Capitolo 10

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La vita a volte riserva sorprese.

Le sorprese a volte riservano sentimenti.

I sentimenti a volte riservano gioia, alle volte dolore...

E fu infatti in quel prato verde, di fine primavera, che rimembrai tutte le sorprese, i sentimenti, le gioie e i dolori, che quella situazione di inizio stagione, trascorsa trenta giorni prima, mi aveva causato.

Trenta giorni senza il suo odore, senza la sua voce, senza il grigio dei suoi occhi.

Dopo il giorno della lite, lessi l'intero libro lasciato sopra l'altalena.

Sembrava raccontare la nostra storia.

L'amore di Giulietta verso Romeo, di Dante verso Beatrice...

Ma ci sono cose, avvenimenti e azioni, che non si possono semplicemente cambiare con battuto di ciglia.

Capita di essere davanti a quel genere di momenti in cui, hai bisogno che i tuoi muscoli agiscano in sintonia con la tua mente...

Perché, mentre quest'ultima urla <>, i muscoli guardano in attesa... Quasi fossero davanti ad un bivio, forse come quello del vecchio passaggio percorso sulla neve fredda a piedi nudi, non appena scappammo da Glasgow Eden.

Ricordo ancora oggi le urla, la gioia, la paura, l'alternativa di ritornare indietro quando ancora vi era la possibilità.

Possibilità che quel giorno, la vita non mi aveva regalato.

Ma cosa avrei dovuto pensare, allora?

Cosa mi sarei dovuta aspettare?

Che lui ritornasse a braccia aperte, chiedendo scusa, riscattando cosi' le colpe che nessuno dei due poteva attribuirsi?

No.

Non sarebbe potuto succedere... Ma allo stesso tempo, non potevo aspettare.

Non più per lo meno...

E allora perché ero ancora li?

Stavo coscientemente perdendo tempo?

No... forse...

"Devo parlare con Miss Anne, vi prego! Devo assolutamente consegnare questa lettera al suo destinatario! Viene direttamente dal castello reale!"

Delle voci si distinguevano, seppur lontane, dall'entrata di villa Winslet, villa dove avevo trascorso i miei ultimi anni.

"Miss Anne, mi ha severamente vietato di non disturbarla. Sta continuando con la sua lettura, passione del resto nobile... Sarebbe un peccato distoglierla dal dunque, non pensate?"

Questo era Mr Sweex, il maggiordomo dei Winslet.

Ne ero sicura!

Dalla loro partenza, prima dell' "incidente" con la mia memoria, quando la docile e casta famiglia composta da Mr Robert Winslet e Mrs Katrine mi chiese di badare alla casa, in cambio di vitto e alloggio, avevo stretto una buona amicizia con Jack Sweex.

"Allora non avete capito! La regina in persona ha firmato questa!" disse la seconda voce sull'uscio della porta, mostrando il pacchetto bianco, abbellito con un nastro rosso al centro della busta color latte.

Dalla mia postazione riuscivo a vedere e sentire benissimo ogni cosa.

Ma, al sentire la parola "Regina", mi incuriosii a tal punto che costrinsi il mio corpo ad alzarsi, da quello che era il prato inglese ormai pestato, dal mio vestito verde petrolio.

"Jack, grazie. Ritornate pure dentro, finisco io qui." dissi una volta arrivata li, e girandomi poi, in direzione dell'uomo misterioso.

"Cerco Miss Anne Winter." disse un po' meno preoccupato quest'ultimo.

"Cercate la sottoscritta, allora..." risposi.

"Avevo il compito di consegnarvi personalmente questa, lady."

Ed ecco la busta bianca nelle mie mani.

E adesso...Cosa c'entravo io con la regina?

Sulla neve fredda a piedi nudiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora