Capitolo 22

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"Mi sembra tutto così strano, H" ammisi sospirando lievemente.

Eravamo entrambi seduti per terra, questa volta davanti al camino, con una coperta color rosso fuoco a coprirci, ma non con lo stesso atteggiamento. Sentivo l'aria alleggerita più familiare e le carezze di Harold sulla mia schiena non una condanna.

"È successo tutto questo durante il tempo in cui io... beh, come dire,- mi fermai alla ricerca delle parole più corrette- ero assente?"

"Non eri assente, anzi! Eri più che presente e più ostinata e testarda di adesso!" disse ridacchiando.

"Ehi! Come ti permetti?" finsi di arrabbiarmi e misi il broncio.

"Vuoi che continui?" disse severo, come se mi stesse per minacciare.

"Certo!" risposi girandomi nella sua direzione. Postazione che era diventata sempre più vicina alla mia.
Troppo vicina.

"Allora... dovrai fare una cosa per me, sì?"

"Cosa?" chiesi preoccupata mettendomi a cavalcioni sulla coperta che tempo prima copriva le mie spalle, e lo osservai meglio.

"Devi dirmi una cosa -si fermò insicuro e preparando la voce- : se noi due, quando un giorno scopriremo tutto questo lato buio che corona le nostre vite e le nostre storie, se tra noi due non ci sarà nessun legame di sangue... Vorrai legalizzare l'Unione? Mi vorrai sposare?"

Diamine. Diamine. Diamine.
Certo, che voglio!

"E come faremo ad essere sicuri che noi due non siamo fratelli? La regina chiamò al palazzo reale sia me che te? Perché? E Roxanne, la donna della lettera che viene appellata come mia madre?"

"Anne, tempo fa ti promisi che ti avrei aiutata. Nel bene, come nel male.
Scopriremo chi siamo stati, ma adesso devi dirmi chi vuoi essere: vuoi essere mia moglie?"

"Sì.  Lo sai H. Voglio solo scoprire la verità. Ho tutti questi ricordi soffusi e ammassati!"

"Domani andremo dai nostri zii"

"Quali zii?!" urlai disperata.

"Gli zii di Flavie, o Kaylie"

"Ah, sì. Loro..."

Sulla neve fredda a piedi nudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora