Capitolo 193

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La vita è proprio una gioia.. Certo come no?!

Ho passato la maggior parte del tempo che ho speso al liceo chiedendomi come mai i più grandi poeti sulla faccia della terra fossero dei depressi assurdi, poi, mentre mi ubriaco con i miei amici, trovo la risposta nella mia mente malandata e tormentata.

Semplice, le persone intelligenti e che ne sanno qualcosa della vita vera, è difficile che siano felici..

Lo diceva anche Ernest Hemingway: la felicità nelle persone intelligenti è la cosa più rara che io conosca.

Come posso pretendere di essere felice sapendo che quello che dovrebbe essere il mio fidanzato, colui che mi ha visto e mi ha fatto i vivere i miei momenti migliori e peggiori, ha passato, e continua a passare, tutta la serata con una ragazza che non sono io? Come posso credere nella felicità se lui è il primo che me la porta via?

"Solo un altro Cher!" urla Louis porgendomi un altro bicchierino pieno di liquido scuro.. Lo mando giù, stasera non voglio pensieri, e se questo è l'unico modo che me li terrà alla larga, allora sarò più che felice di ubriacarmi fino a non capire più nulla, fino a non ricordarmi più le frasi celebri di Hemingway.

"Bene, adesso tutti qui, cominciano i giochi ragazzi!" Louis, con gli occhi iniettati di sangue,  sfrega le mani felice mentre aspetta che tutti i presenti nella nostra zona siano seduti in cerchio sui divani, attorno al tavolo che viene sgomberato dagli alcolici.

"Primo gioco, partiamo con un classico, Obbligo o verità, tutti sanno come si gioca, e tutti giocano, non voglio storie da bambini, è il compleanno di Grimmy quindi vediamo di fare scintille." sorride sedendosi accanto a me.

"Parte Nicolas visto che è il festeggiato." impone Niall che tra un po' cadrà in un lungo coma etilico.

"Ok, Sophia, obbligo o verità?" chiede con un sorriso ubriaco e compiaciuto.

"Verità." ridacchia lei, cosciente del fatto che se dicesse obbligo verrebbe costretta a una sottospecie di tortura.

"Quanto dura Liam a letto?" scoppiamo tutti in una fragorosa risata di gruppo.

Lancio un'occhiata ad Harry, rilassato e divertito, già più ubriaco di me, che non mi guarda, che non accenna a volerlo fare, con quella ragazza a lato, come se fosse il posto del suo braccio fosse attorno alle sue spalle e non attorno alla mia vita.

Sophia sceglie a sua volta Louis.. "Obbligo o verità Tomlinson.." ammicca.

"Verità." risponde lui sicuro.

"Se dovessi salvare una sola persona qui dentro.. quale sarebbe?"

Lui si guarda un po' intorno e poi sorride verso di me. "Salverei Charter, perché è la mia principessa." mi attira a se in un abbraccio e io lo ringrazio. La presenza di amici come lui, è secondo me, di fondamentale importanza.

"Ok, tocca a me.." Il ghigno sul viso di Louis William Tomlinson in questo momento è qualcosa che dovrebbe far preoccupare tutti i presenti, sta sorridendo come pochi, e questo vuol dire solo una cosa, che ha in mente cose che non dovrebbe avere, cose che solo lui può partorire. "Harry, obbligo o verità?" chiede con un ghigno che gli taglia il viso da un orecchio all'altro. Sfrega le mani, come se avesse pensato a qualcosa di malefico da fargli fare nel caso di obbligo, e una verità scomoda nel caso dell'altra opzione.

"Obbligo." risponde Harry con una scrollata di spalle, bellissimo con la camicia nera, con il suo solito total black.

"Ti obbligo a scegliere quale ragazzo dei presenti dovrà baciare Charter." Continuo a guardare Harry con occhi sognanti, solo dopo la mia mente collega quello che Louis ha detto.

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