San Francisco senza neve

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San Francisco - 24 Dicembre 2015

Harry's Pov

"È un peccato che a San Francisco non nevichi mai"

"Già. Però è bella con gli addobbi natalizi, è più calda"

"Già"

È il ventiquattro dicembre e ho accompagnato Emma in ospedale per l' ecografia del primo trimestre. È cosi radiosa da quando è incinta, è cambiata un sacco e mi riesce difficile credere che sia la persona conosciuta quando sono arrivato qui la prima volta.

"Quindi domani starai con i tuoi?" mi chiede mentre attendiamo il suo turno.

"Si, almeno domani staremo tutti insieme"

"Già. Ehm.. Harry?"

"Mmh?" mi giro e vedo la preoccupazione nei suoi occhi.

"Cosa?" insisto

"E.. Diana?"

Diana. Un sorriso triste compare sulle mie labbra.

"Lei non mi vuole."

Se n'è andata quando ha saputo che sarei partito. Non l' ho più sentita. Non è venuta a salutarmi in aeroporto, non è venuta la sera prima da Liam che aveva organizzato una cena per salutarmi di nuovo e in tutti questi mesi non ha mai chiamato. Mai scritto. Mai. Non so nemmeno se abbia cambiato colore di capelli.

Non so nulla. Non ho chiesto niente ai ragazzi, il dolore è ancora troppo forte e non sopporto nemmeno l' idea di pensarla.

È giusto cosi, ha fatto la sua scelta e io sto andando avanti di conseguenza.

"Forse.. Beh forse potresti chiamarla. Insomma domani è Natale no?" mi dice Emma e so cosa sta cercando di fare, nonostante le circostanze vorrebbe che riallacciassi il rapporto con Diana, per toglierla dai miei fantasmi. Ma sarebbe impossibile tornare ad essere amici.

Scuoto la testa piano con lo sguardo assente per dire che no, non la chiamerò. Adesso starà bene senza di me e quindi non vedo perché dovrei rovinare tutto.

Finalmente arriva il turno di Emma e l' ecografia fila via liscia. Lei sta bene, il bambino sta bene e quindi possiamo uscire tranquilli.

"Sei contenta?" le chiedo mentre siamo in macchina che torniamo verso casa.

"Oh da matti!! Pensa a quando nascerà, speriamo che prenda da me!! Il mio naso è molto più bello di quello di suo padre!!" mi guarda alzando le sopracciglia.
La guardo ridendo e penso che ha ragione, il suo naso è molto più bello.

+++++

"Allora tesoro, com' è andata l' ecografia di Emma?"

"Oh bene mamma, lei sta bene e anche il bambino."

Mia madre annuisce in silenzio. Mi scappa l' occhio su un mazzolino di fiori dietro di lei.

"Quelli cosa sono?" chiedo avvicinandomi.

"Oh beh, in realtà non lo so, le ho trovate fuori dalla porta di casa quando sono uscita prima di pranzo" mi risponde voltandosi a guardarle insieme a me.

"Mmh." è tutto quello che riesco a dire. Mi ricordano troppe cose.
Dannatissime margherite bianche.

+++++

Mi accorgo che è mezzanotte passata quando finisco di leggere il mio libro.
Sono cosi stanco cazzo. Sto dormendo troppo poco e nella mia testa ci sono ancora troppi pensieri. Credevo che standole lontana l' avrei dimenticata. E invece cazzo... È come se fosse sotto la mia pelle, dentro le mie ossa, attaccata a me in qualsiasi cosa che faccio, che dico, che vedo. Non ne verrò mai fuori.

Sei un'idiota Harry. Questo è quello che mi ripete la mia testa da cinque mesi.

Sospiro appoggiando la mia testa al muro. Che coglione.
Nella mia stanza al buio con la testa che sbatte contro la parete.
Quanto mi manca... Potrei annegare nell'oceano, morire bruciato, soffocare, che nessuno di questi dolori sarebbe paragonabile a quello che sento nel petto, ad ogni battito del mio cuore.
Lei era l' altra parte di me. Quella buona, quella sveglia, quella dolce, ma anche quella cattiva, egoista, stronza. Lei era tutto. E adesso che non c'è sono rimasto solo io. Un mucchio di ossa che sopravvive.

Senza pensarci sto già salendo le scale che portano al terrazzino, dove guardo le mie stelle, le nostre stelle.
A San Francisco non nevica, non fa freddo e fa stranissimo vedere una città cosi con gli addobbi natalizi. È pazzesco, ma molto, molto romantico.
Salgo su ed esco a respirare il vento fresco della sera. Alzo lo sguardo e le nostre stelle sono ancora li.

"Dio, come ti amo Dia..." sussurro al vento, come se lui potesse portarle queste parole.

"Chissà dove sei. Chissà se mi pensi"
chiudo gli occhi e respiro. Mi sembra di sentire il suo profumo.

Apro gli occhi per non impazzire del tutto. Sento le lacrime riaffiorare e cerco di deglutire per mandarle via.

Ed è allora che la vedo.

Una sola, bellissima margherita bianca.

È appoggiata sul mio libro che ho lasciato li il giorno prima, sul tavolino del terrazzino.

Che ci fa li?

Perché proprio una margherita bianca?

Deve averla messa mia madre.

Si. Decido che dev'essere cosi.

E se invece... E se fosse un segno?

Cazzo no. Non devo pensare queste cose. È un tubo in cui non mi devo infilare.

Mi volto per rientrare in casa quando a momenti svengo.

Due bellissimi occhi marroni e pieni di lacrime mi guardano.

Ho le allucinazioni.

Dopo un' infinità inizio a muovermi.

Arrivo di fronte a lei e alzo la mano per sfiorarle il viso con la punta delle dita mentre chiude gli occhi quando due lacrime le rigano le guance.

Cazzo.

"Diana".



Al prossimo e ultimo capitolo lettrici, ciuaaaoooo <3

D.


LIMITLESS ~ Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora