Capitolo 21

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Los Angeles.
Gianluca atterra in una calda mattina di fine ottobre, per iniziare la sua avventura di attore. Si dirige verso il settore "arrivi" dell'aeroporto trascinando due grandi valigie, ray ban neri, tuta nera Adidas, ciuffo al vento. Al polso un braccialetto con inciso chiquitin bombin. Nel cuore nostalgia di casa, un grande amore, un po' di paura e tanto entusiasmo.
Quando le porte scorrevoli si aprono, si guarda intorno cercando quello che da quel momento in poi sarebbe stato il suo assistente. Un ragazzo sulla trentina, bello, alto, con occhiali da sole specchiati e un ciuffo ribelle, appena lo vede gli si avvicina e gli tende la mano "ciao Gianluca, sono Robert, il tuo assistente ".
Quando Gianluca gli stringe la mano, avverte una empatia istantanea con quel ragazzo sorridente. Insieme si avviano verso il parcheggio dell'aeroporto, Caricano i bagagli di Gianluca su una decappottabile bianca con sedili in pelle rossa e si avviano verso quella
che sarebbe stata la sua casa per i successivi due mesi. Una villa imponente, con grandi vetrate, una piscina imperiale e vista sull'oceano.
Robert lancia un mazzo di chiavi a Gianluca "Quella è tua" e indica una decappottabile nera, parcheggiata sul viale.
R "Sistemati un po' e stasera ci vediamo al party organizzato per festeggiare l'inizio delle riprese"

Quando Gianluca, accanto a Robert, giunge al party, capisce di essere entrato nella vera Hollywood. Non quella Hollywood esclusiva, elegante e raffinata che aveva visto dall'esterno, a cui aveva avuto accesso come ospite con Ignazio e Piero, ma la vera Hollywood, quella riservata a chi faceva davvero parte di quel mondo, quella che adesso vedeva dall'interno, perché adesso anche lui faceva parte di quel mondo. Quella Hollywood fatta di cocaina, fiumi di alcol e ragazze disinibite, pronte a tutto pur di sfondare. E adesso era tutto lì, sotto i suoi occhi. Era entrato nel lato oscuro.
Aspettavano tutti lui, la star, il protagonista. Aveva tutti gli occhi puntati addosso e decine e decine di ragazze attorno, che cercavano di attirare la sua attenzione.
Robert gli si avvicina, lo guarda complice "Bè qui c'è da divertirsi, sono tutte ai tuoi piedi "
Gianluca lo interrompe subito "Robert, sono fidanzato"
R "Oh certo, lo so" .
Gianluca avverte scetticismo nelle sue parole e vorrebbe replicare, vorrebbe dirgli che a lui non interessano tutte quelle ragazze, che lui è innamorato della sua fidanzata, che non vede l'ora di rivederla e che le sarà fedele. Ma non dice nulla, perché Robert non capirebbe.
Si dirige verso il bancone, ordina un drink.
"Non ti stai divertendo molto vero?"
Gianluca si volta. Una ragazza di poco meno di trent'anni, bionda, grandi occhi azzurri, seduta sullo sgabello accanto a lui aspetta una risposta. Gli sorride.
G "No è che...è il mio primo giorno qui, sono un po' stordito"
La ragazza bionda gli tende la mano "Jane, ho una piccola parte nel film."
Gianluca gli stringe la mano "Gianluca"
Lei gli sorride "So chi sei."
Gianluca le sorride, imbarazzato, non ancora abituato ad essere considerato una star.
J "Stai scappando da loro?" Indica le ragazze che fino a poco tempo prima lo attorniavano.
G "Ma no, non sto scappando...è che..."
J "Sei fidanzato, lo so, lo sanno tutti, lo sanno anche loro"  gli sorride.
Gianluca comincia a rilassarsi. Ha capito che Jane non è lì per sedurlo, sente di aver trovato un complice.
G "E tu?"
J "Cosa?"
Gianluca indugia. "Sei fidanzata?"
Lei abbassa gli occhi, imbarazzata "No no, io no". Li rialza, sorride.
Robert da lontano lo guarda, gli sorride, alza il bicchiere compiaciuto. Gianluca è sicuro che abbia frainteso, si alza.
G "Io vado"
J "Allora, a domani"
Le riprese, certo.
G "Certo, a domani"
Gianluca passa davanti a Robert per uscire e prima che lui possa aprire bocca "Non è come sembra".
Robert lo segue, alza le mani "Non ho detto niente"
Entrano in macchina, si infilano le cinture di sicurezza.
R "Però hai un sorrisino ebete da quando ti sei alzato da quello sgabello."
Gianluca gli sorride, non risponde. Non ha nessun sorrisino ebete, non vede l'ora di tornare a casa e chiamare Belinda.
Sistema lo specchietto retrovisore.
Si specchia per un istante.
Ha proprio un sorrisino ebete.

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