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Mi sveglio di colpo con lo sbattere di una porta.

Mi metto a sedere sul letto con la testa tra le mani per il mal di testa che mi era venuto a causa di quel gesto troppo frettoloso.

Fuori la porta della mia camera nessun rumore.

Era solo in incubo. Pensai.

Tutto quello che mi era successo negli ultimi due anni mi stava perseguitando e i ricordi non mi davano tregua nemmeno un istante.

Ma come ho fatto? E soprattutto, perchè?

Ricordo come ero solamente tre anni fa.

Salutavo mia madre, dopo avermi riempito di baci, come era suo solito fare ogni volta che partivo.

Stavo andando al college; mia sorella Gemma era in macchina che mi aspettava, mi avrebbe portato lei.

Mi piaceva l'idea, vedevo sempre in televisione quei telefilm dove le scuole sembrano enormi e piene di cose fighissime e in particolare mi incuriosiva conoscere gente nuova, ero sicuro che lì avrei fatto amicizia.

Ero ancora un bambino.

Dopo il primo mese, conobbi Matt, ed eravamo buoni amici, finchè un giorno non mi presentò Liam e Zayn.

Da quel giorno abbiamo cominciato a saltare la scuola, andarcene in giro e iniziarono i guai.

Passato qualche mese, lasciai la scuola, in parte per obbligo da parte del preside, così non ho più sentito i miei genitori e ho cominciato la mia nuova vita da ragazzo di strada.

All'inizio era divertente. Andavamo spesso nei locali, niente di che, poi Zayn ha cominciato a fumare ed ha contagiato tutti quanti.

Il resto si sa, i tagli sulle braccia parlavano per sé.

Scossi la testa, per scacciare quegli orribili pensieri e mi girai su un fianco.

Alla mia destra dormiva tranquilla Amber, con i lunghi capelli che le ricadevano sulla schiena.

Sorrisi istintivamente e pensai alle cose belle della vita che mi ero perso fino a quando non la incontrai.

Avevo sprecato la mia adolescenza e non avrei potuto riprendermela.

La vidi muoversi e girarsi verso di me. La sua espressione assonnata era buffa, ma rimaneva sempre bellissima.

Era la mia salvezza, quella ragazza.

Le sorrisi e la baciai sulla guancia per poi appoggiarmi nell'incavo del suo collo.

"Buongiorno." mi disse con un filo di voce.

"Giorno. Dormito bene?" Annuii e restammo a guardarci per qualche istante.

Mi morsi il labbro, al pensiero della sera precedente.

Adesso che avevo lasciato la mia vecchia vita, avevo bisogno solamente di lei.

Di lei e di amore.

Volevo saperla vicina, sentire il suo respiro sulla mia pelle, la sua mano stretta nella mia e volevo che tutto quello che provavo era lo stesso per lei.

Avevo il bisogno costante di stringerla a me e sentire i nostri corpi attaccati.

Soprattutto, non volevo che se ne andasse.

Annusai il suo profumo ancora una volta, mi faceva sentire tremendamente bene e notai che era diventato un tutt'uno con il mio, stretti nelle stesse lenzuola.

Resterei così per ore.

Mi avvicinai al suo viso e la baciai dolcemente mentre la portai sopra di me. Le accarezzai i fianchi e le sue mani erano di nuovo tra i miei capelli.

Ci staccammo e le sorrisi.

"Che facciamo oggi?"

"Mh, non saprei, quello che vuoi."

"Io devo andare a recuperare il resto della mia roba il albergo."

"Ti accompagno."

"No, non mi fido ad uscire, almeno per il momento."

"Ci vado io al posto tuo."

"No Amb, meglio di no."

AMBER.

Sbuffai, raccogliendo dal pavimento il resto dei miei vestiti.

Andai in bagno per darmi una rinfrescata e dopo poco tornai in camera.

Entrai e vidi Harry intento ad allacciarsi le scarpe. Lo abbracciai da dietro e gli baciai la schiena ancora scoperta.

Si girò e mi tirò a se tenendomi saldamente per i fianchi.

Gli presi le mani e le intrecciai alle mie.

Adoravo le mani di Harry, erano morbide e grandi rispetto alle mie.

Mi sentivo al sicuro tra di esse.

Uscii da casa di Harry e mi avviai

Arrivai davanti a quest'edificio marrone, entrai e alla reception mi feci dare la chiave della stanza.

Aprii la porta e la richiusi alle spalle.

La stanza era tremendamente in ordine, Harry non aveva avuto nemmeno il tempo di sistemarsi le sue cose, che in effetti erano ancora chiuse nell'enorme borsone nero.

Il letto singolo era ancora fatto, coperto da lenzuola bianche e una coperta rossa, giusto per bellezza.

Presi il borsone e lasciai l'albergo.

Fuori, il cielo si è annuvolato, così cercai di sbrigarmi il più possibile per non rischiare di rimanere bagnata.

Superata la via, due braccia mi afferrarono di colpo da dietro e una mano mi tappò la bocca per non farmi urlare. Sentii il cuore in gola e cominciai a sudare freddo.

Lasciai cadere la borsa per lo spavento e con le mani tremanti, cercai di liberarmi dalle due braccia che mi tenevano ferma.

Una forte puzza di tabacco mi arrivò alle narici, e mi fece pensare che stavo per essere rapita da qualcuno che ormai conoscevo bene.

La presa troppo stretta non mi fece voltare e mentre stavo per farlo, persi i sensi e svenni nelle braccia di quello sconosciuto.

Poi, tutto buio.

Hopeless {Harry Styles, One Direction}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora