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Il sole non è ancora alto in cielo ma già alcuni raggi illuminano timidamente la stanza. Sono sveglia da ore, sono troppo agitata per poter dormire. Mi siedo sul letto e resto immobile a guardare la mia stanza: non è colorata e non ci sono molti arredi, noi abneganti siamo persone semplici, ma ha un non so cosa che mi fa sentire protetta e al sicuro. Mi alzo dal letto, mi vesto con i vestiti tipici degli abneganti, mi raccolgo i capelli con una semplice coda alta, mi affaccio alla finestra e mi soffermo ad osservare le case del quartiere; sembra tutto normale, una giornata come un altra, ma oggi la mia vita potrebbe cambiare per sempre: oggi è il giorno del test attitudinale. Continuo a guardare il cielo, così azzurro e così limpido che mi incanta, poi mi accorgo che sul vetro c'è la mia figura riflessa; giro di scatto la testa verso l'altro lato della stanza, non posso specchiarmi, gli abneganti rifiutano la vanità ma non resisto e mi prendo un minuto per guardarmi attentamente: i miei capelli sembrano ancora più scuri dall'ultima volta che li ho osservati bene, dall'elastico spuntano delle piccole ciocche ricce troppo corte per essere legate, i miei occhi sono sgranati e di un color azzurro ghiaccio, sulle mie labbra si sta formando un piccolo sorriso che diventa via via sempre più grande fino a svelare i denti finché non mi esce spontanea una sonora risata interrotta da un rumore alle mie spalle; è mia madre che entra nella stanza:
<<Amy sei già sveglia?>> mi chiede.
Annuisco.
Con un cenno del capo mi indica di scendere e dice:
<<vieni a fare colazione?>>
Mi incammino silenziosamente, cosa che succede molto di rado, allora mi si avvicina, mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio: <<stai tranquilla, andrà tutto bene>>.
Esce dalla stanza e scende le scale; mia mamma è un'abnegante modello, rispetta tutte le regole della nostra fazione, aiuta sempre gli altri e mette il prossimo prima di se stessa; quanto vorrei essere come lei, per me è più difficile comportarmi così mentre per lei è naturale. Scendo le scale e vado in cucina, lì c'è anche mio padre, lui è un abnegante un po' strano; sembra quasi che si debba impegnare per riuscir ad aiutare gli altri ed è per questo che ho il sospetto che non sia nato abnegante, che sia cresciuto in un altra fazione e poi, nel giorno della scelta, abbia deciso di andarsene. Molte volte vorrei chiedergli da che fazione proviene ma non mi risponderebbe mai, non si può parlare della propria fazione d'origine, ora lui è un abnegante.
<<Ciao papà>>.
Lui si gira di scatto e con un sorriso mi risponde:
<<buon giorno!>>
Mi siedo al tavolo e, senza aver il tempo di dire nient'altro, una bambina molto vivace con i capelli legati in una treccia e con il viso pieno di lentiggini irrompe nella stanza parlando ad alta voce; è mia sorella. I miei genitori la rimproverano subito, anche i bambini degli abneganti devono rispettare delle regole severe, non dovrebbe parlare a gran voce o cose simili ma è ancora piccola, avrà tempo per abituarsi alle rigide norme della nostra fazione.

Ciao a tutti, scusate se i primi capitoli saranno un po' corti ma questa è la mia prima fanfiction. Spero vi stia piacendo, se si votatela e magari lasciate anche un commento.

Kiau💕

I'm a divergent, and this is my story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora