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HARRY.

Lo sbattere della finestra causato dal leggero vento mattutino mi fece aprire gli occhi di colpo e guardare in direzione del muro di fronte al letto.
La lunga tenda aveva iniziato a svolazzare, così mi infilai al volo i boxer e andai a chiudere la finestra, tirando la tenda per coprire i raggi di sole.
Una volta girato mi fermai qualche istante ai piedi del letto dove su di esso giaceva tranquillamente Amber, avvolta a metà dal lenzuolo.
Mi concedetti l'onore di soffermarmi a guardarla, cosa che non avevo mai fatto fino a quel momento.
Era girata dalla parte opposta e mi dava le spalle. Mi avvicinai cautamente, infilandomi nuovamente sotto la fresca stoffa delle lenzuola e mi girai su un fianco, poggiando il gomito sul cuscino.
Le coprii la schiena liscia, segnata in qualche punto da piccoli nei. Scansai da davanti il suo viso le ciocche di capelli biondo cenere lasciando scoperti i vecchi segni violacei sul collo che iniziavano a scomparire.
Un senso di rabbia mi pervase al pensiero che sia stata toccata da un'altra persona, soprattutto se si trattava di uno dei tre ragazzi.
Con un dito tracciai una linea dalla sua scapola fino a dove la pelle era coperta. Continuavo il movimento fino a che non la sentii muoversi ed infine girarsi mentre si stropicciava gli occhi, forse per la troppa luce.
"Ehi." Le sussurrai accarezzandole una guancia. "Buongiorno." Continuai con lo stesso tono di voce. "Buongiorno." Mi rispose decorando il suo stupendo viso assonnato con un sorriso.
Si girò dalla mia parte, fissando un punto impreciso della stanza. Le schioccai un bacio sulla guancia per attirare la sua attenzione e tornai nella mia posizione precedente.

"Tutto bene?" Chiesi, sperando in una risposta positiva.

"Non potrebbe andare meglio." Tirai un leggero sospiro di sollievo e non aspettai a baciarla, tirandola su per essere meno scomodi.
Si appoggiò sulle mie gambe e la tenni saldamente per i fianchi, lasciando dei baci umidi che partivano dalle labbra, al mento, fino al collo che cominciai a stuzzicare prima di scendere sul seno.
Sotto i polpastrelli sentivo la sua pelle tesa coperta dalla pelle d'oca, e sorrisi pensando all'effetto che le facevo.
Le sue mani calde e lisce scorrevano su tutta la schiena, facendo su e giù diverse volte, provocandomi mille scariche elettriche.
Fermò la sua serie di carezze fino all'elastico dei boxer, che dopo aver tirato a lungo facendomi impazzire, tolse lanciandoli in fondo al letto.
Adoravo il nostro rapporto, adoravo vedere come i nostri corpi stavano bene insieme, adoravo lei.
Feci scivolare attentamente il mio membro dentro di lei facendola sussultare. Gettò la testa indietro e mi fiondai sul suo collo come fossi un vampiro in astinenza di sangue.
Mi piaceva saperla mia e assaporare ogni centimetro di quella pelle chiara e perfetta.
Ma quello, era forse amore?
A me quella parola era totalmente nuova, come mi erano nuove tutte quelle sensazioni che ogni giorno sputavo fuori senza accorgermene e che mi facevano sentire incredibilmente bene.
Cominciammo a muoverci insieme, assecondando ognuno i movimenti dell'altro.
Mi dedicai alle sue labbra, così piccole ma carnose allo stesso tempo e che avevano sempre un buon sapore.
Le sue si staccano dalle mie, ma che seguii immediatamente non appena non ne percepisco più il calore.
"H-Harry.." Il suo respiro era pesante e la fronte era contro la mia. La baciai un'ultima volta per poi uscire e sdraiarmi nuovamente accanto a lei in attesa di riprendere fiato.
"Amb?" Si voltà mettendosi sul fianco sinistro ed io feci lo stesso in modo da guardarci negli occhi.
Capii che aspettava una risposta dai suoi occhi nocciola che mi guardavano curiosi. Dopo aver tentennato un po' presi un bel respiro e la guardo attentamente. "Grazie."
Non ero solito a dirlo, io non dicevo grazie.
Ma tutti i pensieri che vagavano nella mia mente di continuo appartenevano al passato ed il presente era un libro appena aperto.
All'inizio mi osservò confusa, poi la sua stupenda bocca si aprì in un mezzo sorriso. "Perché mi ringrazi?" Intanto era seduta al lato del letto e mi dava le spalle, mentre si infilava l'intimo e una canottiera nera.
"Mi hai salvato, ero senza speranza e se non ti avessi conosciuta, mi sarei suicidato da un momento all'altro."
Gattonò sul letto fino a stendersi a pancia in giù di fianco a me.

Hopeless {Harry Styles, One Direction}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora