Capitolo 204

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Il dolore non arrivò per nulla tutto d'un colpo.. arrivò un poco alla volta, come il peggior nemico fa sempre, lentamente si insinua sotto la pelle e poi ti fa morire.

A che cosa serve scoprire il senso di una vita che di sensi ne ha molti e nessuno?
Mi sento tradita, umiliata, sconfitta, presa a schiaffi. Ancora.

Ma come fa la gente a mentire? Come fanno tutti ad essere così bravi a recitare il ruolo dei buoni quando gli unici buoni al mondo sono i bambini, che lo sono solo perché non hanno la più che minima idea di quello che fanno.

Se solo ci fosse un modo per far andare via questo dolore, se solo ci fosse un modo per combattero e sconfiggerlo..

Nessuna parola in macchina, nessuna lacrima, ognuno di noi tre combatte i suoi demoni interiori da solo, e sarebbe una guerra alla pari, se solo i nostri demoni non fossero così tanti.

Vorrei sprofondare nel sedile di questa macchina, ho spiegato a monisillabi ad Harry che cosa è successo, non so nemmeno se mi ha creduto, data l'ilarità della storia.

Una Harvey, l'unica Harvey.

Come ha fatto mia madre a nascondermi una cosa simile? Come ha fatto il suo cuore, nonostante fosse così gelido, a mentirmi anche sul letto di morte? Perché sono stata così scema da crede a tutto quello che mi dicevano come se fosse oro colato?

E tutto quello che mi passa per la mente in questo momento è: come sarebbe stata la mia vita se mio padre, se il mio vero padre, fosse riuscito a trovarmi, fosse riuscito a portarmi via da Holmes Chapel? Una Charter Harvey sarebbe stata migliore della presente Charter Lenson?

Come sarei stata io con la cultura del girare il mondo con mio padre? Come sarebbe stato crescere con qualcuno che seriamente mi amava? Sarei stata più gentile? Non avrei fumato?

Oh, quanto vorrei poter sprofondare in questo sedile..

Non so di preciso spiegare come mai non sto piangendo. Non so perché non riesco ad esprireme le mie emozioni come vorrei. Magari è perché non sto pensando così intensamente ad Alexander, ma sto pensando a mia madre.

Tutto si fa chiaro, esattamente come mi ha detto Barcley; il puzzle mi si compone davanti agli occhi e finalmente tutto ha un senso, anche se doloroso, ma ce l'ha. Che sia la fine delle mie domande senza risposta?

Mi sono sempre chiesta come mai per mia madre io ed Aileen non fossimo sullo stesso piano, e diavolo, ora lo capisco; ce l'ha sempre avuta con me perché io ero la figlia indesiderata, la gravidanza avuta da un uomo che non amava (visto che non è difficile dedurre che mia madre amasse i soldi di Alexander e non lui stesso). Io ero il suo errore e mi ha sempre cresciuta facendomi sentire tale. Un terribile sbaglio.. un disagio del mondo, qualcosa che non doveva esserci, un incidente di persorso.

Aileen.. allora lei non è mia sorella, almeno, sorellastra. Non penso lei sappia, o forse si.. Diavolo, sembra che tutti sapessero qualcosa eccetto me, tutti sapevano tutto di me tranne la sottoscritta, che era arrabbiata con il mondo per cose senza senso, ed ora che un senso per essere incazzata come non mai ce l'ho? Che cosa devo fare?

Dio.. Domenic, papà.. lui che io ho sempre difeso, lo stesso del quale porto il cognome. Allora ecco spiegato anche il suo poco interessamento nei miei confronti. Ecco spiegato perché lui per me non ha mai fatto nulla di eccezionale, anzi, una cosa eccezionale l'ha fatta: si è appropriato di me, quando io ero di altri, quando io appartenevo a qualcuno che mi cercava e il cui cuore doleva al mio non ritrovo.

Come diavolo si sarà sentito Alexander, come si sarà sentito quel pover uomo a non avermi? Non c'è sensazione peggiore del desiderare ardentemente qualcuno e non poterlo avere, figurati se questo è per giunta tuo figlio. Avrei voluto essere con lui, avrei voluto così tanto che mi trovasse..

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