legava...

***

Il 10 di Agosto, in Italia è tradizione fare un falò in spiaggia e passare la notte a guardare le stelle cadenti.

Quel 10 di Agosto del 1998 ignoravo che la mia vita sarebbe cambiata radicalmente e che mai più niente sarebbe più come prima.

L'anno prima, prima che l'infortunio al ginocchio m'impedisse di giocare, il mio corpo aveva cominciato a cambiare, e i primi peli pubici erano saltati fuori. I miei compagni di squadra vedendo che ero l'unico ad averli mi avevano bersagliato e preso in giro e fu così che smisi di farmi la doccia in palestra e di mostrarmi nudo perfino davanti a mio padre. Mia madre, donna molto apprensiva, temendo che potessi farmi il bagno a mezzanotte come si usa fare appunto la notte di san Lorenzo, mi costrinse a mettere sotto i vestiti della biancheria bianca sapendo che in quel modo non avrei mai avuto il coraggio di fare il bagno per timore di essere preso nuovamente in giro e mi minaccio dicendomi che avrebbe annusato il mio alito al mio ritorno a casa per vedere se avessi bevuto alcool o fumato sigarette.

La notte passo tranquilla, ma mentre tutti i miei amici bevevano e facevano il bagno, io fui obbligato a restare accanto al fuoco tutta la notte senza poter partecipare alle attività comuni. "Il ragazzo dal pianoforte bianco", come lo avevo soprannominato io, conoscendo le limitazioni imposte da mia madre, decise quindi di darmi supporto morale e passo la notte parlando con me senza bere e senza farsi il bagno a mare e questo rese la serata meno noiosa e degna di essere ricordata.

Verso le 4 del mattino, il cielo stava cominciando a tingersi di rosa e aveva assunto un colore quasi lilla. Tutti i nostri amici tranne me e il ragazzo dal pianoforte bianco, a causa dell'alcool e della notte di festa erano accasciati al suolo dormendo.

Fu allora che il ragazzo dal pianoforte bianco mi chiese se mi andava di fare due passi in riva al mare ed io accettai.

Camminammo per parecchi minuti fino a giungere in un tratto di spiaggia completamente desolato. L'acqua del mare che le onde portavano sui miei piedi era stranamente calda nonostante la brezza fredda della mattina e trasmetteva una sensazione di piacere e calma. Ci fermammo un attimo a fissare il mare e il sole cominciò a uscire dall'acqua all'orizzonte. Lui allora mi chiese se mi andava di fare il bagno poiché oramai era giorno ed io obiettai facendo riferimento alla mia biancheria. Lui mi disse che potevamo fare il bagno nudi visto che non c'era nessuno che poteva vederci e quando si accorse che esitavo mi chiese: "Non ti vergogni mica vero?".

D'impulso e per orgoglio dissi che no cosi lui comincio a spogliarsi lasciando cadere i vestiti sulla spiaggia ed io lo imitai. Mi sentivo il sangue affluire alla testa per l'imbarazzo e tenevo il capo chino per paura che Lui potesse accorgersi della vergogna che provavo. Entrammo nudi in acqua e fu allora che alzai lo sguardo.

Non saprei spiegare le emozioni che ho provato in quel momento, fatto sta che mi sentivo strano e avevo cominciato a tremare come una foglia. Lui se ne accorse e mi chiese se sentivo freddo ed io non sapendo che dire risposi semplicemente che sì. Lui mi si avvicino e comincio a strofinare le sue mani sulle mie spalle cercando di darmi calore.

Fu allora che si rese conto che non era per il freddo che tremavo, ma bensì per la mia più che visibile eccitazione. Mi guardò in faccia ed io mi sentii la faccia infiammarsi. Fu allora che fece il sorriso più dolce che avessi mai visto, mi strinse e mi bacio.

Non ero mai stato baciato fino allora e, per quanto fossi terrorizzato fu cosi piacevole che non saprei dire con esattezza quanto durò ma so che avrei voluto durasse per sempre.

Solo quando le sue labbra si staccarono dalle mie, tutto tornò normale, ed io fui preso da terrore e disgusto per me stesso e per quello che avevo appena fatto e così scappai lasciandolo solo in acqua e mi avviai correndo e con i vestiti ancora in mano verso casa.

Quando si è piccoli, si pensa sempre che il tuo primo bacio sarà magico, perfetto, bellissimo e cosi fu per me ma il senso di vergogna che la società moderna istiga nella mente delle persone, rese quello che doveva essere il momento più felice della mia vita, anche il più terribile, e questa è una cosa che al mondo e alla gente che vi vive non potrò mai perdonare.


Il ragazzo dal pianoforte biancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora