Delle urla di felicità si alzano dal gruppo degli intrepidi, alcuni mi corrono subito incontro, invitandomi a sedermi in mezzo a loro. Un ragazzo intrepido seduto accanto a me si presenta: <<ciao, io sono Nathan>> è veramente bellissimo, ha i capelli corti di un color nocciola, i suoi occhi sono magnetici e di un azzurro così intenso che sembra di fissare il mare; notando che non aveva ricevuto alcuna risposta mi sorride, in quel momento mi "risveglio" e con un sorriso gli rispondo: <<ciao io sono Amy>> mentre continuiamo a parlare continuo ad osservarlo: non sembra molto alto ma ha un fisico scolpito e atletico, noto anche che ha un tatuaggio tribale su un polpaccio, sicuramente è nato negli intrepidi.
<<Nathan! Muoviti, hanno chiamato il tuo nome! Ma cos'hai per la testa?!>> urla una voce femminile alle nostre spalle, Nathan scatta subito in piedi <<signorsì, signora!>> fa eco alla ragazza e dopo una smorfia, con un salto atletico, corre al centro della stanza. Mi giro per guardare in faccia la ragazza: sembra avere un paio di anni in più di me, ha i capelli dello stesso color nocciola di Nathan e li porta legati in una coda alta, anche i suoi occhi sono chiari; sorride e scuote la testa:
<<mio fratello è fatto così: quando si tratta di ragazze non capisce più niente!>> continua lei, poi mi porge la mano <<Sarah, piacere di conoscerti>> ricambio il saluto <<Amy>> aggiungo con un sorriso, sembra una ragazza veramente simpatica; in quel momento ritorna Nathan.
<<hai fatto presto!>> dico ridacchiando
<<beh era ovvio che sarai rimasto>> mi sorride lui
<<io ti vedevo bene a studiare in una biblioteca assieme agli eruditi>> sorrido e gli faccio l'occhiolino.
Nathan rimane in silenzio, non sapendo come controbattere mentre Sarah scoppia in una fragorosa risata
<<questa battuta me la sarei aspettata da una candida>> risponde infine lui ridendo.
Anche l'ultimo nome è stato chiamato e ora dobbiamo uscire dall'edificio, naturalmente gli intrepidi iniziano a correre per uscire per primi; cerco tra la folla i miei genitori ma non li vedo, forse è meglio così, non potrei sopportare di vedere le loro facce dopo ciò che ho fatto. Qualcuno mi prende il braccio, è Nathan <<dai corri!>> mi incita <<se no perderemo il treno>> lo seguo correndo più velocemente che posso finché non raggiungiamo il gruppo di intrepidi che è fermo davanti le rotaie.
<<ma stiamo scherzando?!>> urla Nathan scocciato
<<che c'è?>> gli chiedo avvicinandomi a lui
<<vogliono prendere il treno da qui, il punto dove il treno va più piano invece di arrampicarci lì sopra e saltarci dentro quando sta andando alla massima velocità>> mi risponde lui indicandomi la rotaia sopraelevata. Ringrazio tra me e me il fatto che abbiano deciso di non arrampicarsi, io ho troppa paura delle altezze e non ci sarei mai riuscita, mi sarei sicuramente paralizzata.
<<beh io ci vado lo stesso, tu puoi salire da qui con gli altri, non vorrei mai che la mia rigida preferita si faccia male>> conclude lui sorridendo e facendomi l'occhiolino; non ho nemmeno il tempo di controbattere che si sta già arrampicando sui tralicci che sostengono la rotaia sopraelevata, da come si muove sembra quasi una cosa semplicissima, si vede che lo deve aver fatto minimo un milione di volte! Continuo a guardarlo e mi ripeto mentalmente che è veramente bello e che è pure simpatico.
<<Amy!>> una voce alle mie spalle interrompe i miei pensieri, mi giro e non riesco a crederci.
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I'm a divergent, and this is my story.
RomansaQuesta è veramente la storia della mia vita solo che è ambientata nella Chicago descritta da Veronica Roth nella sua trilogia "Divergent" di cui mi sono follemente innamorata. Tutti i personaggi della storia sono reali, ho ovviamente cambiato i nom...