4.9 ☹

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"Ricapitolando -non alzare gli occhi al cielo!- sono andato in coma perché un camionista mi è venuto addosso. Sono in ospedale da 8 settimane e hai macchiato la mia maglietta preferita con la pittura. Giusto?"
"È stato Sassy, te l'ho già detto -sbuffa Luke, giocherellando con il braccialetto dell'ospedale al mio polso- e comunque sì, è tutto giusto, purtroppo"

"Quindi non è successo proprio nient'altro", sondo ancora il terreno, in parte incredulo e in parte sollevato.
"No"

"Secondo me l'infermiera mi ha drogato perché non è possibile che abbia immaginato tutte quelle cose, era troppo reale il dolore"
"I medici hanno detto che il tuo cervello era attivo, o qualcosa del genere, per questo ti è sembrato di 'vivere' tutto"

"I dottori hanno detto anche che dovrò uscire tra un mese. Mi spieghi che faccio per questo tempo?"

Potrei dare fastidio all'infermiera che fa gli occhi dolci a Luke, per esempio. Avrà al massimo 25 anni e ogni volta che lo vede si scioglie e si adopera in modo che io stia bene. Sembra una crocerossina e mi da altamente sui nervi.
È il fatto che Luke non le dica niente e la assecondi mi rende parecchio incazzato.

"Qualcosa da fare lo troveremo insieme, io rimarrò al tuo fianco, oramai non ti lascio più", rinsalda la presa sulla mia mano e sorride.

E mi sembra così bello e irreale, dopo l'esperienza passata, che ringrazio qualunque entità soprannaturale mi abbia concesso l'opportunità di continuare a vederlo.

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Sono ritornata dalle profondità del Tartaro per dirvi che manca un capitolo e che sono emotivamente instabile per il nuovo album.
Passo e chiudo.

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